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18 Aprile 2018

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Eurac: nel 2100 niente più sci a 1500 metri in Alto Adige

Antelao. Foto: arch. Bortolo De Vido. Fonte: wikipedia.org

I ricercatori  invitano a risparmiare acqua e a ridurre le emissioni inquinanti legate a traffico e turismo

Il riscaldamento globale non si ferma. Il Rapporto sul clima – Alto Adige 2018 di Eurac Research di Bolzano fa il punto della situazione e identifica gli ambiti sui cui lavorare ancora: risparmiare acqua e ridurre le emissioni inquinanti legate a traffico e turismo.

L’indagine ha guardato  a ghiacciai, acqua, flora e fauna, suolo, ma anche  agricoltura, turismo, insediamenti e trasporti per descrivere l’entità dei cambiamenti climatici in Alto Adige e il loro impatto sulla natura e sulle attività dell’uomo.

Rapporto sul clima Alto Adige 2018. Fonte: Eurac.edu

Secondo i ricercatori, se nei prossimi decenni le emissioni inquinanti non caleranno, nel 2100 in Alto Adige le temperature estive aumenteranno di 5 gradi, d’inverno la neve a 1500 metri di quota diminuirà fino al 90 per cento e la portata dei fiumi in estate calerà in modo drastico. Si tratta di cambiamenti che avranno effetti a cascata in diversi ambiti e che si ripercuoteranno anche sulle attività dell’uomo. In agricoltura e selvicoltura, per esempio, le alte temperature faranno proliferare i parassiti e altre difficoltà arriveranno dalla crescente necessità di acqua per irrigare. Già adesso il 60% del consumo annuale è legato alla sola frutticoltura.

Anche gli eventi estremi come le piogge torrenziali e i forti temporali potrebbero aumentare.

Il Rapporto sul clima – Alto Adige 2018 è disponibile online www.eurac.edu/rapportoclima.