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20 Luglio 2012

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"GHIACCIAI DI UNA VOLTA" Un concorso fotografico per documentare i ghiacciai italiani

Ghiacciai di una volta è il progetto rivolto a tutti gli appassionati di natura, montagna e fotografia che vogliano partecipare in prima persona a una ricerca scientifica sulla progressiva riduzione dei ghiacciai. L’iniziativa è stata insignita dell’alto patronato del Presidente della Repubblica e vede la partecipazione di numerose istituzioni scientifiche nazionali e di tutti i gruppi glaciologici italiani che svolgono attività di monitoraggio glaciale.

L’idea è quella di basarsi sul confronto fotografico, paragonando le situazioni attuali con le antiche estensioni dei ghiacciai testimoniate da 75 fotografie storiche scattate dal primo dopoguerra fino agli Anni Ottanta su Appennino e Alpi di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

I protagonisti attivi dell’iniziativa sono i cittadini – escursionisti che partecipano a una attività di documentazione che si svolge in una sorta di “gioco” che invita a riconoscere i ghiacciai storici ritratti e a fornire gli scatti degli stessi, così come sono oggi.
Le migliori fotografie, accompagnate dall’indicazione dell’autore, diverranno parte di un progetto di documentazione e informazione glaciologica che si propone di comunicare lo stato di salute dei ghiacciai italiani.

Fino al 30 ottobre 2012, il sito www.ghiacciaidiunavolta.it ospiterà i 75 scatti storici dei ghiacciai italiani. Ogni fotografia è corredata da una scheda che riporta il nome della valle nella quale si trova il ghiacciaio, ma non il nome dello stesso. Obiettivo del concorso è quindi scoprire quale sia stato il punto di ripresa dell’antico scatto e documentare lo stesso scenario oggi.

Il Comitato Scientifico che opera con la collaborazione di Fabiano Ventura, fotografo specializzato in fotografia naturalistica e di montagna, analizzerà i migliori confronti fotografici e li utilizzerà per alcune elaborazioni relative al ritiro glaciale delle aree individuate dai partecipanti.

Le fotografie ritenute più interessanti saranno pubblicate on-line e sul catalogo del progetto realizzato con la partecipazione della Società Geologica Italiana e con l’indicazione dell’autore.

Il progetto è promosso dal Museo delle Scienze di Trento e co-finanziato dal Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano, con la partecipazione del Comitato Glaciologico Italiano. Il coordinamento del progetto è di Christian Casarotto del Museo delle Scienze; appartengono al Comitato Scientifico Carlo Baroni, Claudio Smiraglia, Fabiano Ventura e i responsabili di tutti i Servizi Glaciologici Italiani.

Vede la partecipazione di Fondazione Montagna Sicura, Servizio Glaciologico Lombardo, Comitato Glaciologico Trentino, Servizio Glaciologico Alto Adige, ARPA Veneto, Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia e patrocinio della Società Geologica Italiana, Collegio Nazionale delle Guide Alpine, CNR, ENEA, Società Geografica Italiana, Accademia della Montagna del Trentino, Società degli Alpinisti Tridentini. L’iniziativa è stata insignita dell’alto patronato del Presidente della Repubblica

Il confronto fotografico tra le immagini storiche e quelle attuali dei ghiacciai, ritratte dallo stesso punto geografico, è un metodo di ricerca che i glaciologi del Comitato Glaciologico Italiano applicano durante le annuali campagne di monitoraggio e un valido strumento per condurre valutazioni qualitative sullo stato di salute dei nostri ghiacciai, preziosi indicatori per lo studio dei cambiamenti climatici e della loro evoluzione nel tempo.

I ghiacciai rivestono una notevole importanza climatica, economica, sociale ed energetica. Sono un elemento paesaggistico che caratterizza le montagne e da sempre ha affascinato miriadi di ricercatori ed esploratori, portandoli verso le alte quote. In Italia, vi sono più di mille ghiacciai e tutti vivono una fase di ritiro. Negli ultimi 150 anni l’estensione glaciale si è dimezzata. Le conseguenze di questo processo sono negative; basti pensare al conseguente dissesto idrogeologico. Con il ritiro glaciale, inoltre, si assiste ad un cambiamento della montagna che deve andare di pari passo con un cambiamento nella sua frequentazione. A tutti noi il compito e il dovere di cogliere questi cambiamenti ascoltando le voci e osservando i segnali che la montagna ci lancia.

Per quanto riguarda i ghiacciai trentini, gli ultimi dati – raccolti da Museo delle Scienze, Comitato Glaciologico della SAT, Provincia autonomia di Trento e Università di Trento – e relativi alla stagione invernale appena trascorsa evidenziano uno scarso apporto di neve: alle quote più elevate se ne misurano circa 3 metri. Meno della metà del precedente inverno 2010 – 11.

La situazione non è diversa per gli altri settori alpini e la scarsità delle precipitazioni, sommata all’attuale situazione climatica che porterà ben presto alla fusione del manto nevoso, causerà un ennesimo ritiro glaciale, una situazione costante (fatto salvo qualche anno) degli ultimi 30 anni.

Info: www.ghiacciaidiunavolta.itwww.mtsn.tn.it/

 

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