Introbio: cena con Denis Urubko. Foto: A. Locatelli

La prossima sfida di Denis Urubko sarà in autunno, sul Cerro Torre

Denis Urubko è ritornato in Italia, dove vive,  e – martedì scorso –  è stato protagonista di una cena  a Introbio,  a cui hanno partecipato molti amici e rappresentanti del mondo sportivo valsassinese e lecchese.

Per tutti, è stata un’occasione per ascoltare dalla viva voce dell’alpinista russo, naturalizzato polacco,  la sua testimonianza sulla spedizione invernale al K2 2018 e sul salvataggio di Elisabeth Revol al Nanga Parbat.

In merito all’invernale polacca al K2, Urubko si è così espresso:

“Ero convinto che non avremmo avuto problemi a scalare il K2, i miei compagni erano alpinisti forti e preparati. Ma dall’inizio della spedizione ho capito che le cose non sarebbero andate bene: non c’erano sei atleti, ma sei capi, mancava unità. – ha raccontato Urubko – Per me poi l’inverno finisce il 28 febbraio e la vetta andava conquistata entro quella data se no non sarebbe stata un’invernale.

Denis Urubko, invernale al K2 2018. Foto: D. Urubko

Spiega Urubko: “Quando ho capito che i miei compagni non sarebbero stati con me e rinunciavano ho lasciato il campo base e sono partito da solo per la vetta. Il tempo era contro di me, ho scavato per dormire e ripararmi una piccola truna a 7.200 metri di quota, il mattino seguente ho attraversato il ghiacciaio, ma poi ho dovuto desistere, e sono rientrato. Sono contentissimo di questo tentativo, e di essere tornato a casa vivo – ha detto il 44enne – ma il K2 in inverno resta il mio sogno. Ci tornerò tra 3-4 anni, ora ho altri obiettivi”. Fonte

Urubko ha confidato di mirare, ora, al mitico Cerro Torre in Patagonia, dove il russo non è mai stato. “Sto programmando di andarci il prossimo autunno”, ha confermato l’atleta.

Denis Urubko aveva già anticipato, nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista Orobie al suo rientro dal K2, di avere nei suoi programmi il Cerro Torre. Ve la proponiamo: