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2 Agosto 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

Andrea Lanfri scala il Monte Rosa con Moreno Pesce, completando la prima tappa del progetto O.N.E. – Oxygenated Natural Emotion

Andrea Lanfri in vetta al Monte Rosa. Foto arch. A. Lanfri

Nuova avventura per l’atleta della Nazionale Paralimpica Italiana di atletica leggera che sperimenta, durante la scalata, una nuova tecnica respiratoria per contrastare il “male di montagna”

Testimonial del progetto sperimentale O.N.E Oxygenated Natural Emotion Project Research, il primo studio sulla possibilitò di contrastare i malesseri collegati all’attività di montagna, Andrea Lanfri (medaglia d’argento ai Mondiali a Londra 2017 nella staffetta 4 x 100) ha scalato il Monte Rosa insieme al trailer diversamente abile Moreno Pesce,  del team 3Gambe.

Con loro,  un gruppo di 25 volontari e 10 medici che costantemente monitoravano tutti i partecipanti per controllare come il corpo reagisse utilizzando specifiche tecniche respiratorie eseguite prima e durante la salita.

Andrea Lanfri e Moreno Pesce. Foto arch- A. Lanfri

La scalata

Con l’aiuto di Alberto Oro, studioso e formatore nell’ambito respiratorio sono partiti alle 4.00 del mattino dal paese di Staffal, a quota 1.850 metri,  e – dopo aver percorso un sentiero di 11 km ca. con un dislivello di 1.700 metri – sono arrivati al Rifugio Mantova (3.498 m).

Durante la salita seguivano uno schema che prevedeva 200m/h di dislivello, ossia ogni tre ore veniva fatta una sosta per eseguire esercizi di respirazione e per permettere quindi al corpo di acclimatarsi.

Il Rifugio Mantova è stato raggiunto alle ore 16.00 (alcune persone hanno deciso di fermarsi poichè hanno accusato malesseri dovuti alla quota).

Dopo aver montato le tende hanno cenato e dormito nei pressi del rifugio, per poi ripartire il mattino seguente sempre intorno alle 4.30 alla volta del Bivacco Felice Giordano (4.167 m).

Per raggiungere il bivacco, è stato attraversato in cordata e con i ramponi il Ghiacciaio del Lys (Andrea era in una cordata da 4, insieme a Moreno).
Sempre procedendo con il medesimo schema dei 200m/h, intorno alle 11.00 è stato raggiunto il bivacco dove, sempre per ragioni di acclimatazione, sono rimasti sino al giorno seguente.
Un secondo gruppo di persone ha deciso di fermarsi per malesseri legati alla quota e alla stanchezza, mentre gli altri, il mattino seguente, sono partiti alla volta del Rifugio Margherita (4.554 m), il più alto d’Europa, sempre con una progressione piuttosto lenta, partendo alle 5.00 del mattino e arrivando alle 07.30.

Monte Rosa, foto di gruppo. Arch. A. Lanfri

Giunti in vetta è stata fatta una sosta sempre per eseguire gli esercizi di respirazione, dopodichè sono ripatiti alla volta del Rifugio Mantova eseguendo una discesa di 1.000 metri ca. di dislivello, arrivando al rifugio in serata.

Dopo un risveglio sotto la pioggia, dal Rifugio Mantova si sono recati alla  funivia per il rientro a  Staffal, tramite un sentiero che dista un ora di cammino dal rifugio.

Prossime tappe

Conclusa, dunque, la 1^ tappa di  O.N.E Project Research,  che ne prevede una 2^  sull’Aconcagua (Argentina) intorno a gennaio 2019 e una 3^, più difficoltosa  e conclusiva, sull’Everest, fissata tra maggio/giugno 2019.