MENU

7 Ottobre 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Alpinisti georgiani scalano due vette in Pakistan

I georgiani Archil Badriashvili, Giorgi Tepnadze e Bakar Gelashvili scalano due vette in Pakistan. Fonte: report.ge

Prima salita della cima nord-ovest del Saraghrar (7.303m) e terza salita del Languta-e-Barfi (6.833 m) in Pakistan

Tra agosto e settembre una cordata di forti alpinisti georgiani ha scalato con successo due vette nella catena montuosa dell’Hindu Kush, in Pakistan.

Archil Badriashvili, Giorgi Tepnadze e Bakar Gelashvili hanno effettuato  prima salita della parete Sud e la terza salita assoluta del Languta-e-Barfi (6.833 metri) oltre alla prima salita della cima Nord-Ovest del Saraghrar (7.303 metri).

“Sarà uno dei nostri ricordi più belli di arrampicata in puro stile alpino”, ha commentato il team.

Massiccio del Saragrar, visto da nord-ovest. Fonte: 4sport.ua

Il Saraghrar ha diverse cime, la più alta di 7340 metri è stata salita per la prima volta nel 1959 da una spedizione italiana guidata da Fosco Maraini.
Il Languta-e-Barfi  è stato scalato per la prima volta nel 1963 da una spedizione polacca. La squadra georgiana è la prima a raggiungere  la vetta attraverso l’Armenia. La Sud era stata tentata nel 2014 da una spedizione neozelandese composta da Pat Deavoll e Chris Todd.

Veduta della parete Sud del Languta-e-Barfi, 6827 metri. Foto: Archil Badriashvili

“Prima del nostro obiettivo principale, la parete nord-occidentale del Saraghrar, ci siamo acclimatati sul Languta-e-Barfi, che i locali chiamano “la sposa dell’Hindu Kush” per il bellissimo manto nevoso sui 6833 metri di altezza del vertice.
Abbiamo avuto l’opportunità di scalare una grande parete in poco tempo, alta circa 1500 metri,  superata il primo giorno della salita.
Il ghiaccio sulla roccia era tutt’altro che ideale, faceva troppo caldo durante il giorno e abbiamo dovuto trovare un posto sicuro per la nostra tenda salendo più in alto sulla cresta.
Il secondo giorno, superando una cresta innevata e ventosa, dalla quale si apriva una vista mozzafiato su tutta la gola, siamo saliti in cima. Dopo mezz’ora, siamo rapidamente scesi dall’alto lungo la stessa parete “, racconta Archil.