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17 Novembre 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Alpinista britannico muore sul Lobuche

Lobuche. Fonte THT

Sale a tre il bilancio delle vittime nella regione dell’Everest in questa stagione

La scorsa settimana, un alpinista britannico è morto al campo alto del Lobuche, portando a tre il bilancio delle vittime della stagione alpinistica in corso nella regione dell’Everest. Il britannico Andrew James Clayton, 41 anni, è deceduto il 6 novembre mentre si trovava al campo alto del Lobuche, a oltre 5.000 metri. La salma dello scalatore è tornata nel Regno Unito dopo l’espletamente delle formalità legali e mediche a Kathmandu.

La morte di Andrew è stata resa pubblica dalle autorità solo ieri poiché Elite Expedition, l’agenzia di guide del noto alpinista Nirmal Purja “Nimsdai”, non ha divulgato i dettagli dell’incidente, ha dichiarato un alto funzionario della Nepal Mountaineering Association. Né il Dipartimento del Turismo né il Comitato per il controllo dell’inquinamento del Sagarmatha erano a conoscenza dell’incidente, hanno precisato le stesse fonti. Andrew faceva parte della spedizione al Lobuche gestita da Elite Expedition e autorizzata dalla NMA.

Purja ha dichiarato al quotidiano nepalese THT che la questione è già stata risolta e non ha commenti da fare in questo momento. “Andrew aveva intenzione di scalare la vetta la mattina del 6 novembre, ma non ha potuto farlo. La sua guida Tenji Sherpa era lì insieme ad altri membri del team. Anche Andrew si stava dirigendo verso la vetta, ma a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute è stato fatto scendere al campo alto. Gli è stato detto di scendere al campo sottostante o di richiedere l’evacuazione, ma lui ha risposto di stare bene e di voler raggiungere il campo base dell’Everest il giorno successivo con la sua guida Tenji” – ha riferito l’organizzazione della spedizione – “È stato bene fino alle 16.00, poi si è addormentato e non si è più risvegliato”.

Si tratta della terza vittima della stagione autunnale sulle vette minori del Khumbu, secondo il Dipartimento del Turismo nepalese. Precedentemente, due scalatori hanno perso la vita sull’Ama Dablam: l’alpinista francese Morschel Jean-Marc, 61 anni, deceduto la mattina del 4 novembre  dopo aver trascorso la notte al Campo III (aveva raggiunto la vetta il giorno prima), e Mingma Wangdi Sherpa, morto al Campo III il 17 ottobre mentre scendeva dal vertice.