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7 Agosto 2014

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INCONTRI DI COURMAYEUR, al Jardin de l'Ange, 12-22 agosto 2014

Courmayeur, paese - fonte: Fondazione Courmayeur

Courmayeur, paese – fonte: Fondazione Courmayeur

INCONTRI DI COURMAYEUR 2014. I PROTAGONISTI

La Fondazione Courmayeur Mont Blanc presenta, dal 12 al 22 agosto 2014,  il tradizionale appuntamento estivo degli Incontri di Courmayeur, occasione di conoscenza e dibattito sulle problematiche sociali, politiche ed economiche più attuali.

La Rassegna offre a turisti e residenti la possibilità di incontrare e confrontare tendenze e scenari su quanto è possibile aspettarsi nel futuro immediato, attraverso il dibattito con alcuni protagonisti.

IL PROGRAMMA

Martedì 12 agosto è in programma l’Incontro con Mimmo Candito, inviato e corrispondente di guerra de La Stampa su Giornalismo di guerra, le guerre del giornalismo.

Mimmo Candido - foto archivio Fondazione Courmayeur

Mimmo Candido – foto archivio Fondazione Courmayeur

MIMMO CANDITO
Trasferitosi a Genova negli anni sessanta, Mimmo Candito viene assunto al comune del capoluogo ligure e inizia a collaborare con Il Lavoro scrivendo articoli di cinema e cultura. Nel 1970 inizia a collaborare con il quotidiano torinese La Stampa, per il quale diventa inviato speciale e commentatore di politica internazionale.
Corrispondente di guerra dai principali teatri di conflitto in Medio Oriente, Asia, Africa e Sud America, Mimmo Candito ha seguito, tra le altre, l’Invasione sovietica dell’Afghanistan, l’operazione Enduring Freedom del 2002, i bombardamenti del Kosovo nel 1999, la guerra Iran-Iraq e le due guerre del Golfo, la guerra delle Malvinas
Ha scritto più di tremila reportage da ogni parte del mondo, interviene con interviste e commenti
alla Rai, Sky e Mediaset. Collabora alla conduzione periodica di “Prima Pagina”.
Dal 1999 è presidente italiano di “Reporter Senza Frontiere” e, dal 2001, direttore della rivista
culturale “L’indice dei libri del mese”. È docente di linguaggio giornalistico presso l’Università degli Studi di Torino.
Ha vinto alcuni premi giornalistici, tra cui il “Max David” e il “Luigi Barzini”, come migliore inviato italiano.
È autore di numerosi volumi tratti dalla sua esperienza professionale, tra i più recenti I reporter di guerra. Storia di un giornalismo pericoloso da Hemingway a Internet (Baldini Castoldi Dalai, 2009) e Postfazione a J. Pulitzer, Sul giornalismo (Bollati Boringhieri, 2009).
L’Incontro sarà l’occasione per un confronto su cosa significhi, oggi, essere corrispondente di guerra.

Giovedì 14 agosto Incontro con il professor Giuseppe De Rita, presidente della
Fondazione Censis e della Fondazione Courmayeur Mont Blanc.

GIUSEPPE DE RITA
Laureato in giurisprudenza nel 1954, è stato funzionario presso la “SVIMEZ – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno” dal 1955 al 1963. È tra i fondatori nel 1964 del Censis, di cui è consigliere delegato per dieci anni, poi segretario generale dal 1974 ed, attualmente, presidente. Collaboratore de Il Corriere della Sera, è stato presidente del “CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro” dal 1989 al 2000, è membro della Fondazione Italia USA.
Il professor De Rita studia da anni le tendenze che investono gli italiani in campi quali il mondo del lavoro, l’economia e la società. Presidente della Fondazione CENSIS e della Fondazione Courmayeur Mont Blanc, svolge un’intensa attività pubblicistica ed è stato presente, come relatore, ai più importanti convegni e dibattiti che hanno riguardato le condizioni e le linee di sviluppo della società italiana.
L’incontro, insieme a quello del professor Deaglio, rappresenta un atteso e consueto appuntamento della Rassegna. Oltre ad essere momento di riflessione è, anche, un punto di riferimento per orientare gli italiani alla vigilia della ripresa autunnale delle attività dopo la pausa estiva. Si tratta, dunque, di un’occasione consolidata di dibattito sulle grandi riforme e sulle problematiche più attuali, a partire dalle quali ipotizzare i possibili scenari in ambito economico e sociale.

Domenica 17 agosto Incontro con il professor Mario Deaglio e la professoressa Laura Montanaro

Mario Deaglio. Foto archivio Fondazione Courmayeur

Mario Deaglio. Foto archivio Fondazione Courmayeur

MARIO DEAGLIO
Opinionista de La Stampa, già professore ordinario di Economia Internazionale nell’Università di Torino e la professoressa Laura Montanaro, pro rettore del Politecnico di Torino, su Economia e tecnologia: come sarà il mondo tra dieci anni?.
Mario Deaglio, componente del Comitato scientifico della Fondazione Courmayeur Mont Blanc, ha seguito due carriere parallele: in campo accademico e nel giornalismo economico. Le sue ricerche scientifiche hanno riguardato la struttura delle moderne economie occidentali. Si è occupato, in particolare, di distribuzione del reddito, di economia sommersa, di risparmio e di cicli lunghi dell’economia, più recentemente si è occupato di problemi legati alla globalizzazione. Nel campo del giornalismo economico ha collaborato a vari quotidiani e periodici, tra cui The Economist, Panorama, Il Secolo XIX; ha diretto Il Sole 24 Ore dal 1980 al 1983, attualmente è opinionista de
La Stampa.

LAURA MONTANARO
Laura Montanaro è professore ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali, presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT) del Politecnico di Torino. E’ stata Direttore della Scuola di Dottorato e, dall’aprile 2012, ha assunto il ruolo di Pro Rettore del Politecnico di Torino.
Ha conseguito il Premio “Best Biannual Paper”, conferito dall’European Ceramic Society, per la migliore pubblicazione apparsa nel biennio 2009‐2010 sulla rivista Journal of the EuropeanCeramic Society. Ha fatto parte di delegazioni italiane del Ministero degli Affari Esteri con partecipazione a workshop riguardanti i nuovi materiali in Giappone, Corea del Sud, Brasile. È stato coordinatore di numerosi progetti di ricerca nazionali ed europei, nonché responsabile di contratti di ricerca con grandi aziende europee; ha collaborato e collabora con numerose università/centri di ricerca italiani e esteri.
L’incontro sarà l’occasione per un confronto su economia e tecnologia, al fine di illustrarne le numerose interrelazioni, nonché i possibili scenari negli anni a venire.

L’ultimo appuntamento della Rassegna, è realizzato in collaborazione con il Festival delle Nuove Vie:
Incontro con Domenico Quirico, inviato de La Stampa, su Raccontare il mondo a fianco di coloro che soffrono; l’unico giornalismo possibile, 22 agosto 2014.

L’Incontro sarà l’occasione per una testimonianza diretta di Domenico Quirico dai reportages in vari paesi del mondo, nonché una riflessione sulla professione del giornalismo.

Domenico Quirico. Foto archivio Fondazione Courmayeur

Domenico Quirico. Foto archivio Fondazione Courmayeur

DOMENICO QUIRICO
Giornalista de La Stampa, è stato responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e, ora, inviato.
Negli ultimi anni ha raccontato il Sudan, il Darfur, la carestia e i campi profughi nel Corno d’Africa, l’Esercito di Resistenza del Signore in Uganda, ha seguito le Primavere Arabe, dalla Tunisia all’Egitto, è stato più volte in Libia per testimoniare la fine del regime di Gheddafi. Da ultimo ha coperto per tre volte la guerra in Mali, è stato in Somalia e più volte in Siria.
Nell’agosto 2011, nel tentativo di arrivare a Tripoli, è stato rapito insieme ai colleghi de Il Corriere della Sera, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina, e di Avvenire, Claudio Monici. Nel sequestro è stato ucciso il loro autista e dopo due giorni i giornalisti sono stati liberati.
Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia. La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo. Viene, infine, liberato l’8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie ad un intervento dello Stato Italiano e, infine, riportato a casa. Le sue prime parole: «È come se fossi vissuto per cinque mesi su Marte. E ho scoperto che i marziani sono cattivi. Ho appreso solo oggi chi è il nuovo presidente della Repubblica. In prigionia? Non mi hanno trattato bene»; «Ho cercato
di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un’altra cosa».
Ha vinto i premi giornalistici Cutuli, Premiolino e Montanelli.
É autore di numerosi volumi, tra i più recenti: Primavera araba. Le rivoluzioni dall’altra parte del mare (Bollati Boringhieri, 2011) e Gli ultimi. La magnifica storia dei vinti (Neri Pozza, 2013).

Per ulteriori informazioni: www.fondazionecourmayeur.it

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