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18 Gennaio 2018

Ambiente e Territorio · Cultura · Insight · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

I colori del bianco

Una lama di luce attraversa la foresta innevata – Parco Naturale Paneveggio-Pale San Martino (clicca per ingrandire)

Nel bianco non ci sono colori. Un corpo che riflette tutte le lunghezze d’onda della luce visibile appare bianco. Come la neve.
Eppure la sensazione provata di fronte ad un paesaggio completamente imbiancato è esattamente opposta. I colori nel bianco esistono eccome, e possono manifestarsi con tonalità molto diverse…

Come fotografo, è buona norma dare un occhio alle previsioni meteo prima di qualsiasi uscita, sapendo benissimo che quello che poi si andrà a trovare dipenderà da condizioni microclimatiche spesso molto imprevedibili, in particolare in montagna. E una delle magie della Natura è proprio la sorpresa dell’inaspettato, l’incanto del momento. Il mio compito all’inseguimento della luce è provare ad essere lì quando una di queste magie accadono.

Un’escursione mattutina il giorno dopo un’abbondante nevicata può quindi riservare grandi soddisfazioni. La neve immacolata ricopre per intero i rami degli alberi, definendo i contorni ed incrementando i contrasti. Una lama di luce attraversa la fitta foresta di abete rosso ai margini del Lago di Paneveggio, illuminando le punte degli alberi e creando una diagonale luminosa.
La diagonale luminosa è bianco, la foresta in primo piano è bianco, la foresta in secondo piano è bianco. Eppure il mio occhio percepisce tre tonalità ben distinte nel gioco di luce ed ombra.

Dal punto di vista fotografico, la neve può trarre in inganno l’esposimetro della fotocamera, tarato per “leggere la luce” secondo una tonalità media, né troppo chiara né troppo scura. Fidandosi dell’esposimetro è molto probabile infatti che la neve risulti grigia, non bianca! Molto meglio fidarsi di se stessi e sovraesporre manualmente la luminosità della scena, che altrimenti verrebbe letta più scura dall’esposimetro.

Davanti allo spettacolo della prima luce del mattino che tagliava la foresta, queste osservazioni di tecnica fotografica da emisfero sinistro del cervello erano relegate in secondo piano rispetto al dominante emisfero destro di quel momento. E’ bello farsi coinvolgere dallo spettacolo degli abeti innevati nel massimo splendore dei loro candidi abiti invernali. Il chiaroscuro ed i tagli di luce ne personalizzano i contorni. I colori del bianco diventano molteplici, anche se nel bianco non vi sono colori.

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