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12 Luglio 2018

Hiking e Trekking · Walking · Ambiente e Territorio · Italia · Trentino Alto Adige · Val di Fiemme

Trekking cromatici in Val di Fiemme

Le escursioni della Val di Fiemme si tingono di fuoco, fra laghetti alpini, tramonti dolomitici, foreste di abeti e distese di rododendri.

Le guglie del Latemar sono fra le più fotografate del mondo. E sono accessibili a tutti. I panorami dolomitici raramente possono essere goduti dal fondo valle, a ognuno corrisponde un sentiero. Qualche volta è una semplice passeggiata ad accompagnare fra gli scenari “Patrimonio Naturale dell’Umanità” prediletti dall’Unesco, altre volte è un trekking. Spesso gli impianti di risalita permettono di risparmiare le energie della salita per trascorrere intere giornate dove, normalmente, osano soltanto le aquile.
La Val di Fiemme è nota per essere uno dei luoghi più interessanti del pianeta per la varietà di rocce che raccontano, come su un libro aperto, 230 milioni di anni di storia.

Sentieri sinuosi attraversano le foreste di abete rosso e i pascoli fioriti, per inoltrarsi fino ai paesaggi lunari del Latemar, il più antico dei gruppi dolomitici, o del Corno Bianco, punto d’osservazione privilegiato per i tramonti più spettacolari.
Altri conducono alle cime selvagge della Catena del Lagorai, dove si può camminare per giorni senza incontrare un essere umano, e dove non manca l’acqua, perché le rocce porfiriche, al contrario delle rocce dolomitiche, la trattengono facilmente, formando laghetti alpini, spesso circondati da rododendri.

Piacevoli escursioni, adatte anche ai bambini, accompagnano nel paradiso naturalistico del Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino e nel Parco Naturale del Monte Corno. Mentre a Pampeago c’è RespirArt, il più alto parco d’arte d’Europa. Fra i 2000 e i 2200 metri di altitudine, dove il bosco cede il passo ai pascoli, si incontra il percorso RespirArt, costellato di installazioni d’arte contemporanea create da artisti di fama internazionale.

LUOGHI D’INCANTO:

  • LA FORESTA DEI VIOLINI
  • IL SENTIERO MARCIÒ: con una passeggiata facile di 60 minuti, ci si immerge immediatamente nelle Foreste dei Violini. L’itinerario senza barriere si sviluppa in un bosco di 2.700 ettari tra la Catena del Lagorai, le Pale di San Martino e le Cime di Bocche, a una quota compresa tra i 1.400 e 2.150 m. Siamo nel dolomitico Unesco “Patrimonio Naturale dell’Umanità”.
    Gli abeti rossi costituiscono quasi il 90 percento degli alberi della foresta. Tra di essi ne sopravvivono ancora di secolari che possono raggiungere i 40 metri di altezza. La foresta è considerata dagli esperti un raro esempio di armonia ecologica. A fianco all’abete rosso vivono altre specie fondamentali per l’equilibrio della foresta, come il sorbo degli uccellatori e nel sottobosco la lonicera nigra, il mirtillo rosso e nero, salici e ontani bianchi. Sono facili da scovare tracce della presenza numerosa di cervi e caprioli, come le impronte e le scortecciature di giovani piante. Su alcuni alberi più maturi si possono ammirare i buchi del picchio, mentre a terra è possibile rinvenire le pigne rosicchiate dallo scoiattolo. La passeggiata, che non presenta alcuna difficoltà, comincia dal parcheggio adiacente il Centro Visitatori, dove si trova la prima indicazione per il Sentiero Marciò e consiste in un percorso ad anello lungo il quale sono collocati dei pannelli informativi.
    Prima si attraversa il ponte coperto, con il fondale trasparente che permette di ammirare il rigoglioso torrente Travignolo, poi il sentiero si snoda all’interno della foresta. Nell’ultima parte del percorso si attraversa uno spettacolare ponte sospeso sul torrente che scorre in una stretta gola formando rapide e cascate. Ad un centinaio di metri dal Sentiero Marciò si trova l’area faunistica del cervo, che ospita, in condizioni seminaturali, alcuni esemplari di questo magnifico ungulato. Estinto in Trentino dalla metà dell’800, da Paneveggio è cominciata la reintroduzione del grosso mammifero nel Trentino negli anni ’60 e ancor oggi alcuni capi vengono prelevati per il ripopolamento di altre aree.
  • IL MONTE CASTELLAZZO
    Il Monte Castellazzo è uno dei luoghi teatro della Grande Guerra.
    Si trova in una posizione strategica a cavallo tra il massiccio delle Pale di San Martino, il Lagorai e il gruppo di Bocche-Iuribrutto.
    La posizione dominante, rispetto al valico dolomitico del Passo Rolle, ha fatto del Castellazzo sin dall’antichità, ma soprattutto durante il Primo conflitto mondiale, un luogo di importanza militare. Sono molti, quindi, le trincee, i baraccamenti, le piazzole di teleferiche e i depositi di munizioni che si incontrano esplorandolo.
    Il Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino ha ripulito alcune opere risalenti al primo conflitto mondiale, allestendo una specifica segnaletica informativa.
    Questo monte attira molti escursionisti anche per la presenza del noto Trekking del Cristo Pensante.
  • FORTE DOSSACCIO
  • I LAGHI DI COLBRICON
    Uno degli itinerari che permette di osservare e vivere alcuni degli scenari naturali più straordinari del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino è quello che conduce ai Laghi di Colbricon.
    Da Passo Rolle, nei pressi del punto di partenza dell’itinerario, si possono ammirare alcuni degli scenari alpini più spettacolari del Parco, e notare le profonde differenze morfologiche e geologiche tra il versante dolomitico (Pale di San Martino) e quello del Lagorai, le cui rocce sono di origine vulcanica.
    Il sentiero prende avvio dal parcheggio di Malga Rolle (quota 1.900 m.), a circa un chilometro dal Passo Rolle, raggiungibile anche utilizzando i bus navetta in partenza dalla Val di Fiemme. L’escursione prosegue lungo un sentiero comodo e semipianeggiante.
    Dopo aver camminato immersi in spettacolari foreste, quasi all’improvviso, compare allo sguardo del visitatore lo splendido scenario dei Laghi di Colbricon. Sono immersi in un meraviglioso paesaggio di ginepri e rododendri, che in estate offrono al visitatore il rosa delle loro fioriture.
  • PANEVEGGIO-MALGA BOCCHE

Val di Fiemme – Latemar vista tra il Rif Passo Feudo e il Rif Torre di Pisa

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Info: Val di Fiemme