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27 Luglio 2018

Ambiente e Territorio · Alpi Occidentali · Aree Montane · Europa

Escursionista trova una mano sul Monte Bianco. Polacco precipita sul Cervino

Ghiacciaio dei Bossons. Foto: www.flickr.comphotoscarlos_seo

E’ successo sul versante francese del massiccio, luogo del disastro aereo del novembre 1950

Brutta sorpresa per un escursionista che, sul versante francese del massiccio del Monte Bianco, ha trovato una mano restituita dal ghiacciaio di Les Bossons. I fatti sono avvenuti  mercoledì 25 luglio, a monte de la Cabane du Cerro, un piccolo ristorante a 1.358 metri di quota. Sul posto è intervenuta la gendarmeria di Chamonix.

Lo riporta il quotidiano francese Le Dauphiné Liberé. Accertare formalmente la provenienza dei resti richiederà del tempo ma la presenza, vicino al luogo del ritrovamento, di uno pneumatico del Malabar Princess, fa supporre che si tratti della mano di una delle 48 vittime dell’incidente aereo di 68 anni fa.

Il velivolo, partito da Bombay e diretto a Londra, si schiantò il 3 novembre 1950 sul massiccio del Monte Bianco, provocando la morte di tutte le persone a bordo. Sei anni dopo, nella stessa zona, un altro volo di Air India ebbe la stessa sorte, provocando 117 vittime.

Muore sul Cervino per il crollo di alcune rocce

Fonte: Ansa

Era quasi rientrato a valle con l’amico dopo aver scalato il Cervino quando, per riposarsi, si appoggiato a delle roccette su una parete. I sassi però sono crollati e lui è precipitato per una cinquantina di metri. E’ morto così verso le 18.30 del 26 luglio, Andrzej Prudel, 42 anni, alpinista polacco.

All’origine dell’incidente un errore di percorso: i due non hanno imboccato il canale Whymper, normalmente attraversato in quella fase della discesa, ma sono passati per una parete, dove poi si è verificata la tragedia, a monte del rifugio Oriondè Duca degli Abruzzi (2.802 metri). In quel momento i due non erano legati, come da prassi in quel passaggio.

Gli accertamenti sono stati condotti dal Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia, che ha ricostruito l’accaduto anche in base alla testimonianza dell’amico sopravvissuto.