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22 Luglio 2014

Uncategorized · abissi · casio pro trek · Christian Roccati · sub · subacquea

Una rotta nella tempesta

La vita continua a essere davvero particolare, che eufemismo direi…
Mentre progetti di ogni sorta si avvicendano come le carte a briscola, così il grande disegno si compone un pezzo del puzzle alla volta.

Inseguire la rotta, questo dovrò fare tra le altre cose per ottenere la prossima certificazione, una passo in più sul sentiero. Gli elementi ci sono tutti…

Gli abissi.

Il miglior insegnante che potessi avere, uno dei più bravi maestri che abbia mai conosciuto e sono stati a centinaia.

…e la stretta di un amico, uno dei pochi che così possa davvero chiamare.

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Sono uscito da casa sua e mi sono trovato in macchina il suo GAV, il giubbotto ad assetto variabile con cui mi muovo in acqua copiando parzialmente il sistema inventato da Gea. Il suo dono, un abbraccio portatile anche quando sei laggiù.

Un posto da cui partire, di cui sentirsi parte… e da cui guardarsi intorno, in attesa, concendendosi il tamburellare del proprio loop doop, il ritmo della vita, la scansione dei propri pensieri, cassa armonica di carica lancia in resta.

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L’attrezzatura… emozionante arsenale, come sa chiunque entri in negozi di montagna, o veda film di ghiaccio e roccia, quando sulle vette non può andare ma non può non sognare d’esser lassù, sfrigolando di elettrostatici battiti.

arsenale

Non c’è visibilità, il mare e mosso, sopra al relitto avrò punti di riferimento, ma a poca distanza sarò nuvola tra i nembi. Sono abituato a usare la bussola, ho percorso km e km tra i crinali e sui plateau. Un click sull’orologio e il nord compare… sarà poi lo stesso in acqua?

CASIO Il mio orologio con Bussola

L’emozione di testarmi in acqua su un semplice segmento, un altro rintocco nella melodia, è sole liquido nell’esofago. Un altro piccolo movimento, andante, nell’opera in via di creazione. Prassi per i prossimi mesi e uovo di pasqua questa mattina.

Forse… basta questo… basta un molo, e un piccolo compito, un minuscolo tassello da svolgere, e tutto si costruisce pian piano. Forse, orientarsi tra i flutti, in fondo al mare, è niente più e niente che meno che un mattoncino nel mondo delle cose, il “toc” arancione di un quadro puntinato, che da lontano diventa sfera e poi sole, e magari poi meraviglia.

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“Dopotutto” non… “è solo un altro mattone nel muro”

Christian Roccati
SITOFACEBOOK

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