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1 Giugno 2020

Climbing · Vertical · Resto del Mondo

Alf Randell: una vita nel deserto

Alf Randell. Fonte: A Desert Life, Vimeo

Arrampica in modo impressionante, ripara scarpette da arrampicata e lavora come tuttofare… Per la vita che ha scelto, lontano dalla città, tutto questo e sufficiente

Arrampica in modo impressionante e, sebbene le sue capacità siano indiscusse, è noto soprattutto per essere un tipo eccentrico e fuori dal comune: stiamo parlando di Alf Randell.
Randell  non vive in una casa. Indossa vestiti sgualciti e sporchi, non si pettina, la sua barba non è alla moda e i suoi occhiali oversize sono degli anni ’70. A guardarlo, non sembra gli importi troppo della vita. All’apparenza, Randell, 57 anni, sembra tutt’altro che una persona interessante. Ma non è così!

Randell racconta che fino all’età di tre anni, i suoi genitori pensavano  avesse qualche problema mentale. Questa “diagnosi”, sbagliata, ebbe un impatto molto forte nella sua vita.

All’età di 16 anni, dopo aver rubato e rivenduto parecchio materiale fotografico a New York per comprare una moto, scappò di casa. Era un ladro attento: rubava pochi oggetti da moltissimi negozi, in modo da ripartire equamente il danno del suo mini-crimine.

Alla fine, si comprò un camioncino Ford F150 per 100 dollari, che ha ancora e dove abita. “Non posso vivere in una casa”, afferma seccamente,“Ci ho provato.” Con il pickup Ford come crash pad, può trascorrere  fino a quattro mesi nel deserto dello Utah.

Alf Randell. Fonte: explorersweb.com

Nel 1980, Randell ha scoperto per la prima volta i muri di granito e arenaria  dello Utah. Appassionato scalatore, si innamorò di quelle pareti rocciose del deserto grazie a “50 o 60 di quelle fessure”.

Sebbene arrampichi in modo impressionanti, è la sua vita da nomade che colpisce maggiormente i suoi compagni di arrampicata su roccia. Si guadagna da vivere modestamente, lavorando come tuttofare e riparando le scarpette da arrampicata dei colleghi. È sufficiente per coprire le necessità di una vita frugale, lontano dalla città.

Si sveglia ogni giorno con davanti agli occhi la roccia rossa e le pianure disabitate. La sua è una filosofia di vita, basata sull’essenziale.

Il climber vorrebbe diventare fotografo. I suoi primi anni a New York,  lo hanno avvicinato a questa nuova passione, avvantaggiato dal fatto che i  suoi genitori sono  proprietari di un negozio di apparecchi fotografici (non è chiaro se il negozio dei suoi genitori sia stato vittima dei suoi primi furti).

Nel 2007, il fratello fece un appello per rintracciarlo e riuscii a rivederlo, la prima volta, dopo ben 41 anni da quanto aveva lasciato la casa di famiglia.

A Desert Life from Austin Siadak on Vimeo.

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