I ricercatori invitano a risparmiare acqua e a ridurre le emissioni inquinanti legate a traffico e turismo
Il riscaldamento globale non si ferma. Il Rapporto sul clima – Alto Adige 2018 di Eurac Research di Bolzano fa il punto della situazione e identifica gli ambiti sui cui lavorare ancora: risparmiare acqua e ridurre le emissioni inquinanti legate a traffico e turismo.
L’indagine ha guardato a ghiacciai, acqua, flora e fauna, suolo, ma anche agricoltura, turismo, insediamenti e trasporti per descrivere l’entità dei cambiamenti climatici in Alto Adige e il loro impatto sulla natura e sulle attività dell’uomo.
Secondo i ricercatori, se nei prossimi decenni le emissioni inquinanti non caleranno, nel 2100 in Alto Adige le temperature estive aumenteranno di 5 gradi, d’inverno la neve a 1500 metri di quota diminuirà fino al 90 per cento e la portata dei fiumi in estate calerà in modo drastico. Si tratta di cambiamenti che avranno effetti a cascata in diversi ambiti e che si ripercuoteranno anche sulle attività dell’uomo. In agricoltura e selvicoltura, per esempio, le alte temperature faranno proliferare i parassiti e altre difficoltà arriveranno dalla crescente necessità di acqua per irrigare. Già adesso il 60% del consumo annuale è legato alla sola frutticoltura.
Anche gli eventi estremi come le piogge torrenziali e i forti temporali potrebbero aumentare.
Il Rapporto sul clima – Alto Adige 2018 è disponibile online www.eurac.edu/rapportoclima.