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25 Novembre 2010

Mountain Taste · agricoltura · experience · miele · Presìdi · prodotti tipici · Slow Food

I MIELI DI ALTA MONTAGNA Un Presidio Slow Food

Il progetto dei Presìdi italiani di Slow Food nasce dieci anni fa per favorire la tutela della biodiversità, dei saperi produttivi tradizionali e dei territori, oltre che per stimolare nei produttori l’adozione di pratiche produttive sostenibili, e aiutarli a sviluppare anche un approccio etico (giusto) al mercato.

Attualmente i Presìdi sono 193 e coinvolgono oltre 1300 piccoli produttori in tutta Italia, riuniti in associazioni che assicurano il rispetto delle regole esercitando un severo controllo sui propri associati: contadini, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri.

Molte di queste realtà produttive si trovano in territori di montagna, cosa che valorizza ulteriormente il lavoro di questi produttori, se si tiene conto anche dell’importante ruolo che questo riveste nella tutela e nel mantenimento di un territorio di per sé fragile, e comunque lontano dai grandi investimenti economici della pianura.

Tra i Presìdi Slow Food che interessano i prodotti e i territori di montagna, vi segnaliamo quello dei mieli di alta montagna.

Riportiamo di seguito la presentazione che ne dà Slow Food:

Miele di rododendro, miele di millefiori e melata di abete: sono questi i tre mieli dell’arco alpino. Produzioni difficili: una buona stagione (ogni quattro, cinque anni) offre poche centinaia di quintali.

Soltanto il nettare bottinato al di sopra dei 1200 metri da miele “d’alta montagna”. Per il millefiori le piante coinvolte sono davvero tante: rododendro, campanula, lupinella, trifoglio, lampone, timo serpillo… È un prodotto splendido e delicato, sempre diverso, da zona a zona e da un anno all’altro. La melata d’abete non si fa tutti gli anni. Le api si nutrono del liquido resinoso prodotto dagli afidi alimentati a loro volta dalla linfa dell’abete bianco. Il sapore è maltato, caramellato, aromatico, con note resinose di fumo. Il miele di rododendro ha un nome evocativo e proviene da una pianta molto bella e conosciuta. Fresco e raffinato, è particolarmente raro e prodotto quasi esclusivamente nel nostro Paese.

La melata di abete ha colore molto scuro, quasi nero, con una leggera fluorescenza verdastra. L’odore è leggermente resinato e può ricordare il legno bruciato e lo zucchero caramellato. In bocca è meno dolce dei mieli di nettare e ha note di malto e di balsamico.

Il miele di rododendro e il millefiori di alta montagna sono freschi e raffinati. Entrambi hanno colore molto chiaro, che diventa bianco nel prodotto cristallizzato. Al naso e in bocca sono delicatissimi, con un leggero aroma che può ricordare la marmellata di piccoli frutti.

Nell’abbinamento con i formaggi il miele non deve essere cristallizzato (nel caso immergete il barattolo a bagnomaria in acqua tiepida permettendone la liquefazione). La melata, intensa e balsamica, regge bene formaggi di media stagionatura; il miele di rododendro e il millefiori – più dolci – accompagnano meglio formaggi piccanti: pecorini molto stagionati ed erborinati non troppo potenti.

[…continua sul sito ufficiale dei Presìdi Slow Food…]

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