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8 Giugno 2014

Uncategorized · arrampicata · chiodature · Christian Roccati

Fittoni, un libro, tortina al limone e un buon caffé

Stanco, davvero stanco, progetti per Finale for Nepal, auditorium, mostre fotografiche e persone da sentire. Appena consegnati 3 libri, uno da ricorreggere, 2 reditribuiti. Progetto per nuovo libro, lettera in accademia, lettera alle redazioni, testo newsletter per nuovo sito, capitolo nuova bibliografia da scrivere, controllo diritti d’autore, controllo distribuzione, controllo rendiconto, controllo tesseramenti, progetti per nuove collane, accordi per riunioni… gestione social network e sistema relativo. E alrte cosette minori più la casa da curare: ok la mattina è stata produttiva.

Stanco, davvero stanco.

Ok, pronto per andare nel negozio di montagna con cui collaboro… anche lì un magnifico casino in magnifica crescita, ma prima programmazione di uscite e allenamenti, possibili spedizioni alpinistiche solidali e preparazione specifica e i prossimi viaggi. Non vedo l’ora di passare le prossime 5 ore su lavori manuali…

Ma così non è… mi gira la testa, ho la nausea. Se dormissi forse, ma no poi non c’entra, è proprio la generazione continua di idee. Sarò in grado di guidare? Si, si anzi mi sentirò meglio ed è così per l’oretta di viaggio. Però per una volta mollo la macchina vicino al negozio in un parcheggio. Avrei voglia di lasciarmi andare nel ballo acrobatico o nella danza delle lame, mi sentirei subito meglio sfogandomi in armonia.

Lavoro ancora, dopo 4 ore pausa caffé. Attraverso la strada e uno che fa retromarcia mi investe. Fortunatamente sono elastico, mi lancia di un buon metro e mezzo a destra e rimbalzo su una gamba. Si paralizza poi scappa via. Almeno “scusa” potevi dirlo.

Non sento molto male, prendo il caffé e continuo a lavorare.

Seguo dei clienti che si impegneranno in un trail corto sulla quarantina di km. Gli spiego che cosa debbano fare e come… (il giorno prima… ottimo tempismo), poi esco… è tardi… Ho appena fatto come al solito straordinario gratis, ma gli altri no: la macchina è chiusa dentro il parcheggio, cancello serrato. La notte è appena saltata, il programmatore, il mio amico mago del computer, lo vedrò domani. Vado a casa in bus.

…la mattina, due ore di sonno dopo ieri, riprendo l’auto che ho in prestito dato che la mia è fusa e via verso le pareti… prima un buon caffé… è tempo di ricominciare ad aprire… così ogni cosa trova la sua collocazione… un colpo di spugna, cancello tutto… e iniziamo a creare.

2014-06-07 08.21.57

Christian Roccati
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