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13 Dicembre 2017

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Antartide. Leo Houlding, Jean Burgun e Mark Sedon, in cima a “Spectre”

Leo Houlding, Jean Burgon e Mark Sedon su Spectre, nelle Gothic Mountains, Antartide. Foto: Leo Houlding

Il team ha compiuto la salita da una variante della via originale che Mugs ed Edmund Stump aprirono nella loro spedizione del 1980-81. Il tempo non ha permesso loro di liberare la parete sud, il loro obiettivo iniziale

Leo Houlding e i suoi compagni di spedizione  Jean Burgun e Mark Sedon hanno raggiunto la vetta di Spectre, una prominente guglia alta 2.020 metri, che fa parte dell’Organ Pipe Peaks,  nella catena delle Gothic Mountains in Antartide. Lo hanno fatto attraverso una variante del percorso originale, aperto dagli alpinisti ed esploratori Mugs e Edmund Stump nella loro spedizione del 1980-81.

L’obiettivo iniziale era in realtà quello di tentare di aprire una nuova via sull’imponente ed inviolato versante sud della montagna. Purtroppo, le condizioni meteo e alcuni ritardi accumulati durante la spedizione (ricordiamo che i tre hanno compiuto una traversata di 300 km del continente Antartico, trainando le loro slitte, prima di raggiungere la montagna), hanno ridotto i tempi destinati alla salita e il team ha cambiato le loro priorità. I tre hanno deciso che la cosa più importante era quella di raggiungere tutti  insieme la cima, anche se per la via di minor resistenza,  sul versante nord.

Leo Houlding, Jean Burgon e Mark Sedon su Spectre, nelle Gothic Mountains, Antartide. Foto: Leo Houlding

I tre sono  partiti dal campo base alle 8:00 del mattino di giovedì 7 dicembre. Dopo un paio di ore, ha raggiunto la base di un couloir di 50º, che hanno salito in altre due ore. Poi, in arrampicata mista, hanno superato una quindicina di lunghezze con piccozze e ramponi.

Il meteo  in peggioramento ha assunto un ruolo da protagonista nella loro avventura; una serie di nubi all’orizzonte, verso mezzogiorno, ha iniziato a minacciare gli alpinisti. Hanno continuato la loro salita:  “l’arrampicata era estremamente difficile e tecnica; eravamo  abbastanza certi di non salire la via originale, ma abbiamo continuato” ha spiegato Houlding.  Verso le 23:00 hanno raggiunto la vetta.

Non hanno trascorso troppo tempo in cima, giusto il tempo per qualche abbraccio, un breve volo di drone, alcune fotografie e alcune frasi alla GoPro per il video.  Alle 5:00 sono rientrati al campo base, dopo uno discesa senza sosta di 21 ore.

A impresa conclusa, Leo Houlding, Jean Burgun e Mark Sedon hanno trovato la forza di pensare ad un secondo obiettivo. Se il tempo lo consentirà, prima di partire, intendono attraversare la skyline degli Organ Pipe Peaks.

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