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8 Novembre 2010

Ansel Adams · Fotografi · Alberto Bregani · Ansel Adams · b+w · biancoenero · F/64 · John Muir · landscapes · mountain

NonsoloAdams

Da che parte comincio, mi sono chiesto. Dura pubblicare il primo vero post. Come il primo disco. Magari poi è più difficile ripetersi. Ma quello, al limite, è un problema successivo. Rimane il primo punto: pubblicare il primo (vero) post.

NonsoloAdams, ho pensato… Così, tuttoattaccato. Si dice biancoenero, paesaggio, montagne, prati e boschi e grande e medio formato, nuvole, alberi, cascate; stampe bellissime, impeccabili, soggetti esposti alla perfezione, neri profondissimi e mai impastati, bianchi luminosi e mai sovraesposti e in mezzo diecimila tonalità di grigi –  Digitale, ne hai da pedalare… – e tutti pensano ad Adams, dico; e giustamente. Tutti parlano del mito, poi  la porta si chiude nuovamente e più nulla. Come se il mondo in B+W di montagna, di paesaggio, di boschi e di foglie fosse solo Ansel Adams. Per tutte le cascate dello Yosemite: sia chiaro che è ovvio che si! Zio Anselmo ha segnato un’epoca e una strada che tutti i bianconeristi (appena) arrivati dal mondo del colore percorrono,  a volte sperando (in modo illusorio) in una superficiale imitazione,  a volte – giudiziosamente –  sprofondando  nello studio e nelle foto e nelle storie di Ansel per capirne e/o carpirne i segreti o perlomeno capire il suo modo di “pensare in biancoenero”. Ma ve lo dico prima io, ora, che ben presto ci si accorgerà, studiando Anselmo, quanto gli altri fotografi del suo tempo lo abbiano potentemente influenzato e, in un certo sens,o forgiato. Certo il talento era il suo, l’ispirazione era la sua, la percezione e l’intuizione di un sistema zonale è stata sua. Non per nulla togliere quindi al Maestro di tutti i Maestri in questo campo. Ma giusto oltre che per rendere il giusto tributo  agli altri protagonisti di “questo” biancoenero anche proprio per suggerirvi, come primo giro, altri validissimi autori, ognuno con la propia storia, il proprio bellissimo e particolare – ove non già unico – modo di fotografare, di percepire e di comunicare.

Ecco allora il suo assistente, diventato grande e a sua volta grande Maestro della fotografia John Sexton. Cercate qualche suo libro, la mascella vi rimarrà appoggiata sicuramente al pavimento per qualche lungo minuto… Che dire poi di Edward Weston,  artefice di veri capolavori fotografici, mecca e tappa fondamentale di ogni percorso di studio nel B+W… suo compagno di avventure nella fondazione del Gruppo F/64 del 1946, (chiamato così perché in genere usavano l’apertura minima di diaframma degli obiettivi che impiegavano per ottenere la massima profondità di campo ovvero e appunto f/64) gruppo che rifiutava il pittorialismo sdolcinato dei pittori californiani di fine ottocento, ribadendo invece con forza il concetto di un’estetica perfetta dal punto di vista tecnico e stilistico:  qualunque foto non perfettamente a fuoco, o perfettamente stampata o comunque con qualche anche piccolo difetto sarebbe stata considerata “impura”. Weston poi fu l’artefice vero della pre-visualizzazione adamsiana: il concetto per il quale il fotografo doveva già “visualizzare la foto dentro di sé prima ancora di scattarla“. Adams poi fece suo questo concetto dal punto di vista meramente tecnico (come elemento principale del sistema zonale) proprio per sapere  dove andare a lavorare sulla foto in fase di stampa ( camera oscura) avendola già pensata in fase di composizione/esposizione. Weston, grande Weston!  E sebbene Adams – sposando il manifesto del gruppo F/64 – rifiutasse di fatto  la tecnica pittorica se ne ritroverà fortemente influenzato ( consciamente o inconsciamente) dalla visione dei quadri di Albert Bierstad.

E poi comunque potrà attingere a piene mani per la migliore ispirazione di stampo romantico ad opere di pittori, letterati, scrittori e ancora fotografi: ecco allora Wynn Bullock, Thomas Cole, Frederich Church, Albert Bierstad come già detto; poi Carlton Watkins, Edward Muybridge ed Henry David Thoreau.  E ultimo, ma assolutamente primo nella formazione dello spirito conservazionista e preservazionista di Adams,  lo scrittore scozzese naturalizzato americano John Muir. Al suo incessante attivismo si deve la salvaguardia e preservazione in primis della valle dello Yosemite e poi tante altre aree selvagge ( a lui intitolato il John Muir Wood di S Francisco oltre a ferrovie e altre cose in giro per gli USA). Fondatore del Sierra Club John Muir lo portò ad essere una delle più importanti organizzazioni per la conservazione della natura negli USA ( lo è tuttora) e  che vide Adams consigliere per molti anni e in prima linea per molte battaglie di stampo – questa volta – verde.  “I suoi scritti (di Muir) e la sua filosofia influenzarono fortemente la formazione della moderna scienza ambientale “(cit. ) Nonsoloadams, quindi,  come si può dedurre da queste mie pochissime righe. Il biancoenero dei massimi livelli, dalle grandi forme e dai neri profondi, non è solo Ansel Adams che, va da sè, io amo. Vi sono tante altre sfumature; tante quante lo sono le tonalià dei grigi che stanno tra la zona “0” e la zona “10” adamsiama, tanto importanti quanto lo sono i colori pieni che stanno agli estremi. Tutte importanti, tutte fondamentali, tutte da leggere, rileggere, approfondire, studiare, sottolineare. Immaginate un po’ quante sono…

Allora se vi va di andare un po’ oltre  Zio Anselmo e scoprire tutto il mondo in biancoenero che gli sta intorno, senza peraltro essergli minore, scegliete a caso uno dei nomi citati, anzi no, partite da Weston e Sexton… su google trovate tutto ciò che vi pare e vi serve, e poi fatemi sapere.  Ogni VS commento NON sarà superfluo ok?  Vi aspetto ciao!
Alberto Bregani

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