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25 Ottobre 2019

Climbing · Vertical · Resto del Mondo

Charlotte Durif e Josh Larson aprono “Vuelo del Condor” (8a+), in Perù

“Vuelo del Condor”. Fonte: Charlotte Durif/facebook

La cordata ha impiegato nove giorni per attrezzare e liberare questa via di sette lunghezze sul Mt. Kuntur Sayana

Una nuova via multipitch è stata aperta in Perù. Si tratta di “Vuelo del Condor”, attrezzata e liberata dalla francese Charlotte Durif e dall’americano Josh Larson lo scorso settembre. Lunga 230 metri, si compone di 7 lunghezze (8a+, 7b+, 8a, 8a, 8a, 7c, V-).

La cordata l’ha scoperta lo scorso anno, durante un viaggio, nell’area di Pitumarca, dove sono già state aperte nuove linee boulder e sportive. Catturati da una parete di calcare immacolato del Mt. Kuntur Sayana (4.800 metri), hanno deciso di tornarci per aprire una nuova via. Prima di iniziare il loro lavoro in parete, i due hanno coinvolto le comunità locali, quella di Pampachiri e quella del settore Hachojo, che hanno partecipato alla loro attività.

Charlotte Durif e Josh Larson in Perù. Foto: Jan Novak. Fonte: instagram/Larson

Per 9 giorni hanno lavorato sulla linea, assicurando e pulendo la via, a volte in condizioni difficili a causa dell’altitudine. “Fa più freddo, non puoi essere rapido come vorresti e le forze si esauriscono, riesci a fare molto meno del solito, il che può essere un po’ frustrante! Ma fa tutto parte di questo fantastico gioco e a me e a Josh piace giocare!”, ha riferito Durif.

“Al nostro primo tentativo non ci siamo riusciti. La via è stata un po’ più difficile di quanto pensassimo … Non abbiamo tenuto conto dell’altitudine, dell’arrampicata sostenuta e di come ciò  avrebbe inciso per la corsa al punto rosso. Charlotte Durif e io abbiamo lavorato al buio, per le due lunghezze rimaste”, spiega Larson sul suo instagram.

Charlotte Durif e Josh Larson in Perù, su “Vuelo del Condor”. Foto: Jan Novak. Fonte: instagram/Larson

Il 19 settembre, il colpo finale. Partiti alle 6:30 del mattino, hanno superato la prima lunghezza, e la più dura, con grande fluidità. Una tormenta ha minacciato la loro attività, ma la cordata è stata  più veloce.

“Abbiamo raggiunto la cima completamente senza fiato e distrutti ma così dannatamente felici di esserci riusciti e avarla fatta insieme –  scrive Larson – Sembrava folle fare qualcosa del genere in alta quota e in un remoto villaggio nelle Ande del Perù, ma abbiamo fatto del nostro meglio e il possibile”.