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27 Giugno 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Il catalano Oriol Barò ritenta il Gasherbrum IV con Marc Toralles, Roger Cararach e Iker Madoz

Oriol Barò. Foto: Dario Rodriguez/Desnivel

Dodici anni fa, Oriol Baró raggiunse, con Jordi Corominas,  i 7.300 metri di quota. Quest’anno, torna su questa montagna, tra le più belle dell’Himalaya, con tre compagni di cordata per cercare di chiudere il progetto

Con i suoi 7.925 metri, il Gasherbrum IV è di soli 75 metri più basso dei mitici 14 Ottomila, e per questo ha  il vantaggio di non essere sovraffollato.  “È una bella piramide, ma anche difficile da tutti i versanti, ha poche ascensioni, poche vie;  i primi a salirla  furono Walter Bonatti e Carlo Mauri. È speciale per tutto “, lo racconta così il catalano Oriol Baró, in un’intervista rilasciata alla rivista spagnola Desnivel.

Barò è partito per il Pakistan ieri mattina ed è già ad Islamabad (Pakistan), con Marc Toralles, Roger Cararach e Iker Madoz.  Tenteranno di aprire una via sul pilastro Sud, ancora inviolato. Barò ha già effettuato un  tentatativo nel 2006 con Jordi Corominas. Ora, dopo più di un decennio, ritorna sul Gasherbrum IV con una nuova squadra, un’altra strategia e motivato come allora.

Oriol Barò al Gasherbrum IV nel tentativo del 2006 con Jordi Crominas. Foto: J. Corominas

In merito al suo precedente tentativo, Barò spiega: “Jordi Corominas ed io siamo stati al pilastro Sud nel 2006, partendo dalla base della parete occidentale. Il tentativo che abbiamo effettuato allora è stato più selvaggio di quello che faremo quest’anno poichè all’epoca eravamo soli e lo stile che utilizzammo fu totalmente alpino, iniziando dalla base della parete. Abbiamo trovato brutto tempo, siamo rimasti due giorni in parete a 7.300 metri.

Ora siamo più persone e saremo più prudenti. Partiremo dal Campo 1 del Gasherbrum. Saliremo dalla parete Ovest e da lì tenteremo  il pilastro Sud. Diciamo che abbiamo una possibilità in più dell’altra volta perchè siamo in quattro.

Gli alpinisti dovranno rimanere per molto tempo in parete. “Sì, è molto difficile ed è molto alta – conferma Barò – Non si può andare veloci.

In merito al cambio di via  rispetto a quella tentata con Jordi Corominas, Barò precisa: Da quella parte ho già scalato una volta e non voglio più farlo, è molto pericoloso. C’è un seracco, cade di tutto… Il percorso che vogliamo seguire ora è più sicuro.”

Prosegue: “Cercheremo di allestire un campo alla base della parete, a circa 6.300 metri. Spero di poter montare  un campo a circa 7.400 metri, in un posto dove siamo arrivati ​​Jordi e io, che va bene per le tende; non sappiamo se metteremo  tende più in alto. Vedremo…”

“Credo che sarà molto difficile trovare buoni posti dove dormire. Per questo motivo, quasi sicuramente, saliremo alcune sezioni in stile capsula”.

La montagna

“Il Gasherbrum IV è una montagna molto alta ma dove saremo tranquilli perché non è molto frequentata. È una piramide molto bella, difficile da tutti i versanti, ha poche ascensioni, poche vie. Fu scalata per la prima volta da Walter Bonatti e Carlo Mauri. È speciale per tutto.”

Sono sempre stato un fan delle montagne che non raggiungono gli Ottomila. La mia montagna preferita è la Pa de sucre (2863 m) ad Aigüestortes; nelle Alpi, la Meije (3.984 m) e, sull’Himalaya, posso farvi una lista di settimila. Mi piacciono le belle montagne. Se non ci sono alpinisti e si è tranquilli, meglio.”

Il team

Il gruppo appena arrivato ad Islamabad. Fonte: Facebook

“Sono il più vecchio dei quattro – dice Barò –  L’idea del progetto mi è venuta l’anno scorso, con  Marc Toralles. Non ho scalato molto con lui, ma ogni volta mi sono divertito ed è una persona a cui tutto va bene, non si lamenta mai, è molto calmo. È il partner perfetto perché non si ferma mai. Roger Cararach lo conosco da molto tempo, siamo andati in Nepal per un anno e andiamo molto d’accordo. L’ultimo ad entrare nel gruppo è Iker Madoz. Lo conosco meno, ma abbiamo trascorso un mese nello e ci siamo divertiti molto. L’unico problema è che nessuno dei tre è stato oltre i 7.000 metri e non sappiamo come reagiranno lassù. Spero che si adattino bene.”

Altre spedizioni sul Gasherbrum IV

Per celebrare la prima salita del Gasherbrum, avvenuta 60 anni fa e che vide in vetta Walter Bonatti e Carlo Mauri il 6 agosto del 1958 (spedizione del CAI guidata da Riccardo Cassin), oltre al catalano Barò e compagni., sono attualmente impegnati sulla montagna, una spedizione dell’Esercito, Sezione Militare di Alta Montagna, che tenterà  la mai ripetuta via dei primi salitori lungo la Cresta Nord-Est. Del gruppo fanno parte: Valerio Stella (capo spedizione), Marco Majori, Maurizio Giordano, Marco Farina e il “Ragno” Daniele Bernasconi

Ieri sono partiti per il Gasherbrum IV anche il  valdostano Hervé Barmasse e il tedesco David Göttler per sfidare l’inviolata parete Sud Ovest.

Anche i due polacchi Adam Bielecki e Jacek Czech e il tedesco Felix Berg  dovrebbero trasferirsi al Gasherbrum IV nella seconda parte della loro spedizione. Attualmente sono impegnati sul Gasherbrum II (8.035 m), che intendono salire per acclimatarsi. Finora hanno raggiunto il Campo 1. Poi si trasferiranno al Gasherbrum IV, dove cercheranno di aprire una via sulla parete Ovest, e l’ultima tappa del loro viaggio li porterà al Gasherbrum VII, ancora inviolato.