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30 Marzo 2020

Ski · Ski Touring e Ski Alp · Ambiente e Territorio

Covid-19. Scialpinisti veronesi bloccati in Tagikistan: si apre uno spiraglio…

Pamir Highway. Fonte: Giuliana Steccanella/facebook

Emergenza Covid-19. I 5 istruttori di scialpinismo veronesi, bloccati da fine febbraio in Tagikistan, potrebbero rientrare in Italia nei prossimi giorni

Il  21 febbraio scorso avevano lasciato Verona  per raggiungere i monti dell’Afghanistan e sviluppare un progetto solidale avviato nel 2019, dedicato ai giovani appassionati di sci del Badakhshan, nel Wakhnam Corridor, tra i monti del Pamir.

«Siamo partiti tranquilli da Verona, mentre in città si festeggiava il Carnevale. Arrivati in Afghanistan siamo rimasti completamente isolati per 10 giorni, tra le montagne, tra i ragazzi a cui insegniamo. Una volta scesi a valle abbiamo contattato amici e parenti in Italia e abbiamo scoperto dell’emergenza sanitaria», racconta Giuliana Steccanella, istruttrice della Scuola di Scialpinismo Renzo Giuliani del Cai Cesare Battisti di Verona, bloccata in Tagkistan con i colleghi Annapaola Perazzolo, Fabio Bullio, Giorgio Bonafini e Andrea Micheli.

Dopo 15 giorni di isolamento in ospedale, i 5 istruttori sono stati ospitati in una struttura turistica, il Pamir Lodge. Dal 21 marzo, attendono, attraverso la Farnesina, di poter rientrare in Italia.  “Siamo a più di 500 chilometri da Dushanbe, la capitale del paese, dove c’è l’unico aeroporto internazionale. Sono 18 ore di viaggio su strade sterrate. Voli non ce ne sono più, le frontiere del Tagikistan a causa del Covid-19 sono chiuse. Noi non possiamo spostarci.”

Ora uno spiraglio… Il loro rientro in Italia potrebbe avvenire nei prossimi giorni. Lo hanno comunicato sul loro sito con questo messaggio:

“Si apre un piccolo spiraglio, dopo che le nostre autorità hanno trasmesso i nostri nominativi all’ambasciata tedesca a Dushambe che si sta occupando della ricognizione di tutti gli europei nel paese. Siamo stati contattati dall’ambasciata tedesca e pare ci sia un volo il 4 aprile per Francoforte, teniamo le dita incrociate, manca ancora una settimana …”

L’appello