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8 Agosto 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical

Altra operazione di salvataggio in Pakistan: recuperato l’alpinista Mathieu Maynadier, in spedizione con Favresse e Molina

Tagas Valley, Pakistan. Foto: Jean Luis Wertz

L’alpinista francese, ferito da una frana di rocce nella Tagas Valley

Dopo gli ultimi due incidenti nelle montagne del Pakistan – uno sull’Ultar Sar e  l’altro sul Latok I – che, solo nell’ultimo mese ha visto due drammatici recuperi, arriva la terza operazione di salvataggio, che fortunatamente si è conclusa con successo. Verso le 22:30 (ora del Pakistan) del 6 agosto, l’alpinista francese Mathieu Maynadier, in spedizione  nella Tagas Valley insieme al belga Nico Favresse, all’argentino Carlos Molina e al fotografo belga Jean-Louis Wertz,  è stato colpito da pietre su una parete inviolata mentre i suoi compagni erano 300 metri più in alto.

La Tagas Valley è una zona remota con grandi pareti e non era mai stata visitata da stranieri, men che meno da alpinisti stranieri. Per raggiungere la valle con rifornimenti completi ci sono voluti più giorni di trekking,  oltre a 28 portatori.

Tagas Valley, Pakistan. Foto: Jean Luis Wertz

 

Il 31 luglio Favresse scriveva a Rock and Ice; “Abbiamo finalmente montato il nostro campo a un’altitudine di 4900 m sotto un pilastro molto impressionante. È incredibilmente essere i primi stranieri ad entrare in questa valle e a scrutare con occhi di alpinista le sue montagne “.

Il team nella Tagas Valley. Foto: Jean Louis Wertz

Il team sperava di aprire una serie di nuove vie sulle sue vertiginose guglie di roccia. Favresse è famoso per le sue prime salite sulle big wall, dalla Patagonia al Venezuela, fino all’isola di Baffin. Di Molina, Favresse aveva detto: “è stato in ogni grande vetta della Patagonia.” Maynadier è alpinista e guida alpina francese; per la sua prima salita della Porta del Popolo (1.300 metri ED), sul Lunag II di 6.830 metri, in Nepal,  ha avuto una nomination al Piolet d’Or nel 2011, insieme a Max Belleville, Mathieu Detrie e Seb Ratel.

Rock and Ice,  il 6 agosto scorso (ora del Colorado, il 7 agosto in Pakistan) ha ricevuto notizia di un incidente durante la spedizione da Shamyl Sharafat Ali, con una vasta conoscenza dei sistemi di salvataggio in Pakistan.

Maynadier con i suoi soccorritori. Foto: ISPR

Rock and Ice aveva pubblicato: “Il celebre scalatore francese Mathieu Maynadier è stato appena colpito da pietre franate mentre scalava su una montagna nella  Tagas Valley. In questo momento non è coscente. Ha anche una frattura al braccio. Organizzata l’eli-evacuazione attraverso l’aviazione di Askari. È stato segnalato ad un’altitudine di 5500 metri. “
L’incidente è avvenuto dopo  che il team, sulla parete da cinque giorni, aveva effettuato la prima salita di una nuova via su una vetta inviolata.

Shamyl, in contatto diretto con Favresse, aveva anche reso noto che le condizioni di Maynadier erano “estremamente preoccupanti”.

Maynadier ha ripreso conoscenza mentre era ancora sulla parete. I suoi compagni lo avevano sistemato su un portaledge per calarlo e si preparavano a scendere. Non era, infatti, possibile il recupero sulla  parete  a causa di diversi fattori: la pendenza del muro, che precludeva qualsiasi possibilità di salvataggio con longline (come quello eseguito su Latok I); la continua caduta di massi,  che rendeva ancor più rischioso il salvataggio con un elicottero, La condizione migliorata di Maynadier, che nel frattempo aveva ripreso conoscenza, e la buona previsione meteorologica , ha consentito loro di scendere in sicurezza.

Quando ha ripreso conoscenza, Maynadier ha iniziato a parlare direttamente con Shamyl.

Dopo aver appreso dell’incidente, Shamyl ha iniziato a coordinarsi con Askari Aviation per l’evacuazione dell’alpinista con un elicottero. Alle 12:27 di ieri 7 agosto, dopo che la squadra aveva raggiunto il ghiacciaio alla base della parete, due elicotteri Ecureuil hanno recuperato Maynadier in una zona di atterraggio preparata da Favresse, Molina e Wertz. L’alpinista è stato trasferito in un ospedale militare a Skardu. Shamyl ha comunicato: “La buona notizia è che il suo braccio non è rotto. In secondo luogo, è stata eseguita una TAC per la sua ferita alla testa e il risultato è del tutto normale. … Mathieu ha solo bisogno di un paio di giorni per rimettersi in forma “

Mentre questo terzo grave incidente in poco più di un mese si conclude con successo, i primi due  non sono stati così fortunati. Sull’ Ultar Sar, Christian Huber ha perso la vita travolto da una valanga; scampati per un pelo i suoi compagni di spedizione Bruce Normand e Tim Miller. Sul Latok I, Sergey Glazunov è morto in un incidente durante la discesa dalla cresta Nord. Il suo compagno di scalata, Alexander Gukov, è stato recuperato  con un eccezionale operazione di salvataggio condotta dall’aviazione militare pakistana.