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1 Dicembre 2017

Ambiente e Territorio · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta · Parchi Nazionali

Frode nei lavori sui sentieri del Parco Gran Paradiso. Per il pm “opere al risparmio”

Fonte: Ansa

Indagati impresari, direttori lavori e un funzionario regionale

Mancate installazioni di funi, soste e cartelli, staccionate posizionate vicino al parcheggio per evitare il “trasporto in elicottero”, ma anche pozzetti previsti in cemento armato e realizzati “in pietrame a secco, di dubbia qualità e robustezza”: sono alcune delle decine di rilievi della procura nell’inchiesta sulla frode nei lavori di sistemazione di itinerari del Parco del Gran Paradiso, costati alla Regione 1,3 milioni di euro. Undici gli indagati. Sono i legali rappresentanti di impresa Mario Nera, 57 anni, delle ‘3A spa’ e ‘3A srl’ ed Egidio Pelini (43), della ‘Ecn34’, entrambi di Roma; Simona Maccarone (34) di San Gregorio di Catania (Catania), Angelo Di Prima (38) e Domenico Cavallaro (43), di Catania, tutti della ‘Ingegneria e ambiente srl’; Ennio Da Canal (57) di Quart, della ‘Ecoval srl’; i direttori dei lavori Duillio Gal (51), di Chatillon; Aldo Neyroz (58), di Sarre; Manuel Lavoyer (38), di Pontey (“direttore dei lavori di fatto” per il pm); Mauro Andrea Perino (45), di Bollengo (Torino).

E’ indagato inoltre il responsabile del procedimento, il funzionario regionale Alessandro Ceccon (47), di Aosta, dell’ufficio tecnico progettazione sentieristica e cartografia dell’Assessorato all’agricoltura e risorse naturali. E’ coinvolto perché, secondo le indagini, “non esercitando di fatto le funzioni di responsabile del procedimento e dunque non impedendo” il “compiersi degli eventi delittuosi, concorreva nella realizzazione dei reati” contestati agli altri indagati”. Reati ipotizzati dalla procura di Aosta che sono, a vario titolo, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, violazioni delle norme paesaggistiche ed edilizie.

Gli interventi oggetto delle indagini sono tre. Per la “sistemazione e valorizzazione del sentiero Valnontey-Rifugio Sella”, lotto 1 del progetto Giroparchi, finanziato per 843 mila euro, sono indagati per concorso in frode nelle pubbliche forniture, violazione delle normative edilizie e paesaggistiche Gal, Nera, Pelini, Maccarone, Di Prima e Cavallaro. I rilievi del pm Carlo Introvigne vanno dalla presenza di “sole 171 scoline” trasversali a fronte delle 305 previste, alla modifica di “una parte del tracciato dell’acquedotto”.
Per la sistemazione e valorizzazione del Giro della Valsavarenche, Giro della Grivola, Tour de la Vallée de Cogne e Giro della Valnontey, lotto 2 del progetto Giroparchi, finanziato per 331 mila euro, sono indagati Neyroz, Lavoyer e Da Canal per concorso in frode nelle pubbliche forniture e violazione delle normative paesaggistiche.

All’impresa erano stati liquidati poi circa 30.000 euro in meno per “lavorazioni non effettuate”: un risparmio che per la procura “è lontano dal considerare tutte le opere non eseguite o eseguite in maniera parziale”. Il pm contesta , tra le decine di interventi che non sarebbero stati svolti, la mancata realizzazione di gradini in inox, di un muro in pietra, di gabbionate metalliche e passerelle, oltre alla diversa cartellonistica installata rispetto a quella prevista e alla mancata rimozione di detriti.

Per i lavori di sistemazione e valorizzazione dell’Itinerario rosso, dal Col Nivolet al lago Pellaud, e dell’Itinerario blu, dal bivacco Gontier a Bruil, finanziati per 202 mila euro, sono indagati Perino e Da Canal per concorso in frode nelle pubbliche forniture e violazione delle normative paesaggistiche. Per la procura il “danno economico per una serie di lavori che l’impresa Ecoval non ha eseguito ma di cui ha ricevuto il pagamento attraverso certificazione almeno in parte false” è di 22.325,55 euro. Tra le contestazioni del pm, i mancati adeguamenti e ampliamenti di sentieri e tracce esistenti.
Ceccon è poi indagato per concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in tre distinti episodi e con altrettanti direttori dei lavori: una volta con Gal, una volta con Neyroz e una volta con Perino. Per la procura hanno attestato falsamente che i lavori sono stati eseguiti in modo conforme al progetto esecutivo approvato.

Tutti gli interventi sono stati finanziati con fondi del Par Fas 2007-2013 dall’Assessorato regionale all’agricoltura.
Le indagini del pm Carlo Introvigne, sotto l’egida del procuratore capo Paolo Fortuna, sono scattate su iniziativa del Corpo di sorveglianza del Parco nazionale del Gran Paradiso e hanno visto la partecipazione dei carabinieri di Cogne.

Fonte: ANSA