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27 Maggio 2011

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A 16 ANNI CONQUISTA L’EVEREST George Atkinson è il più giovane a scalare le “Seven Summit” – Sondaggio

È il più giovane britannico a salire in vetta all’Everest, ed il più giovane a conquistare tutte le “Seven Summit”, ovvero le montagne più alte dei sette continenti: si chiama George Atkinson – originario di Surbiton, a sud-ovest di Londra – e giovedì mattina 26 maggio sulla cima più alta del mondo – ore 8.15 ora locale – aveva  16 anni e 363 giorni. La spedizione – durata 6 settimane e composta da 13 persone fra guide e sherpa – ha affrontato l’Everest dal versante Nord.

Introdotto all’alpinismo dal padre – di origini svizzere – ha salito la sua prima montagna all’età di sei anni – la Slieve Donard, il picco più alto dell’Irlanda del Nord – per continuare poi con una escalation impressionante per la sua giovane età: le tre cime più alte di Scozia, Inghilterra e Galles un anno dopo; e poi la serie delle “Seven Summit”, con il Kilimanjaro (5.895 m) nel 2005, a soli 11 anni, il Monte Elbrus (5.642 m) in Russia due anni dopo (raggiunto da solo perché il padre che lo accompagnava lasciò a 300 metri dalla mèta a causa di problemi con l’altitudine), la doppietta Aconcagua (6.962 m) – Carstensz Pyramid (4.884 m) nel 2008, e infine il Monte McKinley (6.194 m) in Alaska nel 2010 e il Monte Vinson (4.897 m) in Antartico nel gennaio di quest’anno, per concludere con la scalata dell’Everest (8.848 m).

Mio padre mi ha portato in montagna perchè sentivamo il bisogno di fare qualche cosa insieme” – ha dichiarato George alla BBC – “e io gli sono molto grato“.
A leggere le sue interviste sembra di leggere le parole di una persona ben più matura dei 16enni ordinari: “Ci sono molte cose che mi attraggono, e ogni montagna mi piace e mi dà un fantastico senso di libertà. Mi piacciono le sfide nella vita, e la conquista delle Seven Summit mi ha offerto questa opportunità: è stata inoltre l’occasione per viaggiare il mondo“.

George Atkinson è solo l’ultimo “alpinista adolescente” rappresentante un fenomeno in crescita: il suo record di conquista delle Seven Summit in giovane età ne batte uno di poco meno sorprendente, quello dell’americano Johnny Collinson che aveva completato la serie all’età di 17 anni e 296 giorni. Il 13 maggio dello scorso anno Jordan Romero – 13enne californiano – era diventato il più giovane alpinista a scalare l’Everest (anch’egli dal versante Nord), stracciando il precedente record detenuto dal nepalese Tsheri Temba, che aveva compiuto la scalata all’età di 16 anni, e spingendo il governo cinese ad annunciare che dal 2011 nessun alpinista al di sotto dei 18 anni o al di sopra dei 60 avrebbe potuto ottenere il permesso di scalata all’Everest dal versante cinese. Tutto questo mentre giravano già voci di un’ulteriore corsa al record, tra cui quella riguardante l’intenzione di Pemba Dorje Sherpa, di portare in cima al tetto del mondo un bimbo nepalese di 10 o 11 anni per riportare in patria il primato del più giovane.

Senza arrivare così lontano, ci domandiamo comunque se l’alpinismo non stia vivendo la stessa evoluzione delle discipline sportive, che vedono campioni sempre più giovani, e se questa evoluzione possa essere considerata naturale. Nell’agosto dello scorso anno un campioncino 13enne della motocicletta moriva sulla pista di Indianapolis, suscitando polemiche e riflessioni: vera passione precoce o follia dei genitori? Il paragone con l’alpinismo è sensato? A voi esprimere la vostra opinione nel sondaggio!

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