Roger Schaeli e Dani Arnold su Egidius. Foto arch. R.Schaeli/D.Arnold. Fonte: D.Arnold/instagram
I due alpinisti svizzeri completano la prima salita di una nuova via di misto sull’imponente parete Nord del Gross Ruchen (3.137 m), nelle Alpi Svizzere
Situato nel cuore alpino della Svizzera (Alpi Glaronesi), il Gross Ruchen (3.137 metri) presenta un’imponente parete Nord, che si erge a circa 1.300 metri sopra la verde vallata che si estende ai suoi piedi.
Questo è lo scenario in cui gli alpinisti svizzeri Dani Arnold e Roger Schaeli hanno effettuato, a novembre scorso, la prima salita di Egidius, una via che raggiunge difficoltà fino a WI6+ e M7+.
Undici anni fa, il primo tentativo
Dani Arnold tentò questa via per la prima volta nell’aprile 2009, con Stephan Ruoss, ma i due dovettero ritirarsi a metà della quota, dove si imbatterono nel primo dei due tiri chiave, una formazione rocciosa molto caratteristica che decisero di battezzare con il nome di “Piccola Cattedrale” per ovvi motivi. In quell’occasione, questa zona e un’altra che si estendeva un po’ più in alto e che fu chiamata “Grande Cattedrale”, rappresentarono ostacoli troppo impegnativi per il duo.
Dani Arnold ha atteso più di un decennio per tornare sul versante Nord del Gross Ruchen e affrontare la linea che aveva visto chiaramente tracciata sul lato destro della parete. In questa occasione ha avuto come partner Roger Schaeli, un altro dei grandi esponenti dell’alpinismo svizzero.
Ci sono voluti tre giorni di lavoro e fatica. Il 24 e il 25 novembre hanno lavorato sulla via, per prepararsi al tentativo finale, che ha preso il via il 28 novembre. Hanno iniziato la salita di “Egidius” a quota 1.800 metri, seguendo i primi tiri della via Pucher, deviando poi da questa per prendere una direzione più diretta. La prima metà della via offre il classico terreno delle pareti nord alpine, per poi entrare in un’area dominata da roccia e ghiaccio, che richiede un alto livello di arrampicata su ghiaccio (WI6+) e misto (M7+).
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