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29 Marzo 2016

Running · Corsa in Montagna · Trail Running · 18° Millet Tour du Rutor Extrême Powered by Polartec

FRANCO COLLÈ. Intervista al campione di corsa in montagna

614px511-franco-colle-fonte-tordesgeantsitINTERVISTA DI MOUNTAINBLOG AL TOP RUNNER VALDOSTANO FRANCO COLLÈ

Franco Collè, classe 1978, è cresciuto ai piedi del Monte Rosa.  Ingegnere e campione di corsa in montagna, si diverte a fare gare di sci alpinismo e i trail, dichiarando “ciò a cui non potrei mai rinunciare è il senso di equilibrio e serenità che provo quando mi trovo solo a respirare l’aria delle mie adorate Alpi”.

In vista del prossimo Millet Tour du Rutor Extreme powered by Polartec®, ha rilasciato un’intervista ad Andrea Bonetti della nostra redazione:

Ora sei ritenuto uno dei re della corsa in montagna, eppure non ti sei avvicinato subito a questo mondo. Ci spieghi come è accaduto?
Proprio così, da giovane giocavo a calcio e in inverno praticavo sci alpino. A 20 anni ho iniziato a praticare sci alpinismo nel tempo libero della mia professione da maestro di sci. Grazie allo sci alpinismo ho scoperto la mia grande passione per la montagna e per gli sport di fatica. L’avvicinamento al trail running invece è avvenuto solo nel 2012 quando mia sorella, a mia insaputa, mi ha iscritto al Tor des Géants….da quel giorno la corsa in montagna è diventata il mio passatempo estivo preferito.

Hai ripetuto spesso che ami salire (e scendere) le montagne in inverno con sci e pelli, in estate correndo. Preferisci misurarti con le gare invernali o è con la corsa che dai il meglio di te?
Entrambi gli sport racchiudono quelle che sono le mie passioni: la montagna e la fatica. Difficile scegliere cosa preferisco. Direi che sono due discipline complementari in una regione come la Valle d’Aosta. In inverno per salire e scendere in modo agile sui pendii lo strumento migliore sono gli sci, mentre in estate sono migliori le scarpette e i pantaloncini corti. Di conseguenza mi adatto alle situazioni. Il meglio di me lo do sicuramente con la corsa, ma sarei bugiardo a dire che preferisco le scarpette agli sci.

Parliamo del Millet Tour du Rutor Extreme. Cosa ti aspetti da una gara come questa?
E’ una gara bellissima, con percorsi molto tecnici e paesaggi straordinari. La mia prima gara di sci alpinismo è stato proprio il Tour du Rutor nel lontano 1999. L’ho corso molte volte, l’ho visto crescere anno dopo anno fino a diventare prova del circuito Grande Course e gara di Coppa del Mondo. Marco Camandona e il suo staff sono riusciti a trasformare questa gara in uno degli eventi più rappresentativi del panorama internazionale. Purtroppo quest’anno, a malincuore, non sarò sulla linea di partenza perché sto già preparando la stagione estiva di corsa. Tuttavia, sarò sul percorso a tifare le nostre giovani leve valdostane e gli amici atleti che si sfideranno su una 3 giorni mozzafiato.

Molti si chiedono quali tecniche di allenamento possono risultare più efficaci nel prepararsi ad un evento del genere. Tu cosa hai scelto?
Sicuramente per un evento come questo non si può arrivare impreparati. E’ molto importante conoscere bene la montagna ed avere un buon allenamento fisico. La squadra giovanile ASIVA, ad esempio, segue un programma specifico di preparazione che inizia in estate con gli allenamenti a secco, prosegue con allenamenti specifici sul campo in autunno e termina con numerose gare di lunghezze via via crescenti nei mesi da dicembre a marzo. Anche la scelta dell’abbigliamento e delle attrezzature deve essere effettuata in maniera scrupolosa. La squadra giovanile ASIVA si avvale di capi d’abbigliamento performanti grazie alla collaborazione con Millet e attrezzature tecniche all’insegna della leggerezza e dell’affidabilità.

Sei un atleta che, generalmente, pianifica una strategia di gara molto minuziosa o preferisci adattarla a seconda di ciò che accade sul terreno?
Devo ammettere che da buon ingegnere tendo sempre a pianificare in maniera minuziosa qualsiasi appuntamento sportivo, però nella maggior parte delle volte mi trovo costretto a cambiare i piani a causa di qualche imprevisto. Così ho dovuto, con il tempo, imparare ad adattarmi alle diverse situazioni che si venivano a creare cambiando anche le strategie di gara all’ultimo minuto. Tuttavia, cerco sempre di pianificare al massimo ogni gara guardandomi i percorsi e le altimetrie in maniera da gestire al meglio le energie e le riserve alimentari.

Al di là di questa gara, cosa ti aspetti dalle sfide di questo 2016 per te?
Come ho già anticipato nelle risposte precedenti, nel 2016 ho intenzione di concentrare maggiormente le mie energie nelle gare di corsa tralasciando quella che è la stagione sci alpinistica. In questi ultimi anni ho sempre fatto entrambe le stagioni senza mai fermarmi, ma un po di riposo penso mi possa aiutare. Quest’estate ho voglia, come già fatto lo scorso anno, di misurarmi con i principali atleti internazionali della disciplina su qualche gara importante. Sicuramente sarà difficile migliorare i risultati del 2015 ma ci proverò.

Intervista di Andrea Bonetti (Mountainblog.it)