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8 Settembre 2010

Alpinismo e Spedizioni · action · Alpinismo e Spedizioni · Christian Stangl · Mammut Group Sport · Alpinismo e Spedizioni · Vertical

È UFFICIALE CHRISTIAN STANGL NON È STATO IN VETTA AL K2 Il comunicato di Mammut

Anche noi di MountainBlog avevamo celebrato la notizia con un bel post: l’austriaco Christian Stangl – impegnato nel 14 Summit Project – aveva dichiarato di aver raggiunto la vetta del K2 il 13 agosto scorso, dopo una scalata di 70 ore in solitaria!

Un’impresa dal valore ancora maggiore, se si tiene presente che il K2 – considerato tra i più difficili in assoluto tra gli 8.000 himalayani – quest’anno non era stato salito da nessuno, e aveva anzi visto concludersi tragicamente il tentativo della Kaltenbrunner, con la morte del suo compagno di spedizione Fredrik Ericsson.

Ebbene – dopo le prime polemiche lanciate dal sito Expolerersweb – che potevano però ancora far pensare a vili battibecchi tra ex-compagni di spedizione, ora purtroppo è ufficiale: quello che riportiamo di seguito tradotto dall’inglese è il comunicato ufficiale diramato stamane sul sito di Mammut, sponsor dell’alpinista. Crediamo interessante e fonte di future discussioni considerare anche le motivazioni riportate da Stangl sulla vicenda, forse segno di un alpinismo che ha bisogno di riflettere maggiormente sul significato che hanno assunto certe imprese negli ultimi anni…

Christian Stangl si era prefissato un obiettivo ambizioso ovvero quello di scalare tutte le maggiori vette del mondo (più le seconde cime). Un traguardo fin troppo ambizioso perché la vetta del K2 non è mai stata, da lui, conquistata. La presunta foto – prova fu infatti scattata approssimativamente a 7500 metri, certezza questa che lo stesso Stangl ha ammesso nel corso di una recente conferenza stampa.

Al Gruppo Mammut rincresce profondamente il fatto di aver divulgato un’informazione incorretta: questo tipo di inganno contraddice infatti i principi alpinistici e pertanto Mammut Group Sport si dissocia appieno da tale tipo di azioni.

Nonostante l’accaduto, consideriamo Christian Stangls come una persona onesta. Tutti i suoi successi sono abbondantemente documentati e di indiscussa rilevanza. Non c’è dubbio relativamente alla loro autenticità e per tale motivo Mammut rimane profondamente convinta delle straordinarie abilità alpinistiche di Stangl. Le prossime collaborazioni con l’alpinista dipenderanno quindi dai suoi futuri programmi che saranno discussi nel corso delle prossime settimane.

La giustificazione data da Stangl relativamente alla vicenda è la seguente:
Suppongo di essere arrivato a questo punto per una sorta di combinazione tra la paura della morte e l’ancora più soffocante timore di un fallimento. Il raggiungimento delle mete era ed è il fattore determinante dell’alpinismo. Credo di aver superato il mio personale fallimento solo dopo tre estati e ben sette tentativi di risalita della vetta. I miei sponsor non hanno fatto alcuna pressione su di me affinché raggiungessi la cima. Tale pressione è dipesa solo ed esclusivamente da me. La paura della morte è molto brutta, ma quella del fallimento – all’interno di una società completamente votata al raggiungimento degli obiettivi – è ancor peggiore“.

Fonte: www.mammut.ch

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