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30 Novembre 2018

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Dopo i boschi devastati dal maltempo, in Trentino sono 3.950 le potenziali aree a rischio valanghe

Valanga. Fonte: internet

Il territorio, trasformato dall’ondata di maltempo di fine ottobre. Nuove potenziali fonti di rischio valanghe si sono aggiunte a quelle che già si conoscevano

Secondo le stime, in Trentino ci sono 3.950 aree di potenziale distacco di valanghe, 1.250 delle quali considerate significative. Un’area complessiva di 4.900 ettari, che gli esperti dovranno ora verificare puntualmente, anche considerando le prossime nevicate.

I dati emergono dall’incontro convocato ieri dal dirigente generale del Dipartimento Protezione civile del Trentino, Stefano De Vigili, per una verifica della situazione sul fronte delle valanghe a seguito degli schianti di alberi che si sono verificati dopo il maltempo di fine ottobre.

L’incontro  aveva l’obiettivo di fare un quadro della situazione complessiva del Trentino e dare, prima che inizi a nevicare, indicazioni operative ai responsabili delle Commissioni locali valanghe su come affrontare la stagione invernale ormai alle porte. Le Commissioni saranno infatti impegnate a controllare ancora più puntualmente il territorio.

«I recenti eventi meteorologici – ha sottolineato De Vigili – hanno messo a dura prova il territorio e impegnato duramente il Dipartimento e non solo. Superate le fasi dell’emergenza, ci aspetta ancora molto lavoro da fare, con la collaborazione di tutti».

Presenti anche i presidenti delle Commissioni valanghe locali ed il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che li ha ringraziati la professionalità che consentirà di “affrontare i tempi e gli impegni che ci attendono continuando a dare sicurezza ai trentini”.

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