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10 Dicembre 2010

Dolomiti di Brenta · Storie

La foto… del “Ponte”

Non è stato, quello dell’8 dicembre, un ponte vacanziero esaltante dal punto di vista fotografico. Troppo sereno in alcuni giorni e, quando è nevicato, troppo freddo per generare dei fiocchi per cosi dire “fotogenici”. In sintesi: ciccia. Esiste, però, sempre il sesto senso che può guidarti in scelte che al momento sembrano assolutamente fuori luogo. Sesto senso che poi altro non è che un misto di esperienza e di felici intuizioni che ogni tanto decidono di trovarsi in un punto ed esaudiscono esattamente ciò che avevi in mente. E’ il caso di questa fotografia che, devo dire, ho aspettato di vedere in fibrillazione per qualche giorno in quanto la (sovra)esposizione era un po’ spinta; pensata e voluta, certamente ma… va a sapere poi che salta fuori. – Il bello della pellicola è anche questo: (farti) rimanere sulla corda dal momento dello scatto al rivelarsi del negativo in camera oscura, il che significa anche qualche settimana:-)

Ma non era solo un fatto di esposizione; era un po’ la preparazione del tutto che è andata dritta di filato verso ciò che avevo pensato fin dall’inizio in quella giornata cosi strana: sole, neve, poi vento, poi nebbia, poi un misto di tutto; nuvole basse in valle e sopra il sole, poi le nuvole che si alzano; sole in valle e nebbia in alto… Situazioni di luce poco prevedibili. Mi sono detto “ok, vado lo stesso… e poi vedo“. Sono salito in seggiovia in zona Pradalago (Madonna di Campiglio, nda) in mezzo alle nuvole che un secondo prima lasciavano vedere il sole e poi, il secondo dopo, più nulla; solo seggiolini in senso contrario che apparivano come fantasmi per poi scomparire nuovamente nello stesso nulla dal quale erano venuti. Quando di colpo è apparsa la stazione a monte, luccicante, nel sole più totale e con il vento che spazzava la neve tutt’intorno. “Ecco – ho pensato – due ore buttate: sole, sereno, vento. Discorso chiuso. O forse no… uhm… aspettiamo. Qui mi sa che la storia gira e torna indietro tutto entro qualche minuto” . Ho montato tutto, hasselblad, treppiede etc per fare dei test su neve in controluce… già che c’ero… e ho puntato un (quel) gruppo di alberelli nella neve piena a pochi metri da me.

Esattamente un minuto dopo, il tempo di vedere dentro il pozzetto la composizione, sono stato ricoperto da un manto di nebbia che, nel frattempo, aveva girato ed era risalito da dietro le mie spalle facendo ripiombare di nuovo tutto nel nulla più totale. WOOOW! Ho detto: SIII !!! Vai cosi! Ho atteso quei pochi secondi che riapparisse la scena davanti a me, con la giusta consistenza, ne troppo “nulla” ne troppo “soggetto”, ho ricomposto, esposto nuovamente e scattato… E tirato un sospirone. Sarebbe stata questa la foto “del Ponte”? Ora posso dire di si, quella che in un certo senso lo ha fotograficamente salvato. E come la nebbia è arrivata così, un minuto dopo, si è dissolta lasciando spazio alle montagne piene di neve e agli sguardi inebetiti degli sciatori e ai loro “oooooohh… guarda ora che panorama fantastico“. Beh, certo, fantastico era fantastico… Il sole la neve le montagne …Ma ognuno ha i propri punti di vista sul meteo, no? 🙂
(Dati: Hasselblad 501C, Planar 80/2,8 CF T*, Ilford Fp4+ 125asa)