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12 Ottobre 2020

E’ tempo di chiusura

E’ tempo di “chiusura”. Ai tempi del Covid-19, quest’affermazione suona infelice e minacciosa, ma non è di questo tipo di chiusura che parlo. Anche se in parte il Covid-19 può centrare. Per i rifugi alpini è stata un’estate difficile, lo dico da gestore. E per i bivacchi lo è stata ancor di più. Questo lo dico da “ispettore”. La paura di dover condividere gli spazi ristretti, ha prodotto sostanzialmente due situazioni: le ascensioni in giornata e l’utilizzo – peraltro vietato – dei bivacchi. Il risultato è stato spesso il rifugio vuoto, con uno o due avventori al massimo a pernottare, e il bivacco pieno. Considerata la vicinanza – circa 40 minuti – dal Rifugio Paolo Daviso di Charvensod, mi è capitato in più occasioni di dover così traversare al Bivacco Caai Ferreri-Rivero per far sloggiare gli incauti avventori, spesso a suon di discussioni dal dubbio esito. Questo, di là dei divieti vigenti, perché quest’anno la pandemia ci ha impedito di fare i lavori di ordinaria manutenzione. La struttura, anche se “risanata”, è pur sempre del 1887. Altre volte mi è capitato di trovare il locale in condizioni davvero penose , segno che più gente è salita in montagna ma l’educazione, in proporzione, è rimasta su livelli piuttosto bassi. Ora il rifugio è chiuso. La prima neve è arrivata anche a quote basse. Ha salvato queste nostre valli dai disastri occorsi non molto lontano di qui, sulle Alpi piemontesi. Come ogni anno a ottobre, aspetto la prima giornata di tempo davvero bello, quelle in cui raramente si vede una nuvola all’orizzonte. Il forte vento sulla catena di confine con la Francia si è esaurito, ed ha lasciato oggi una giornata limpidissima. Salgo da solo nel silenzio del vallone della Gura, immerso negli stupendi colori rossastri del vaccinieto, cui fanno da sfondo le alte vette ormai abbondantemente innevate. Mi piace godermi questi momenti in totale solitudine, assorto nei miei pensieri e nei miei progetti, anche alpinistici. Oggi è l’ennesima giornata fredda, nonostante il sole, e il ghiaccio quest’anno sembra promettere bene per goulotte e cascate: buona alimentazione, poca neve e temperature medie piuttosto basse. Lassù, getto il solito sguardo verso di “lei”. Sono venticinque anni che la corteggio come un amante silenzioso. Qualche volta, negli anni, non si è neppure mostrata ai miei occhi, altre volte, splendida e formosa, ha tentato di sedurmi e mi ha incitato a provare. So però che è un’amante di ghiaccio “fatale”:  basta tornare un attimo alla realtà osservando duecento metri più in alto pericolosissimi imbuti e pendii rocciosi levigati, battuti dalle valanghe, per fuggire lontano da lei. Raggiungo il bivacco. Il vento è freddo e la temperatura è ampiamente sotto zero anche tra le vecchie e spesse mura rivestite di perline di legno. Quassù tutto sembra essersi fermato. Forse è per questo che amo così questo posto. Penso alle tante notti scomode trascorse qui, alle tante salite fatte, con numerose belle “prime”. Quanti anni sono passati. Mi siedo fuori sull’antica lastra di pietra che funge da tavolo e accendo la mia pipa. E’ diventato un rito. Il sole ormai basso è poco efficace e un brivido di freddo mi ricorda che anche quest’estate è terminata. E’ tempo di voltare pagina e di “chiudere”. Voglio lasciarmi alle spalle questa primavera difficile, funestata da gravi perdite di cari affetti. Voglio “chiudere” questi ultimi mesi “caldi”, ricchi di momenti belli, emozionanti e intensi, che però non poche volte mi hanno disorientato. Intendo chiudere le situazioni lasciate a metà, così come quelle in realtà mai davvero iniziate. Lasciato anche il bivacco, scendo lungo il ripido sentiero e rimuovo le catene dei tratti attrezzati, per evitare che la valanga le spazzi via come è giù successo anni addietro. E’ tempo di chiusura, ma tornerò come sempre a tarda primavera. Allora, forse, il peggio sarà passato, l’ultima neve fonderà al sole e una nuova estate s’intravedrà  all’orizzonte. Torneranno nuove avventure, nuove e mozioni. Forse vecchie “storie” riprenderanno, oppure ve ne saranno di nuove. Chissà…Adesso però, è tempo di chiusura.