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21 Marzo 2014

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TRENTO FILM FESTIVAL. Le Mostre della 62^ edizione

TRENTO FILM FESTIVAL. LE MOSTRE IN PROGRAMMA ALLA 62^ EDIZIONE

Dalle prime esplorazioni alpinistiche delle montagne trentine all’immaginario dolomitico dell’artista Lalla Ramazzotti Morassutti. E poi i percorsi culturali comuni, le diversità, il fascino del paesaggio alpino all’interno dell’Euroregione Trentino, Alto Adige, Tirolo, che il fotografo Albert Ceolan ha fissato nella mostra “Terra in montanis” e il variopinto mondo degli artisti del Messico, paese ospite di questa edizione del Festival, proposto negli spazi di Torre Mirana. E ancora, gli originalissimi approfondimenti tra gli spartiti musicali ispirati dalle vette e i libri fotografici, dall’800 ai giorni nostri, dedicati alla scoperta del nostro pianeta, tra misteriose montagne, terre inesplorate e popoli lontani.

Anche per questa 62° edizione il Trento Film Festival propone un viaggio tra le arti visive assolutamente originale e inedito, le cui tappe sono ancora una volta occasione per un percorso di scoperta degli spazi urbani più insoliti e suggestivi del centro storico di Trento.

LE MOSTRE

Arte | LALLA RAMAZZOTTI MORASSUTTI: DOLOMITI
24 aprile – 11 maggio, Palazzo Trentini, Via Manci 27

In occasione della 62° edizione del Trento Film Festival, l’Associazione Culturale Villa Buzzati San Pellegrino – Il Granaio propone una mostra personale delle opere pittoriche di Lalla Ramazzotti Morassutti. Curata da Valentina Morassutti e da Carlo Marcello Conti, questa mostra vuole essere un viaggio attraverso le montagne e la vita dell’artista.
La mostra è composta di due sezioni: la prima interamente dedicata alla montagna, alle Dolomiti, con le opere che ci conducono alle pareti, alle cime, alle guglie, alle nubi e ai valloni; la seconda è un piccolo viaggio/racconto attraverso il mondo di Lalla, per scoprire da dove nasce questo legame così profondo e unico per la montagna.

Lalla, nasce a Milano nel 1925. Da sempre ha un legame davvero speciale con il mondo alpino, in particolare con le Dolomiti, le montagne che ha conosciuto e amato più di qualsiasi altra montagna. Fin da ragazzina Lalla ha la fortuna di condividere questa passione prima con il padre Eppe Ramazzotti e poi con lo Zio Dino (Buzzati), arrampica, cammina, passeggia e sogna in questo meraviglioso paesaggio, le Dolomiti, oggi giustamente riconosciute al mondo come Patrimonio dell’Unesco.
L’opera pittorica di Lalla Ramazzotti Morassutti ci regala una complessità di pensiero, celato però dal segno, espresso e risolto al punto da ottenere grande armonia e poesia, semplicità di emozioni, incanto.
Queste montagne, le Dolomiti, già per natura così straordinarie, così difficili da rappresentare, così assolutamente impossibili da riprodurre e quindi inevitabilmente interpretate, assumono nel segno di Lalla un pensiero che conduce alla purezza e al mistero della natura.
In collaborazione con Fondazione Dolomiti Unesco

Inaugurazione giovedì 24 aprile ore 11.00
Orari: dal 26 aprile al 5 maggio, ore 10.00-13.00, 14.00-19.00
dal 6 all’11 maggio, ore 10.00-12.00, 14.00-18.00

 

Arte | I SOGNI DEL SERPENTE PIUMATO.
25 aprile – 17 maggio, Torre Mirana, Via Rodolfo Belenzani 3

La mostra curata da Monica Monachesi è frutto di una ricerca svolta sulla cultura messicana per Mostra Internazionale di Illustrazione di Sàrmede. E’ un’antologia preziosa di contenuti significativi per viaggiare verso il Messico e comprende 100 opere originali. La mostra è suddivisa in più sezioni:
– I Sogni del Serpente Piumato, fiabe e leggende dal Messico, con le illustrazioni di 13 artisti per il libro edito da Franco Cosimo Panini (in coedizione con Sm Messico), per permettere al pubblico di entrare nel mondo delle tradizioni e dei personaggi che costituiscono l’immaginario di questa composita cultura.
– la sezione dedicata all’ospite d’onore messicano Gabriel Pacheco (che ha ritratto Frida Khalo e il Quetzalcoatl, figura mitica di fondamentale importanza, e anche autore di copertina del libro sopra citato.)
– le illustrazioni di 6 importanti libri che raccontano il Messico per dare visibilità alle principali realtà editoriali messicane e a tematiche particolarmente significative.
– le illustrazioni del Mosaico messicano: 12 artisti messicani emergenti che illustrano i simboli della propria cultura.

Inaugurazione venerdì 25 aprile ore 11.00
Orari: dal lunedì alla domenica ore 10.00-13.00, 14.00-19.00

 

Alpinismo | CENTOCINQUANTA: 1864-2014. LA NASCITA DELL’ALPINISMO IN TRENTINO
24 aprile – 23 maggio, Casa della SAT, Via Manci 57

Il 1864 può essere considerato l’inizio dell’alpinismo in Trentino. Come tutte le date si tratta evidentemente di una convenzione, prima di quest’anno erano già state realizzate alcune importanti salite, ma solo a partire dal 1864 una serie di prime ascensioni sulle principali cime trentine, diede avvio alla conquista sistematica delle cime in Dolomiti, Adamello-Presanella e Cevedale. Protagonisti di queste salite furono i migliori alpinisti dell’epoca:
– Il 22 luglio vide l’irlandese John Ball, con la guida di Molveno, originaria di Luserna, Bonifacio Nicolussi, compiere la prima attraversata documentata della Bocca di Brenta, il principale valico che congiunge i due versanti delle Dolomiti di Brenta.
– Il 30 luglio l’alpinista viennese Paul Grohmann con G. Ischara salirono per primi (o, meglio, la loro è la prima salita documentata) il Piz Boè (3152 m).
– Il 25 agosto gli inglesi Melwill Beachcroft, Douglas William Freshfield, James Douglas Walker, la guida alpina chamoniarda François Joseph Dévouassoud ed il portatore di Vermiglio Bortolameo Delpero compiono la prima salita della Presanella (3558 m, la più alta vetta interamente in territorio trentino) da Ovest.
– Il 15 settembre, salendo lungo la Cresta Est-Nord-Est, l’ufficiale boemo Julius Payer, futuro esploratore polare, assieme a Giovanni Catturani “Pirinel” di Strembo, raggiunge la vetta dell’Adamello (3539 m).
– Il 28 settembre Paul Grohmann con le guide ampezzane Angelo Dimai “Déo” e Fulgenzio Dimai, salgono in vetta alla cima principale della Marmolada: Punta Penìa (3343 m).

Non manca quasi nulla in quella fortunata stagione di centocinquant’anni fa, anzi è doveroso aggiungere la pubblicazione di un libro, fondamentale perché per primo fece conoscere le Dolomiti e contribuì all’affermazione del loro nome: proprio nel 1864 i britannici Josiah Gilbert e George Cheetham Churchill fecero stampare a Londra da Green, Longman, Roberts, & Green il volume intitolato The Dolomite mountains: excursions through Tyrol, Carinthia, Carniola and Friuli in 1861, 1862 and 1863.
Queste salite e il libro sulle Dolomiti accesero l’interesse su queste nostre montagne, quindi della nascita della SAT (1872) e di conseguenza dell’organizzazione delle infrastrutture in quota, ma non solo, per accogliere i nuovi turisti: sentieri, rifugi, ma anche pubblicazioni, carte topografiche ecc.
Società degli Alpinisti Tridentini, Trento Film Festival e Fondazione Accademia della montagna del Trentino promuovono questa mostra storica curata da Marco Benedetti, Roberto Bombarda, Riccardo Decarli e Fabrizio Torchio che sarà ospitata nella Casa della SAT (nell’atrio e nelle sale della Biblioteca della montagna) in occasione del 62° Trento Film Festival e quindi “viaggerà” per le valli trentine nel corso dell’estate.

Inaugurazione giovedì 24 aprile ore 17.00
Orari: dal lunedì al venerdì, ore15.00-19.00

 

Fotografia | RACCONTARE CON GLI OCCHI. IL LIBRO FOTOGRAFICO DI MONTAGNA, AVVENTURA ED ESPLORAZIONE
24 aprile – 18 maggio, Castello del Buonconsiglio – Refettorio Clesiano

A partire dal 2015 il Trento Film Festival attraverso il cinema di montagna, l’avventura e l’esplorazione vuole provare a chiudere il cerchio della narrazione di questi affascinanti modi di vivere e affrontare il mondo. Con la narrazione cinematografica, peculiare del Festival dal suo inizio, assieme alla narrazione letteraria che ha avuto nel premio ITAS Letteratura di montagna momenti altissimi di racconto, dal prossimo anno anche il racconto fotografico entrerà a far parte delle possibilità di raccontare la montagna, l’esplorazione e l’avventura. Aprendosi a questa nuova possibilità, il Trento Film Festival vuole riconoscere, al linguaggio fotografico, il valore e la valenza di uno dei medium più importanti ed affascinanti degli ultimi 150 anni, il primo, visivo, che sia stato capace di far immaginare una rivoluzione culturale ed una radicale trasformazione delle possibilità di racconto. Per anticipare il concorso del prossimo anno, in questa edizione 2014 il Film Festival offre un’ esposizione di libri fotografici che, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, abbiano esplorato il mondo affascinante della scoperta del mondo, della fatica e del fascino della montagna, della conoscenza di straordinarie e sconosciute terre e genti lontane, in molte forme possibili: l’epica del racconto, la sorpresa delle scoperte, la formula didattica ed educativa, il libro di denuncia, le pagine d’amore, l’uso strumentale e pubblicitario. Sarà una breve camminata sul percorso che va dai lavori documentari realizzati a cavallo tra 800 e 900 alle opere di propaganda degli anni 30 e 40, dai libri di scoperta a quelli artistici, dai libri didattici degli anni 50 e 60 ai libri, moderni di protesta. L’approccio sarà, in parte, quello di cercare alcune forme di organicità e sistematicità all’interno delle singole narrazioni: per qualche argomento verranno presentati più libri di autori ed epoche differenti in maniera da far percepire come anche il raccontare fotografico sia influenzato da epoche, tendenze, mode, ideologie. Mostra a cura di Piero Cavagna.

Inaugurazione venerdì 18 aprile ore 18.00 Sala Granda
Orari: dal martedì alla domenica ore 9.30 – 17.00
Chiuso il lunedì

 

Fotografia | MASSIMO FALQUI MASSIDA. SENTIERO DI PACE. 1914-2014, VIAGGIO LUNGO IL FRONTE RESTITUITO ALLA NATURA
24 aprile – 4 maggio, Foyer Auditorium S. Chiara
L’inedita esposizione raccoglie le fotografie realizzate da Massimo Falqui Massidda lungo i sentieri che costituivano il fronte della Grande Guerra dove la follia dell’uomo oltraggiò la pace della montagna. Le immagini esposte documentano come la Natura si stia lentamente rimpossessando dei propri spazi dove ancora oggi, celate dagli elementi naturali, è possibile scorgere le ferite inflitte al territorio dagli impetuosi combattimenti. Entrare in contatto con questi luoghi, con queste vette, con l’esperienza della montagna, offre la possibilità di conservare memoria della tragedia passata, per non dimenticare, per vivere la Pace. Il nucleo fotografico presentato al Trento Film Festival, è parte di un più ampio progetto espositivo itinerante che si svolgerà nel corso dell’estate 2014 e sarà allestito in zone storicamente significative dislocate lungo il fronte. Mostra fotografica a cura di Massimo Falqui Massidda, Arianna Mosca, Ilaria Bassoli con il sostegno di Associazione Elementare
Orari: tutti i giorni ore10.00 – 19.00

 

Fotografia I DAG GOERING. ELEPHANT ENIGMA
24 aprile – 31 maggio, SASS, Spazio archeologico sotterraneo del Sas, Piazza Battisti

Dag Goering, veterinario e fotografo canadese, era particolarmente interessato a studiare i cammelli. Un giorno decise di recarsi in Rajasthan per studiare il grande animale dei deserti, ma un episodio gli fece cambiare idea. Nella città di Jaipur, si festeggiava la nascita di un cucciolo di elefante, avvenimento che non accadeva da molto tempo, e lui fu chiamato per assistere al parto. Mentre stava esaminando il piccolo, un elefante adulto lo afferrò per il polso e il veterinario rischiò la vita. Da quell’esperienza, Goering uscì trasformato e, da allora, gli elefanti e la loro salvaguardia divennero il suo principale interesse. La sua mostra Elephant Enigma esce dai tradizionali canoni di mostra fotografica: pannelli di testo, grandi foto, oggetti, trasferiscono al visitatore un’esperienza emozionale unica e insieme approfondisce il rapporto che l’uomo ha intrecciato con questi affascinanti giganti.

Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00-13.00, 14.00 -17.30
Chiuso il lunedì

 

Fotografia | 2° CONCORSO “ROTARY&FOTO: MONTAGNE” E “ENTRA NELLA STORIA DELLA COPPA DELLE DOLOMITI”
24 aprile – 4 maggio, Centro Storico

Promosso dal Rotary Club Trentino Nord, in collaborazione con il Trento Film Festival e ASD Coppa delle Dolomiti, il 2° Concorso fotografico internazionale “Rotary&Foto: Montagne” è rivolto a tutti gli appassionati dell’obiettivo ed amanti della montagna. “La montagna” in tutti i suoi molteplici aspetti fisici, antropologici, culturali, tradizionali, turistici e sportivi è stato il tema specifico di questo concorso, un’occasione per esprimere sensibilità e talento raccontando la montagna con originalità, personalità e fantasia attraverso l’arte della fotografia. Le migliori foto selezionate dalla Giuria nelle quattro sezioni previste dal regolamento – Adventure, Exploration, Landscape e Ski Alp – vengono riproposte al pubblico in una serie di allestimenti in diversi luoghi del centro storico della città.

 

Fotografia | UN ANNO COL BAIO
24 aprile – 4 maggio, MontagnaLibri, Piazza Fiera

Il racconto fotografico di una transumanza che sembra di altri tempi. Invece siamo nell’estate 2013: dalle Dolomiti al mar Adriatico con un pastore errante della Val di Fiemme. Dall’Alpe Lusia e il Parco di Paneveggio fino al mare Adriatico, passando per Cavalese, Bassano, Treviso, Vidor, Salute di Livenza, al seguito di 2200 pecore. Il ritratto della straordinaria umanità del Baio, Ruggero Divan, uno degli ultimi pastori, il “Gigante buono del Lusia”. A cura di Valentina Musmeci

Apertura giovedì 24 aprile ore 18.00
Orari: dal 25 aprile al 4 maggio 10 – 20
24 aprile 18 – 20

 

Fotografia| ALBERT CEOLAN. TERRA IN MONTANIS
18 aprile – 31 agosto, Castello del Buonconsiglio – Sala delle Marangonerie

Per secoli il Tirolo è stato un po’ il cuore dell’Europa, poi è stato diviso. Ma questa terra ha continuato a trovare irresistibili punti d’incontro; l’orgoglio della gente, l’amore per la natura, la difesa dell’ambiente, una vita semplice da proteggere sono gli aspetti di questa bellissima “terra tra i monti” che il fotografo Albert Ceolan ho voluto raccontare attraverso questa mostra fotografica affinché si realizzi il sogno di molti; quello di vivere in un paese senza confini, dove ciascuno possa vivere le proprie radici e le proprie convinzioni a fianco dell’altro senza turbare l’altrui libertà ed essere turbato nella propria.

Inaugurazione venerdì 18 aprile ore 18.00 Sala Granda
Orari: dal martedì alla domenica 9.30 – 17.00
Chiuso il lunedì

 

Fotografia | TERRE COLTIVATE. STORIA DEI PAESAGGI AGRARI DEL TRENTINO
24 aprile – 4 maggio, Atrio Auditorium Santa Chiara

Con la mostra “Terre coltivate”, la Fondazione Museo storico del Trentino prova a rappresentare la continuità e i cambiamenti che hanno riguardato il territorio e in particolare la parte “usata” per garantire il sostentamento della popolazione e per trasformare l’agricoltura in uno dei fattori principali dell’economia trentina. La grande diversità dei terreni che connota il Trentino e l’intervento umano sul territorio hanno contribuito a disegnare una fitta trama di paesaggi agricoli la cui lettura interpretativa è in grado di farci comprendere le diverse “unità paesaggistiche” che la compongono.
Viene qui esposta una sintesi della mostra allestita fino all’ 8 giugno presso “Le Gallerie”.

Orari: dal lunedì al sabato ore 10.00-19.00
domenica e festivi ore 15.00-19.00

 

Arte I PERDUTI NEL PAESAGGIO
5 aprile – 31 agosto, Mart Rovereto, Corso Bettini 43

Il Mart propone una grande mostra di arte contemporanea che suggerisce una visione del paesaggio del tutto inedita per il pubblico europeo. Le opere di oltre 60 artisti provenienti da geografie differenti, soprattutto asiatici e sudamericani, la maggior parte dei quali mai presentati in Italia, confermano come nel paesaggio si inscrivano perfettamente i temi della relazione, della convivenza, del potere, dell’appropriazione ricorsivamente intrecciati nelle relazioni possibili.
In mostra queste tesi vengono affrontate attraverso l’esposizione di 170 fotografie, 84 quadri, 10 video, 4 video-installazioni, 4 installazioni, 4 opere site-specific, 1 opera web specific, 1 libro. Il curatore, Gerardo Mosquera, propone un iter filosofico nel quale il visitatore si perde, senza smarrirsi, abbandonandosi a un coinvolgimento emotivo. Scrive infatti nel testo in catalogo (edito da Electa) che il significato del termine “paesaggio” definisce allo stesso tempo “sia la percezione di un determinato luogo, sia la sua rappresentazione”, rendendo inseparabili fra loro l’oggetto dal soggetto, l’ambiente dal suo abitante. Oggi, nella concezione del paesaggio del nostro tempo, il grado di soggettività della percezione, infatti, coinvolge i protagonisti attivi delle trasformazioni del territorio, ovvero, quelle strutture e coloro che agiscono su di esso e ne definiscono la stessa nozione, ormai allargata a tutto ciò che ci circonda, dalle autostrade alle foreste, dalle metropoli agli ambienti rurali. La mostra intreccia tre differenti livelli di lettura: 1) la propensione umana ad appropriarsi dell’ambiente e a identificarsi e a dialogare con esso, fino a diventare, essa stessa, rappresentazione del paesaggio; 2) il paesaggio non come un genere artistico, ma come un mezzo di scambio concreto tra uomo e natura; 3) ogni paesaggio ha in sé sia la percezione di un determinato luogo sia la sua rappresentazione. Vissuto e costruito, contemplato e utilizzato, il paesaggio è dunque inseparabile dall’uomo.

Orari: dal martedì alla domenica ore 10.00 – 18.00
venerdì ore 10.00 – 21.00
Chiuso il lunedì

 

Arte I SPARTITI DELLE MONTAGNE. COPERTINE DI MUSICA
24 aprile – 18 maggio, Palazzo Roccabruna, via SS. Trinità 24

Una collezione unica e di grande interesse, appartenente al Museo Nazionale della Montagna di Torino quella ospitata nelle sale di Palazzo Roccabruna – dove da anni si rinnova una stretta e costruttiva collaborazione tra il Museo Nazionale della Montagna di Torino e la Camera di Commercio trentina. Recuperati da un remoto passato attingendo a collezioni di tutto il mondo, gli spartiti con le loro variopinte copertine compongono un’inedita suite alpestre che allieta la vista e scalda i cuori: segno inequivocabile che, nel linguaggio delle altezze, il passato e il presente tendono a confondersi; ennesima riprova che le montagne, a dispetto della loro identità in continua trasformazione, si possono pur sempre raccontare con leziosi stereotipi senza tempo. Le illustrazioni di questa mostra, divise per tematiche, non sembrano appartenere a degli spartiti musicali. Sembra invece di trovarsi di fronte ad una raccolta di litografie, vignette e manifesti riguardanti la montagna. Alcune immagini potrebbero essere veri e propri affissi pubblicitari in dimensioni ridotte, in cui i colori, le figure e l’organizzazione della pagina ricordano vecchi cartelloni di certe stazioni sciistiche; altre sembrano cartoline ricordo di paesi lontani oppure immagini di eroi in battaglia. Come le locandine, anche le copertine illustrate degli spartiti avevano il compito di attirare l’occhio del futuro acquirente e incantarlo. Ma in questo caso la funzione dell’illustrazione va ben oltre: in essa è anticipato il senso del brano che seguirà. L’immagine che vediamo esprime, arricchisce e interpreta di volta in volta in modo diverso il significato della musica e delle parole, ci prepara infatti a ciò che ci attende, ci suggerisce il suo messaggio e, in un certo senso, potrà poi condizionare l’esecuzione e l’ascolto.

Inaugurazione giovedì 24 aprile ore 18.00

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