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6 Febbraio 2019

Ambiente e Territorio · Cultura · Resto del Mondo

Due terzi dei ghiacciai dell’Himalaya a rischio entro il 2100

Una vista del Lirung Glacier nella Langtang Valley, 2013. Foto: AFP

I ghiacciai del “terzo polo” del mondo, si stanno sciogliendo. Un nuovo studio rivela i danni provocati dall’uomo a questo ecosistema, fondamentale per Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Cina, India, Myanmar, Nepal e Pakistan

I due terzi dei ghiacciai dell’Himalaya, considerato il “terzo polo” del mondo, dopo Artico e Antartide, potrebbero sciogliersi entro il 2100 a causa dei cambiamenti climatici.
Lo rivela un nuovo rapporto pubblicato nei giorni scorsi (Hindukush Himalaya Assessment),  il primo e più autorevole nel suo genere a fornire uno studio approfondito di una delle regioni montane più importanti del mondo, ma spesso trascurate.

Secondo la ricerca,  anche se l’obiettivo “più ambizioso” dell’accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e azzerare le emissioni entro il 2050 fosse raggiunto,  un terzo dei ghiacciai lungo la regione dell’Hindu Kush e dell’Himalaya è destinato a sciogliersi. Se l’aumento globale fosse di 2° C, ne andrebbero persi i 2 terzi.

Regione Hindu Kush-Himalaya. Fonte: icimond.org

 

I ghiacciai nella regione Hindu Kush-Himalaya sono una fonte d’acqua per circa 250 milioni di persone che abitano le montagne e anche per 1,65 miliardi di persone  che vivono nelle valli fluviali sottostanti.

Alimentano 10 dei più importanti sistemi fluviali del mondo, tra cui il Gange, l’Indus,  Yellow, il Mekong e l’Irrawaddy, e contribuiscono, direttamente o indirettamente, a garantire cibo, energia,  e reddito a miliardi di persone.

Lo scioglimento dei ghiacciai – spiega il rapporto -provocherà   un peggioramento dell’inquinamento atmosferico e condizioni meteorologiche estreme,  monsoni sempre più irregolari, mettendo in crisi la produzione agricola ed energetica e la stessa sopravvivenza.

La ricerca è stata pubblicata dal Centro internazionale per lo sviluppo integrato della montagna di Kathmandu del Nepal (Kathmandu-based International Centre for Integrated Mountain Development in Nepal) ha richiesto cinque anni di lavoro, ha coinvolto oltre 350 ricercatori ed esperti di politiche, 185 organizzazioni, 210 autori, 20 revisori di riviste e 125 revisori esterni.

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