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13 Luglio 2018

Ambiente e Territorio · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

Cogne: necessario lo svuotamento urgente del lago glaciale di Saint-Croux

Valle d’Aosta, lago glaciale di Grand Croux. Fonte: Ansa

Secondo la Regione, il maxivolume d’acqua creerebbe danni a cose e persone. L’operazione prevista per lunedì 16 luglio

Un intervento preventivo urgente per lo svuotamento del lago glaciale di Saint-Croux, ora completamente riempito, a 2.680 metri di quota, in Valnontey, a Cogne è il piano previsto da Regione Valle d’Aosta e Fondazione Montagna sicura, a “tutela della pubblica incolumità”, che scatterà lunedì 16 luglio, “meteo permettendo”.

Questo per evitare ciò che accadde nell’estate del 2016, quando ci fu uno svuotamento improvviso, “in meno di 10 minuti più di 5.000 metri cubi d’acqua sono andati via dal lago”, ha spiegato il dirigente regionale Valerio Segor.
Nessuno rimase ferito ma “intervenne l’elicottero, con tanto di megafono, per invitare i turisti ad allontanarsi dalla zona a rischio”, ha ricordato il sindaco Franco Allera.

Oggi però “il rischio è di portata 10 volte superiori rispetto al 2016, un volume di 70 mila metri cubi d’acqua che provocherebbe danni alle infrastrutture e problemi di incolumità per la vita umana”, ha aggiunto Segor. (Fonte: Ansa)

La soluzione tecnica

Secondo quanto riportato da newsvda.it, la soluzione tecnica ideata, che è frutto della sinergia tra la Fondazione Montagna sicura e il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, sotto la regia dei tecnici dell’assessorato regionale alle opere Pubbliche, prevede in particolare lo svuotamento del lago di Grand Croux (che iniziò a formarsi nei primi anni 2000 e fu individuato dai tecnici del Parco Nazionale del Gran Paradiso), mediante l’uso di idrovore, con l’azione combinata di più motopompe che dovrebbe permettere, a regime, lo smaltimento di circa 7000-9000 metri cubi al giorno che farebbero abbassare in modo significativo il livello nell’arco di una settimana, massimo dieci giorni.

La soluzione definitiva è ancora al vaglio

Le incertezze rimangono –  hanno spiegato i tecnici regionali – e durante le operazioni di svuotamento verranno analizzati e monitorati tutti i dettagli per meglio gestire la situazione. Nello stesso tempo si proseguiranno valutazioni e studi per fornire una soluzione definitiva alla delicata situazione – si legge sempre su newsvda.it –  Una possibilità, in quest’ottica, potrebbe essere quella di posizionare un “sifone” per uno scarico continuo del lago oppure lo scavo di un canale sulla parete in ghiaccio ovvero di un canale di scarico sulla sponda roccia/detrito”.