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14 Settembre 2010

Canyoning · action · Canyoning · Christian Roccati · Marco Decaroli · scuola canyoning · torrentismo · Val d'Ossola · Altri · Canyoning

RADUNO INTERNAZIONALE CANYONING Intervista a Marco Decaroli

In queste settimane abbiamo parlato dell’VIII raduno internazione di canyoning, uno dei più importanti che vi siano stati, e sicuramente il maggior evento torrentistico dell’anno in Europa. Questo meeting è stato organizzato dal gruppo GOA Canyoning di Genova secondo il mandato dell’AIC, l’Associazione Italiana Canyoning.

Per addentrarci maggiormente nell’evento e nel panorama del torrentismo abbiamo deciso d’intervistare direttamente uno degli elementi di spicco del team genovese. Ci siamo quindi rivolti a Marco Decaroli del GOACanyoning, senza dubbio il gruppo forristico più attivo in Italia, in simbiosi con sezione Ligure del CAI, di cui Marco è anche consigliere.

Decaroli nasce alpinista ed escursionista, con un’evoluzione verso il torrentismo da sei anni a questa parte, con 3 corsi all’interno della Scuola Nazionale Canyoning. Ha al suo attivo un’ottantina di diverse discese in tutto il nord e centro Italia ed in Francia e diverse esplorazioni, senza contare l’enorme numero di ripetizioni effettive!

Mountain Blog si è rivolta alla persona adeguata per avere un quadro della situazione oggettivo, comprensibile ai più. Il torrentismo è spesso delineato come un’attività in piena genesi. Se da un lato questa visione ha un suo riscontro, nel senso positivo del termine, dall’altro si tratta di un mondo a se stante costituito da persone su ogni livello, che già da anni vanta i suoi punti di riferimento, i suoi atleti, ed i relativi sogni. Il meeting Ossola2010 ha racchiuso tutto questo e molto altro e Decaroli è la persona giusta per poterci letteralmente immergere in ciò che è il canyoning.

Il meeting internazionale si è svolto ad agosto in una diecina di giornate: quanto tempo è servito per organizzare il tutto?

MD – Il raduno è una macchina organizzativa molto complessa per le innumerevoli attività che bisogna programmare. A partire dai contatti con il territorio selezionato si aggiungono quindi innumerevoli riunioni operative in loco, l’attività promozionale, la ricerca di finanziatori e l’attività di ufficio stampa.

Il raduno ha pertanto avuto bisogno di circa 8-10 mesi di preparazione.

Quante persone attivamente hanno gestito l’evento?

MD – Si può dire che hanno lavorato attivamente per tutto questo periodo circa 6-8 persone. Ad esse si sono man mano aggiunti una ventina di volontari che, sia prima sia durante il raduno, hanno reso possibile l’evento.

È vero che le amministrazioni locali hanno richiesto un bis, tris ecc… ?

MD – Questo è senz’altro un punto di orgoglio e un indicatore del successo della manifestazione. Tutte le amministrazioni (Provincia, Comune, Distretto Turistico e organizzazioni di privati) hanno compreso l’enorme potenziale turistico e di immagine del canyoning per il loro territorio e sono finalmente convinte che costituisca un’importante risorsa. D’altro canto hanno espresso viva soddisfazione per la collaborazione che abbiamo portato avanti e reputano la nostra Associazione come un serio referente per la promozione del torrentismo nelle loro Valli.

Avete avuto un riscontro mediatico?

MD – L’attenzione mediatica è stata continua. Radio, Televisioni e carta stampata, anche di testate nazionali, hanno seguito passo dopo passo i 10 giorni del raduno internazionale e numerose sono state le interviste rilasciate e i servizi appositamente realizzati. La serata di presentazione dell’attività ha reso possibile a tutti la visione di una calata dimostrativa su cascata e la realizzazione di immagini molto spettacolari. Finalmente in tanti hanno potuto scoprire che tipo di attività sia il torrentismo, quanto sia fondamentale l’aspetto ludico e, soprattutto, come sia importante avvicinarsi al canyoning con la cautela necessaria a tutte le attività di montagna in cui la sicurezza veste un ruolo fondamentale.

Cos’è per te il canyoning?

MD – Difficile a dirsi ed a spiegarsi, ma ci provo: il canyoning è contatto con la natura più nascosta, riverenza e rispetto nei confronti della sua forza e bellezza, confronto con i compagni e spirito di gruppo. Il canyoning è consapevolezza della fragilità dei luoghi esplorati e delle tecniche necessarie alla loro salvaguardia e alla sicurezza della progressione. Il canyoning è gioco e divertimento!

Cos’è la val d’Ossola in chiave torrentistica?

MD – La Val d’Ossola attualmente conta circa 50 percorsi ormai esplorati, apprezzati e ogni anno sempre più conosciuti e frequentati da torrentisti soprattutto italiani e francesi; in questo territorio alpino c’è una straordinaria presenza di forre particolarmente estetiche e divertenti. Per tutto questo, per coloro che praticano il canyoning, la Val d’Ossola rappresenta un’area di interesse assoluto, con bellissimi percorsi caratterizzati da varie difficoltà tecniche ed acquatiche, area che, insieme al Bellunese ed alla Carnia, può essere sicuramente considerata una delle punte di diamante del panorama torrentistico italiano.

Cosa prevedi per il canyoning  italiano nel prossimo futuro?

MD – L’attività del torrentismo ha ormai raggiunto in Italia un buon grado di maturazione. L’Associazione Italiana ha un sempre crescente numero di iscritti e lo stesso Club Alpino Italiano lo sta riconoscendo come disciplina oggetto di specifici insegnamenti. Il legame con la speleologia, (dalla quale è nato il canyoning), è tutt’ora molto forte, ma il tempo ha già consegnato al torrentismo la dignità di specifica attività di montagna. Il divertimento e la facilità di approccio consentiranno un grosso sviluppo in seno all’offerta commerciale da parte delle guide alpine. L’esponenziale crescita dei praticanti aumenterà altresì la partecipazione ai corsi per la perfezione delle tecniche. Infine, prevedo che, nel movimento di crescita dell’attività, non rimarrà da parte l’approccio di torrentismo “sportivo”, ad oggi poco rappresentato ma in evoluzione, che ricerca nelle prestazioni, (tuffi, tempi di percorrenza e altro), un altro stimolo di percorrenza dei torrenti.

Quali saranno le tue prossime forre in futuro?

MD – Sono molte le idee e i progetti. Nuove esplorazioni, le Alpi orientali, i Pirenei …. per dire solo di alcune! Per il momento però, con l’avvicinarsi delle stagioni più piovose e fredde, ci godremo i percorsi della nostra bella Liguria, dove abbiamo la fortuna di poter andare per torrenti anche d’inverno!

Christian Roccati

Blog MB: www.mountainblog.it/christianroccati

Sito personale: www.christian-roccati.com

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