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10 Giugno 2011

Insight · action · COSE · Diego Baldan · Enzo Maolucci · federazione outdoor · FISSS · Marino Giacometti · outdoor · Sergio Rozzi · Tree Climbing Sportivo · Insight

COSE Una federazione per gli sport outdoor?

Dare una voce unica e importante agli sport outdoor, ma anche ordinare, tutelare e regolamentare le nuove discipline emergenti: questo è l’ambizioso progetto di COSE, Comitato Outdoor e Sport Ecodinamici.

Con ruolo consultivo e formativo il comitato si propone di arrivare ad una federazione di discipline outdoor associate e riconosciute dal CONI.

Toccherà al neo presidente, Marino Giacometti, promuovere le adesioni di queste discipline, (molte ancora senza l’ombrello di una federazione, ed altre che potrebbero trarre vantaggio nell’associarsi).
Giacometti, già presidente della ISF, International Skyrunning Federation, ha dedicato molti anni al settore outdoor e porta una ricca esperienza in questa stimolante sfida.

Lo affiancheranno: per gli sport eco dinamici, dal survival sportivo ai campus outdoor, il presidente FISSS, Enzo Maolucci, docente di Sport Outdoor alla facoltà di Scienze Motorie di Torino e fondatore del primo Campus in Italia negli anni ’80; per la stesura dei protocolli di intesa e regolamenti ambientali Sergio Rozzi, e Diego Baldan, tecnico del Parco Abruzzo il primo, già coordinatore generale del CSEN Ambiente e delegato dell’Ente di Promozione Sportiva Nazionale il secondo.

Con la formale adesione di diverse discipline, dallo skyrunning al survival sportivo, le tappe per arrivare ad una vera federazione per gli sport outdoor si prospettano fattibili: sono infatti già membri del Comitato Outdoor e Sport Ecodinamici: FISSS (Federazione Survival Sportivo), FSA (Federation for Sport at Altitude), FISKY (Federazione Skyrunning Italiana), ASD Tree Climbing Sportivo, CSEN Ambiente e Erci Team, in funzione dei regolamenti sportivi-ambientali.

Come media partner e promotori sono associati Outdoor Magazine, La Rivista del Trekking e Spirito Trail, mentre Gesta,  società specializzata nella formazione e qualificazione, supporterà il processo di valutazione dell’impatto ambientale degli eventi sportivi.

Fra discipline note e meno note sono oggi classificabili oltre 40 specialità, anche se diverse sono di nicchia.
In termini numerici è la corsa outdoor, dal trail allo skyrunning e gli “adventure race” a convogliare migliaia di praticanti in oltre 200 gare annuali. Ma una fetta molto importante riguarda anche gli sport eco-dinamici che vanno dal canyoning alle specialità acrobatiche e al survival sportivo. Attività invernali come ciaspe/snowshoeing e sci escursionistico sono in continua crescita e, come il trail running, sono sulla strada per di formare un’associazione nazionale di specialità.
L’invito è esteso anche all’ice climbing e a tutti i praticanti dei vari sport outdoor che abbiano una forma di rappresentanza unitaria e agli altri Enti di Promozione Sportiva Nazionale.

L’enorme potenzialità degli sport outdoor è sintetizzata dalle 2.119.000 persone che in Italia corrono “fuori strada” contro i 5.670.000 corridori da strada (Fonte: W L Gore, 2008) e che conferma il dato di base: nei paesi occidentali il 30% degli sportivi fa attività “outdoor” – una grande potenza e potenzialità, anche per le aziende di settore.

Una prima bozza di classificazione delle discipline outdoor (documento pdf) >

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