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24 Giugno 2009

Climbing · La Sportiva · Mountain Partner · Climbing · Vertical

Messaggio sponsorizzato La Sportiva GANDALF: A VOI LA PROSSIMA MOSSA! (Parte seconda)

ga-copia.jpgPubblichiamo la seconda parte della storia della super scarpa da arrampicata e camminata!

Ma come hanno fatto i tre moschettieri delle scarpe da montagna, ad arrivare ad un prodotto così?

Nella Gandalf non c’è niente, ma proprio niente lasciato al caso. E’ la prima volta che si fanno tante prove per una scarpa che non sia specifica da arrampicata.
Tutti i materiali e il loro assemblaggio hanno un perché ragionato, provato, ri-ragionato e riprovato. Ognuno di essi è legato ad una funzione che è a sua volta connessa ad un’altra ancora. Lunga la spiegazione del prodotto nella sua complessità. Provo a riassumere.

La fasciatura di Gandalf avrebbe dovuto: evitare i vuoti, il debordaggio in fase di appoggio su roccia, seguire il piede nella rullata, adattarsi ai volumi dei piedi più diversi, essere comoda nella fase di camminata, precisa nella scalata, non costringente, assorbente e morbida ma non “mollicciona”, super aderente sulla roccia e molto, molto altro. Per permettere tutto questo abbiamo realizzato la parte anteriore della scarpa come strumento da scalata (costruzione a calzino) mentre quella posteriore è stata ideata come uno scarpone (ultra alleggerito) da montagna. Questo mix di tecnologie è stata la geniale base di partenza.

Grazie ad una zeppa di poliuretano preformatura (tipo plantare Birkenstok per intenderci) abbiamo azzerato i vuoti che normalmente si creano soprattutto sul perimetro della base di appoggio del piede. Inoltre, il sottopiede estraibile (presente in molte scarpe sportive) diventa facoltativo: se avete il piede magro, lo metterete al fine di ridurre il volume interno, se invece il vostro piede è voluminoso, lo toglierete senza percepire riduzioni in termini di comodità. Ma soprattutto: quando camminate e volete una scarpa comoda, non fate altro che levarlo, quando invece arrampicate e volete una scarpa più stretta, basterà reinserirlo.

Per l’adattabilità al piede è stata scelta la pelle più pregiata, il pieno fiore, strato esterno del derma dell’animale; il più elastico e il più resistente allo strappo. Questo tessuto rende la scarpa indistruttibile nella tomaia.

La parte anteriore è stata “inscatolata” in un bordo di gomma che ricopre il tutto, da tomaia a suola mentre l’allacciatura (unico strumento di regolazione del volume interno) è stata portata fino in punta.
La gomma è stata scelta sulla base della sua super aderenza e pertanto la sua durata non è eterna: la Gandalf – ci tengo a precisare- è indistruttibile solo nella parte superiore. Ad una guida alpina che la usa tutti i giorni su tutti i terreni la suola dura almeno una stagione intera. Ciò vuol dire che ad un utente medio dura tre anni. Ma è meno della durata della vita della scarpa sulla parte superiore. Quindi, novità eccezionale (soprattutto per chi la compra…): la scarpa è stata appositamente predisposta per essere risuolata facilmente senza perdere nessuna delle sue caratteristiche originali. E diventa così un prodotto dalla lunghissima vita.

L’insieme di queste caratteristiche è stato riassunto in una sola parola che è un po’ l’emblema del prodotto: Ergonomic.

Ci sarebbe molto altro da spiegare: dettagli veramente sottili, difficilmente comprensibili per chi non ha lavorato sul prodotto; dettagli determinanti che rendono la Gandalf un prodotto unico al mondo.

Per quelli che hanno lavorato su questo bellissimo progetto, la storia non finisce qui…

Spero e confido nella felicità dei vostri piedi.

Pietro Dal Pra

Leggi la prima parte del racconto.
Per maggiori informazioni visita il sito aziendale
www.lasportiva.com.