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28 Novembre 2018

Boulder · Climbing · Vertical

Cosa rende Adam Ondra il miglior climber al mondo? Lo spiega il ricercatore Eric Hörst

Adam Ondra. Fonte: trainingforclimbing.com

Il coach e ricercatore americano ha studiato le caratteristiche del climber ceco dal punto di vista scientifico, traendone interessanti conclusioni

Qualsiasi appassionato di arrampicata considera Adam Ondra un assoluto talento, in grado di superare pareti verticali incredibili. Il ceco è riuscito a salire le vie più difficili del pianeta, come “Silence”, primo 9c nella storia. Ma cosa rende Ondra, un climber così eccezionale?

Il coach e ricercatore Eric Hörst, in collaborazione con un team di scienziati cechi,  ha analizzato, dal punto di vista scientifico e in dettaglio, ciò che  caratterizza l’arrampicata di Adam Ondra. Alcune conclusioni sono sorprendenti e tutte, interessanti.

Lo studio

Lo studio è basato su una precedente analisi di Eric Hörst realizzata dopo la salita di “Silence” da parte di Ondra. Quel documento suscitò la curiosità di Pavel Blazek, il manager del ceco, che contattò Hörst per approfondire l’argomento.

“Passai un paio di giorni a meditare su tutti i possibili ambiti di ricerca, e inviai a Pavel una sorta di “lista dei desideri” da presentare al piccolo gruppo di ricercatori che aveva riunito nella Repubblica ceca. – spiega Hörst sul suo blog – Per cominciare, ci sono le evidenti metriche fisiche da raccogliere. Ad esempio, il rapporto tra forza del dito e peso corporeo, forza del braccio e della spalla, flessibilità, altezza e peso, indice APE e VO2 max.”

Horst riconosce, anche, che la scienza non è ancora in grado di calcolare con precisione il valore da lui considerato il più rilevante: la forza critica dei muscoli flessori dell’avambraccio (VO2).

Per quanto riguarda l’analisi delle abilità di movimento, era necessario raccogliere  altri dati sulle capacità motorie: efficienza a scalare, il tasso di acquisizione di nuove prese, tempo di flessibilità del dito sotto tensione … E una miriade di fattori psicologici oltre allo stile di vita. L’elenco comprendeva una mappatura del cervello attraverso la risonanza magnetica e un test genetico.

Dato il periodo di tempo e il budget limitati, nella primavera 2018 è stata eseguita una prima parte di questi test, ridimensionata.

Hörst : “Spero che ulteriori test possano essere eseguiti nel prossimo futuro, dopo tutto, Adam è un atleta trasversale che eccelle in molti tipi di arrampicata (steep sport, technical slabs, free climbing su big wall e, più recentemente, arrampicata su hard crack). E, con la rapida crescita dell’arrampicata e il debutto olimpico nel 2020, sarebbe un peccato non documentare il più possibile tutto ciò che rende Adam – e altri climber d’élite –  unici ed eccezionali atleti del verticale”

Il rapporto completo è disponibile online, anche se Eric Horst ha pubblicato nel suo blog le conclusioni più rilevanti.

Conclusioni

Adam Ondra su “Concepcion”. Foto: Bernardo Gimenez

Adam Ondra ha dita molto forti; ma non le più forti. La forza della punta del dito della sua mano (misurata su una presa di 20 mm) rappresenta circa il 110% del suo peso corporeo. Qualsiasi valore superiore al 100% del peso corporeo corrisponde a una forza/dita elitaria, ma i valori massimi misurati (che io sappia) sono compresi tra 130% e 140%.

Adam ha delle spalle straordinariamente forti, che gli permettono di massimizzare l’uso della forza delle dita. Un elemento importante, ma spesso trascurato.
Adam è eccezionalmente flessibile. Il movimento dell’anca, il posizionamento del baricentro e l’uso straordinario dei movimenti del ginocchio sono forse ineguagliabili tra i climber maschi.
Adam si arrampica con estrema velocità ed economia di movimenti. Per valutare la qualità e l’economia dei movimenti, è stato condotto uno studio del movimento n=2, misurando la frequenza cardiaca e la respirazione durante un’arrampicata indoor, su un percorso di 20 metri; Adam e Stepan Straník (specialista nel bouldering) hanno salito il percorso 8b mentre avveniva la misurazione del polso e della respirazione. Adam ha scalato la via in soli 3 minuti, mentre Stepan ne ha impiegati 5 per completare la salita. Inoltre, la frequenza cardiaca e la respirazione di Adam era chiaramente diversa da quella di Stepan. Questo probabilmente ha a che fare con la relativa facilità di arrampicata (l’8b è un grado più facile per Adam che per Stepan). Diversi anche i livelli di eccitazione/rilassamento e un VO2 [velocità di assorbimento e consumo di ossigeno], molto più alto in arrampicata per Adam, che per  Štěpán.

La capacità fisica di Adam è moltiplicata dalla passione e da uno stile di vita focalizzato sull’arrampicata. Ci sono valori che è impossibile misurare oggettivamente; ma è giusto dire che pochi climber d’élite posseggono l’insaziabile motivazione e la mentalità di Adam, contano inoltre la sua dedizione all’allenamento, il suo stile di vita semplice e sano e il grado di professionalità con cui affronta la sua attività.
Tutti questi fattori contribuiscono a fare la differenza!

Un’ultima sorpresa: “la testa come un pendolo!”

Il collo di Adam, più lungo della media, è una risorsa biomeccanica. Un esperto di biomeccanica, Martin Zvonar, e il fisico di Adam, Klaus Isele, hanno entrambi osservato come Adam utilizzi efficacemente la sua testa come un pendolo e una leva per migliorare rispettivamente l’equilibrio e la forza del piede sulla roccia. Martin spiega, “una volta che termina un movimento, inclina la testa indietro; il centro della leva è il suo centro di gravità, e di conseguenza i suoi piedi aderiscono meglio alla parete. ”