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18 Aprile 2017

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Dal Cho Oyu all’Annapurna: la Cina blocca un’altra spedizione internazionale

Vista dell’Annapurna. Fonte: Desnivel

Dalla Parete nord del Cho Oyu a quella nord-ovest dell’Annapurna. Le autorità cinesi non permettono l’ingresso nel paese a coloro che hanno viaggiato in Pakistan negli ultimi tre anni. Bielecki, Rousseau, Allen e Berg devono cambiare obiettivo

Quest’anno la politica cinese sta influenzando le spedizioni himalayane. Dopo la cancellazione della spedizione coreana con Jorge Egocheaga alla parete sud del Lhotse e dopo aver anticipato alla primavera il progetto di Kilian Jornet alla parete nord dell’Everest (pianificato in origine per l’estate), è ora la volta del forte team internazionale formato da Adam Bielecki, Louis Rousseau, Rick Allen e Felix Berg, che ha dovuto scordarsi la parete nord del Cho Oyu e optare per la parete ovest dell’Annapurna.

Il veto vale per tutti gli alpinisti che che negli ultimi tre anni sono stati in Pakistan. E’ il caso del polacco Adam Bielecki, che ha tentato nell’inverno 2016 il Nanga Parbat, e del tedesco Felix Berg, nella Muztagh Tower la scorsa estate. Le autorità cinesi, senza alcun preavviso, non permetteranno a nessun alpinista di entrare nel paese qualora abbia viaggiato per più di un mese in Pakistan negli ultimi tre anni.

Non vi è alcuna spiegazione ufficiale, ma un certo numero di alpinisti sono stati bloccati dalla misura restrittiva dopo l’arrivo a Kathmandu, con l’intenzione di continuare il viaggio verso il Tibet per tentare la parete nord dell’Everest, la via normale del Shisha Pangma e del Cho Oyu.

Il team formato da Adam Bielecki, Louis Rousseau, Rick Allen e Felix Berg ha optato, così, per il piano B, definendo un altro obiettivo di grande importanza, in territorio nepalese. Invece di tentare di aprire una nuova via sulla parete nord del Cho Oyu, la spedizione si dirigerà verso la parete nord-ovest dell’Annapurna (8.091 m).

Annapurna. Foto: Leridant.

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