MENU

31 Gennaio 2012

Alpinismo e Spedizioni · Ambiente e Territorio · Cult · concorsi fotografici · Ghiacciaio Kaskawulsh · Giorgio Tomasi · Gran Galà Internazionale della Montagna · Grem · Imerio Raffaini. Terre alte del mondo · Lombardia · Maria Luisa Verdoia · OFF · Orobie · Orobie e montagne di Lombardia · Paesaggi d'Italia · Rocca Bernauda punto più ovest d'Italia · Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Ambiente e Territorio · Cultura

OFF – GRAN GALÀ DELLA MONTAGNA Cerimonia di Premiazione. I Vincitori

Il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo  ha ospitato sabato 28 gennaio la cerimonia di chiusura del Gran Galà Internazionale della Montagna.

La serata si è aperta con i saluti iniziali della presentatrice Fabrizia Fassi la quale ha passato la parola al Presidente OFF Roberto Gualdi.
Il Gran Galà ha visto subito la premiazione delle opere vincitrici del concorso fotografico internazionale, selezionate dalla Giuria presieduta da Piero Gritti:

– “Grem” di Giorgio Tomasi per la sezione “Orobie e Montagne di Lombardia”.
L’atmosfera quasi fiabesca e sognante è il punto di forza di questo delicato ritratto. L’autore interpreta la morfologia delle valli in un interessante gioco geometrico di prospettive, aiutato in ciò dalla luce crepuscolare che dona alle nuvole e alla foschia l’inconfondibile magia degli attimi passati in cresta.

“Rocca Bernauda, punto più  ovest d’Italia” di Maria Laura Verdoia per la sezione “Paesaggi d’Italia”.
Uno scatto mozzafiato, perfetto nel rappresentare la purezza nobile di una cattedrale di roccia e la bellezza austera della Luna, qui in versione da mitologia greca. Impeccabile anche per luminosità e contrasto, la fotografia bilancia al meglio i due soggetti naturali, riuscendo nel non facile compito di regalare loro eguale importanza e ponendo l’uomo osservatore nella condizione di felice e rispettosa inferiorità.

Ghiacciaio Kaskawulsh (Yukon) di Imerio Raffaini per la sezione “Terre Alte del Mondo”.
Questa splendida soggettiva canadese è un invito esplicito all’avventura, all’esplorazione. Sulla colossale autostrada di ghiaccio hanno viaggiato secoli di storia sconosciuta, e il fascino di questa terra così aspra è certamente inquietante ma al contempo accattivante, come se dietro all’apparenza burbera e desolata vi fosse il desiderio di aprirsi all’Uomo in cammino per regalargli meraviglie.
Il Premio Montagna Italia 2012 è stato assegnato all’alpinista Maurizio Agazzi definito “l’Ambasciatore delle Orobie” per la passione con cui ha deciso di valorizzare ma soprattutto riscoprire, attraverso la realizzazione di numerosi progetti, il gruppo montuoso di casa, le Orobie.

La serata è, inoltre, proseguita con la premiazione dei documentari e film a soggetto vincitori, suddivisi nelle tre sezioni previste:

“Nati dalla pietra” di Michele Milesi per la sezione di “Orobie e Montagne di Lombardia”, per il modo sapiente in cui il documentario sa valorizzare un antico mestiere, rendendolo una testimonianza che ha caratterizzato il territorio e gli insediamenti umani del posto, portando alla luce una lontana tradizione artigianale, ma soprattutto facendo riflettere sull’aspetto lavorativo in montagna.
“Voyage au bout de l’hiver” di Anne e Erik Lapied per la sezione di “Paesaggi d’Italia”, per la pazienza dimostrata dai due registi nel girare questo documentario con il quale lo spettatore assiste a come si viveva una volta in montagna, mettendo in luce le difficoltà umane e animali in pieno inverno, in condizioni estreme. Viene anche premiata l’alta professionalità nel mettere in scena i dettagli, con un’ottima fotografia ed una regia perfetta.

“Namaste Saipu” di Aline D’Auria per la sezione di “Terre Alte”, per la dolcezza e l’umanità con cui vengono descritti il rapporto e l’amicizia tra la protagonista, un’insegnante europea della scuola primaria che va a lavorare in Nepal per cinque mesi, e la popolazione del villaggio, in particolare la donna nepalese che la ospita. Si sottolineano l’eccellente fotografia, la bravura delle due attrici, l’utilizzo di pochi dialoghi per lasciare spazio alle immagini che rendono in modo esemplare la quotidianità delle scene.

La giuria, presieduta da Piero Carlesi, ha inoltre assegnato alcune menzioni speciali a:
“Memorie d’alpeggio” di Alessandro Romele per la sezione “Orobie e Montagne di Lombardia”
Per la testimonianza che i due protagonisti lasciano allo spettatore, ovvero quella di mantenere ancora oggi, dopo cinquant’anni, una tradizione che purtroppo sta scomparendo: vivere di montagna e dedicarsi a questa vita con passione ed entusiasmo.

“Il Popolo della montagna” di Davide Mocci per la sezione “Paesaggi d’Italia”
Il documentario ha il merito di far conoscere una realtà poco nota, ovvero quella della Sardegna interna e montana con le sue tradizioni che ancora oggi vengono mantenute e tenacemente preservate. Oltre a raccontare allo spettatore gli aspetti folcloristici e di costume di questa popolazione, viene focalizzata in particolare anche la capacità di saper creare un’economia in una terra poco ospitale.

“A Dança do tempo” di Christian Spencer per la sezione “Terre Alte”
Il documentario ha il merito di dare allo spettatore sensazioni ed emozioni uniche nel suo genere, proprio perchè accompagnate dalla magia e dalla musica dei suoni della natura.
E’ la prima volta, infatti, che vengono descritti in modo ammirabile gli elementi naturali in movimento creando una forte suggestione, pur utilizzando un’attrezzatura tecnica ridotta.

Il Premio della Giuria è stato conferito a “Cold” di Anson Fogel e Cory Richards: pur con un’attrezzatura tecnica ridotta e amatoriale e tenendo conto delle condizioni estreme con cui è stato girato, il film riesce a trasmettere quasi fisicamente allo spettatore la drammaticità della situazione che gli alpinisti, Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards stanno vivendo, le loro sensazioni, emozioni e soprattutto la sofferenza che provando nel corso della loro impresa.
Data l’impossibilità del registra e dei protagonisti del film “Cold” di poter essere presenti per ritirare il premio assegnatogli dalla giuria, Off ha riservato al pubblico una meravigliosa sorpresa: un video, realizzato da Matteo Zanga, in cui Simone Moro e Denis Urubko, impegnati nella scalata del Nanga Parbat, salutano e ringraziano tutti i presenti al Festival, ricordando l’amico alpinista Mario Merelli scomparso il 18 gennaio.

Presenti in sala per le premiazioni il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Saffioti, l’Assessore alle Politiche Montane Fausto Carrara, il Presidente del Bim-Bergamo Carlo Personeni, Il Presidente del CAI-Regione Lombardia Renata Viviani, il Responsabile Relazioni Esterne del Credito Bergamasco Giampietro Rocchetti,il Presidente della Giuria cinematografica Piero Carlesi, il Presidente della Giuria fotografica Piero Gritti.

La serata, ricca di emozioni è proseguita con un’importante momento dedicato alla collaborazione con il Comitato Ev-K2-Cnr, che ha presentato in anteprima assoluta il documentario inedito “Dhe non deve morire – Cambiamento climatico in Mustang” di Stefano Ardito. Un’interessante lavoro sull’attualissimo tema del cambiamento climatico, uno dei più gravi problemi ambientali per il nostro pianeta e la sua popolazione di cui si parla ancora molto poco. Presenti sul palco per un saluto al pubblico il regista del documentario Stefano Ardito ed il Presidente di Ev-K2-Cnr Agostino Da Polenza.

Al termine della serata, si è potuto assistere all’esibizione del coro alpino “Le Due Valli” diretto dal Maestro Aurelio Monzio Compagnoni.

Info: www.teamitalia.com

Tags: , , , , , , , , , , , ,