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2 Luglio 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Dal K2 al Gasherbrum VII: aggiornamento sulle principali spedizioni impegnate in Pakistan

K2. Foto: Alan Arnette

Sono oltre 150 gli alpinisti presenti sulle montagne pakistane di 8000 e 7000 metri

Procede la stagione alpinistica estiva sugli Ottomila.

Cinque delle quattordici montagne di 8.000 metri si trovano in Pakistan:  K2, Broad Peak, Nanga Parbat, Gasherbrum I e Gasherbrum II.
Il K2, la seconda montagna più alta del pianeta, al confine tra Pakistan e Cina,  è considerata la più difficile.

Secondo quanto riportato da Rock and Ice, sono  circa 150 gli alpinisti che hanno ottenuto i permessi per scalare queste vette quest’estate, oltre a qualche altro permesso concesso per montagne di 7.000 metri. Rispetto all’Everest, dove è stata registrata la 9.000esima cima pochi mesi fa, le montagne del Pakistan sono decisamente meno frequentate.

In questa ultima settimana ci sono state pesanti nevicate su tutti gli 8.000 che hanno condizionato la progressione delle cordate,  ritardando le salite ai campi alti.

La stagione del Karakorum di solito si conclude a metà agosto, con il raggiungimento delle vette  tra l’ultima settimana di luglio e inizio agosto.

I progetti in corso sulle pericolose vie del K2

Una squadra giapponese, guidata da Akira Oyabe, sta fissando le corde sul K2 (8.611 m). Oyabe si sta preparando da due anni ed è al suo terzo tentativo dopo essere stato bloccato da forti venti nel 2009 e forti nevicate nel 2013. Un’altra spedizione interessante impegnata sull’8000 è quella del polacco Andrzej Bargiel, intenzionato a realizzare la discesa integrale con gli sci  dalla vetta del K2. Con lui Janusz Golab, Marek Ogień, Piotr Pawlus  e il fratello minore di Andrzej, Bartosz Bargiel. L’anno scorso, Bargiel non ci è riuscito per le pessime condizioni meteo.

Ci sono attualmente nove vie di ascensione al K2, accomunate dalla pendenza notevole, dalla forte esposizione e dalla presenza di numerosi passaggi alpinistici difficili. Le più percorse sono due: la via Cesen e  lo Sperone degli Abruzzi. Lo Sperone degli Abruzzi vede il 75% delle salite alpinistiche. Tuttavia non ci sono vie semplici su questo Ottomila. Le dure condizioni di salita hanno comportato l’assenza di vertici per molti anni. Secondo 8000ers.com e le ricerche del cronista-alpinista Alan Arnette, dal 1986 al 2016, 12 anni non hanno visto  la registrazione di vertici. Dal 2009 al 2016, solo tre annate hanno avuto vette raggiunte.

La scalata sul K2 comporta moltissimi pericoli: valanghe, frane e condizioni meteorologiche imprevedibili. A solo un miglio di distanza da un’altra montagna di 8000 metri, il Broad Peak, sul K2 si possono presentare condizioni meteorologiche radicalmente diverse.

Tanta neve sul Nanga Parbat

Quattordici alpinisti hanno ricevuto i permessi per scalare il Nanga Parbat (8.126 m), a 150 miglia dal K2, incluso l’esploratore sudafricano Mike Horn. Horn, al CB dal 5 giugno,  ha deciso di rientrare a Islamabad a causa del maltempo. Troppa neve in quota e troppo pericolosa la salita.

Sul Nanga è impegnato anche l’alpinista turco Tunc Findik, che spera di salire il suo 12° Ottomila, insieme al suo partner rumeno Alex Gavan. I due hanno stabilito il C1 per poi scendere al CB, dove sono in attesa che il tempo migliori per concludere l’acclimatamento. Il loro obiettivo è salire attraverso la Kinshofer senza usare ossigeno supplementare o portatori.

I Gasherbrum

Uno dei progetti più interessanti di quest’estate è quello degli alpinisti polacchi Adam Bielecki e Jacek Czech e del tedesco Felix Berg. Il loro obiettivo è la salita del Gasherbrum II (8.035 m) dalla via classica e del Gasherbrum IV (7.925 m) dalla parete orientale ed eventualmente dell’inviolato Gasherbrum VII (6.980 m). Attualmente si stanno acclimatando sul Gasherbrum II.

Su Gasherbrum IV (7.925 m), una spedizione italiana della Sezione Militare di Alta Montagna dell’Esercito composta da Valerio Stella, Marco Farina, Marco Majori, Maurizio Giordano e Daniele Bernasconi tenterà la seconda salita della via Bonatti-Mauri sulla cresta nord-orientale. La squadra è ferma al Campo Base per il brutto tempo, dove hanno approfittato per festeggiare il compleanno di Giordano.

Verso il Gasherbrum IV anche il valdostano Hervé Barmasse e David Goettler, che tenteranno di salire una nuova via in puro stile alpino. Barmasse e Goettler in queste ore stanno risalendo il ghiacciaio del Baltoro per raggiungere il Campo Base dei Gasherbum.
Sul GIV anche la spedizione di Oriol Barò con Marc Toralles, Roger Cararach e Iker Madoz.

Sul Gasherbrum II (8.035 m), ci sono anche Cala Cimenti e Matthias Koenig che, malgrado la molta neve e 15h30′ di tracciatura, hanno nuovamente raggiunto il C1 per recuperare i loro materiali. Poi, l’italiano e lo svizzero, rientreranno al Campo Base, che dovranno lasciare entro domani 3 luglio.

L’alpinista sudcoreano Kim Hong-Bin, che lavora al suo tredicesimo 8000, tenterà  il Gasherbrum I (8.068 m). Nel 1991, Kim perse tutte le dita delle mani per gravi congelamenti sul Denali.

Sul Gasherbrum I nevica da giorni. In attesa di una tregua  per salire al C1, anche gli italiani Giampaolo Corona e Mario Vielmo; quest’ultimo tentò di scalare l’8000 nel 2011 arrivando a soli 120 metri dalla vetta, dove un’improvvisa bufera lo respinse.

Tentativi in solitaria

Sul Karakorum è impegnato anche  il 34enne austriaco Hansjörg Auer, che farà un tentativo in solitaria sulla parete Ovest del Lupghar Sar West (7.181 metri).  Pochi giorni fa, l’alpinista ha raggiunto il Campo Base.