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2 Settembre 2010

Alpinismo e Spedizioni · Climbing · action · Alpinismo e Spedizioni · Climbing · Groenlandia · SALEWA · Alpinismo e Spedizioni · Climbing · Vertical

COME CONQUISTARE UNA BIG WALL IN GROENLANDIA … E NON ACCONTENTARSI

Roger Schaeli, Daniel Kopp e Simon Gietl hanno conquistato nella Groenlandia orientale, la vetta di una big wall alta 1.325 metri. I tre alpinisti del team alpineXtrem Salewa ad inizio agosto hanno aperto una via che ha richiesto ben 40 tiri con un grado di difficoltà pari a 8.

L’idea iniziale era di spostare in là i confini dell’alpinismo contemporaneo, andando a scrivere una nuova pagina di arrampicata in una terra affascinante quanto ancora sconosciuta, la Groenlandia. Qui vi sono vette che devono ancora essere conquistate, pareti che lanciano nuove sfide, tracciati da disegnare. È quello che devono aver pensato lo svizzero Roger Schaeli, l’austriaco Daniel Kopp e l’italiano Simon Gietl, i tre alpinisti che il 6 agosto in Groenlandia hanno compiuto la nuova impresa.

Una spedizione non solo alpinistica, perché una volta atterrati a Constable Point nella Groenlandia orientale, i tre climber con il resto dell’equipe composto dal capo spedizione e fotografo Thomas Ulrich e dal responsabile del campo base Jost von Allmen, iniziano la perlustrazione della costa a bordo di due gommoni Zodiac.
Una navigazione non sempre facile tra iceberg alla deriva e lastre di ghiaccio poco visibili, fino a quando il gruppo identifica una zona sicura dove installare il campo base e scaricare l’ingombrante materiale dalle due imbarcazioni.

Ultimato l’insediamento del campo base i quattro alpinisti, compreso Thomas Ulrich, autore di meravigliosi scatti fotografici, iniziano il trasporto dell’equipaggiamento ai piedi della parete identificata, allestendo un secondo campo a quota 750 metri, davanti alla “big wall”. La montagna si chiama Grundtvigskirken e nel 1999 è stata scalata sul lato sud-est da un team svedese, ma questa notizia viene appresa solo al rientro in Europa. Ma poco importa, perché il gruppo di alpinisti osservandola identifica sul lato nord-est la via che vogliono salire.
Dall’attacco della parete fino alla conquista della vetta, i componenti dell’alpineXtrem di SALEWA impiegano solo cinque giorni, richiedendo 40 tiri di corda su un tracciato di grado 8 lungo 1.325 metri. Sulla cima della parete scelgono il nome della via, Eventyr, che in lingua danese significa avventura emozionante, esattamente quella che è stata per i componenti della spedizione, che non paghi, si sino misurati con un’altra vetta.
Infatti, al rientro al campo base si sono dati un giorno di meritato riposo, per poi spostarsi su un’altra isola dove lo svizzero Roger Schaeli, e il giovane Simon Gietl, promessa dell’alpinismo altoatesino, hanno raccolto la sfida di una vetta sconosciuta: una parete di 850 metri con grado di difficoltà pari a 7 che ha richiesto oltre 30 tiri di corda.

Al termine il duo ha portato l’aquila nera di SALEWA anche in vetta a questa sconosciuta vetta, che poco importa se non ha un nome o se non sarà meta di altri tentativi: per Roger e Simon è stata un’altra avventura in questa parte di mondo così estrema, ma che ha regalato loro emozioni insondabili.
E anche per questa ragione la “Groenland expedition” sarà il leit-motiv della comunicazione per la prossima stagione dell’azienda leader nell’abbigliamento e attrezzatura per la montagna.

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