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18 Maggio 2013

Climbing · Lowa · 8a · action · Alpinismo e Spedizioni · Azazar · Climbing · Gole del Taghia · Ines Papert · Lisi Steurer · Lowa · Marocco · Patrik Aufdenblatten · Climbing · Vertical

INES PAPERT Nuova via nelle Gole del Taghia (Marocco)

Ispirati dalle spettacolari foto di Kurt Albert e Toni Arbones scattate durante la loro prima salita di “Antro.po.cene”, all’inizio di aprile 2013 il forte team internazionale composto dalla tedesca Ines Papert, ambassador LOWA, dall’austriaca Lisi Steurer e dallo svizzero Patrik Aufdenblatten è partito alla volta del Marocco nelle Gole del Taghia tra le montagne dell’Alto Atlante con obiettivo una linea sorprendente sulla parete Sud-Ovest del Tadrarate.

Questa grande parete rocciosa si trova alla fine delle celebri gole, a due ore circa dal villaggio di Taghia ed è raggiungibile attraverso il meraviglioso sentiero costruito originariamente dai pastori berberi locali per condurre le loro pecore a valle. Con loro grande sorpresa, il primo giorno i tre alpinisti hanno causualmtente incontrato l’uomo che aveva ispirato il loro viaggio, lo spagnolo Toni Arbones … a volte il mondo è davvero un piccolo!

Aufdenblatten, Papert e Steurer si sono messi subito al lavoro e, salendo dal basso per 10 giorni, hanno aperto la loro nuova via “Azazar” (8a), lunga 400 metri, 100 metri a destra di Antro.po.cene. I tre atleti hanno utilizzato una grotta ai piedi della montagna come rifugio temporaneo, hanno scalato in stile capsula, dormendo sul portaledge nella parte alta della parete, superando gradi di difficoltà fino all’ 8a.

, ha descritto la via “un po’ alpinistica” a causa della lunghezza dei tiri”, aggiungendo: “La scalata è varia e gli strapiombi sono seguiti da complesse placche di roccia. Le difficoltà non mollano mai e l’arrampicata è sempre molto impegnativa, sia fisicamente che psicologicamente”.

Anche se tutte le lunghezze sono state liberate, la squadra non ha avuto il tempo per provare ad effettuare la prima rotpunkt di tutta la via in giornata.

Papert ha commentato: “Abbiamo incontrato molta neve sulla parte iniziale del percorso che ci è costata un po’ di tempo ma credo di tornare a Taghia nel prossimo futuro, per tentare la rotpunkt dell’intero percorso in un giorno”.

La via “Azazar”, prende il nome dalla bella pianta che cresce nelle montagne dell’ Alto Atlante.

Fonte: www.ines-papert.de

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