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5 Luglio 2013

Skitouring & Ski Alp · action · Maurizio Vettorato · Muztagh Ata · Progetto Extremeskiyachting · scialpinismo · Ski · Ski Touring e Ski Alp

MAURIZIO VETTORATO RINUNCIA L'alpinista rientra al campo base

Abbiamo ricevuto da Maurizio Vettorato, l’ultimo aggiornamento – alle ore 10 italiane di oggi 5 luglio –  in cui l’atleta comunica la rinuncia alla vetta del Muztagh Ata e il rientro al campo base.

Vettorato, bloccato al campo base nei giorni scorsi a causa del maltempo,  vista una finestra di bel tempo, aveva deciso  di tentare la salita unica,  dal campo base alla cima, per un totale di m 3250 “non stop in solitaria” saltando i due campi intermedi.
La partenza era stata  decisa per giovedì 4 luglio ore 20,00 (ora italiana).

Ricordiamo che Maurizio Vettorato, alpinista navigatore bolzanino, è partito per la  spedizione di scialpinismo estremo sul monte Muztagh Ata (7.546 m) il 24 giugno. Successivamente, il suo progetto “Extremeskiyachting” , prevedeva l’attraversata dell’Atlantico in solitaria con un piccolo catamarano di serie.

“Sono partito alle 19,30 e rapidamente fatti 500 metri a piedi ho indossato gli sci. Scelta giusta, visto che all’imbrunire ero sulla neve…un’ora di salita a piedi e dopo un’altra ora ero al campo uno. Sulle spalle lo zaino con il minimo indispensabile…
Bella serata stellata senza una nuvola, il tempo ideale per salire… la consapevolezza che condizioni meteo avrebero dovuto rimanere così per almeno due o tre giorni. Quindi da quel punto di vista ero tranquillo…
Mi sentivo bene, il percorso fino al secondo campo lo conoscevo e quindi salivo con le cuffie e musica a palla.
Ho usato da quasi subito i rampant, chi mi conosce, sa che li uso ogni 30 anni, quindi, questo fa capire quanto la neve era dura e ghiacciata…. Questo vuol dire freddo!!!
Di colpo verso le una di notte si alza un ventone che mi obbliga a fermarmi e a vestirmi di tutto punto, quasi come fossi prossimo alla vetta, ma ero a 5800 circa. Ho indossato tutto ma non trovavo i pantavento. Li avevo ripiegato nel loro involucro così da occupare lo spazio di un panino per intenderci, ma non c’erano… Ho resistito ben poco e non vedevo l’ora di arrivare al campo due, che secondo me, doveva essere da quelle parti. Trovato il campo due, sono arrivato stremato dal vento e dal freddo alle gambe, che subito si è trasferito ai piedi (notare solette riscaldate accese e copri scarponi di neoprene).
Notte stellata ma buia, ho provato a spegnere per un attimo la frontale, ma non si vedeva ad un palmo, così ho deciso di infilarmi in una tenda che ho trovato montata. C’erano anche altre tende, tutte vuote e non c’era nessuno. La spedizione che mi precedeva doveva essere tutta al campo 3. Così mi sono arrangiato alla meglio per sopravvivere a quella tempesta infuriata. Ora credo che se non fossi entrato in quella tenda di fortuna, sarebbe stata la fine…

Sono rimasto nel dormiveglia ghiacciato, senza sacco a pelo e materassino. Sdraiato sullo zainetto e avvolto dal telo termico che per fortuna porto sempre con me. Anche la frontale faceva le bizze per il freddo!!!
Nonostante tutto, mi sembrava di essere in un hotel di 5 stelle. Erano ormai le 4,30 quando è spuntata l’alba. Sono uscito dopo aver urinato anche quello di una settimana prima… il freddo fa bruti scherzi…Senza energia e tremolante da ormai tre/quattro ore, sono uscito dalla tenda, incazzato nero, con me stesso e la montagna, per aver dovuto ricorrere ad aiuti esterni…

Ho subito realizzato che la storia era finita, l’etica e l’onestà non mi permettevano di barare, ma il tempo era talmente bello che ho deciso di proseguire, tanto ero incuriosito dal paesaggio, di riuscire a vedere dietro l’orizzonte, che però non arrivava mai.
Sempre più nero per l’accaduto, mi sono girato di scatto, tolti rampant e pelli, sono sceso diritto o quasi, passando in mezzo a paesaggi da fiaba, che non ho nemmeno fotografato dal nervoso… 4 curve in croce ed ero alla fine della discesa con gli sci.. Da 6400 a 4800 sono 1600 metri, fatti in 10 minuti alle 7 del mattino e con neve ghiacciata. Ho fatto anche un volo, scivolando di culo per forse 500 mt non riuscendo più a fermarmi. Ma tanta era l’arrabbiatura che non ho fatto una smorfia. Una volta fermato, alzato, con un saltino ho girato gli sci in massima prendenza e giù come un caccia ….

Una volta tolti gli sci, sono arrivato al campo base in 13minuti…saltando dritto in direzione, sul ghiaino ancora ghiacciato…
A questo punto, mi sono calmato ed ho scritto di getto quello che state leggendo… mi veniva da piangere!!!
Ho chiamato l’organizzazione che mandasse qualcuno a prendermi, così il resto dei giorni prima del mio ritorno, li passerò in città, senza dover guardare questa montagna bellissima un giorno in più!!!

Due anni di preparativi, test ed allenamenti… è proprio il caso di dire, buttati al vento “freddo” !!!

Di buono c’è che questa avventura mi ha fatto pensare tanto, ma è ancora troppo presto per comunicarne l’esito…
in questo momento, credo di essere li li per decidere di andare “per grigliate”, a passo d’uomo… le montagne e qualsiasi altra cosa al mondo, sono li per essere ammirate, ed allora, perchè sfidarle? Se è un gioco facciamolo con chi ci sta!!!
Una fatica immane quando ci sono i bar tanto comodi !!!! Bach… (vediamo domani a mente fredda come la penso…)
Incredibile… per finire, scendendo, in un buchetto grande come una bacinella, in mezzo al ghiaccio più bello, vedo un sasso, e mi domando da dove viene… vado li incuriosito, erano i miei pantavento!!!!
Montagna sacra? Le bestemmmmiieeeeeeeee!!!
Ora come la mettiamo con la parte mare?

P.S. Ho appena saputo che anche la spedizione che mi precedeva, ha dovuto rinunciare alla cima, per ventone e soprattutto
per la presenza di crepacci enormi impossibili da oltrepassare…
Magra consolazione!!!

Maurizio Vettorato

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