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3 Aprile 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Gli alpinisti Colibasanu, Hamor e Sabovčík bloccati a Kathmandu

Horia Colibasanu e gli amici si dirigono al loro hotel a Kathmandu, su un autobus organizzato dall’Ente per il turismo del Nepal. Foto: Horia Colibasanu/facebook

I tre alpinisti si trovano attualmente in hotel a Kathmandu

Horia Colibasanu (Romania), Peter Hamor e Michal Sabovčík (Slovacchia) un mese fa erano arrivati in Nepal per aprire una nuova via sul Dhaulagiri (8.167 m) . L’emergenza COVID-19 ha cambiato i loro piani e il trio si è ritrovato protagonista di un’altra avventura il cui obiettivo non era più una vetta, ma riuscire a ritornare a casa.

La settimana scorsa  i tre alpinisti si trovavano a Namche Bazaar, proprio mentre l’esercito bloccava i sentieri lungo la valle del Khumbu. Non pensavano di trasferirsi a Lukla, ormai affollata da altri 200 turisti bloccati. I trekker raramente trascorrono la notte a Lukla, a meno che i loro voli per Kathmandu non vengano cancellati; la città, infatti, ha poche sistemazioni rispetto a Padkin e Namche Bazaar. Erano contenti di essere lì, avere una piccola falesia a portata di mano e ben 300 metri di parete dove allenarsi senza lasciare il posto.

I paesi dell’UE in questi giorni stanno cercando di coordinare il rimpatrio dei loro cittadini e  alla fine il trio si è trasferito a Lukla dove ieri è riuscito ad ottenere un volo aereo per la blindata Kathmandu. Attualmente sono in un hotel. Stanno trascorrendo la loro quarantena allenandosi: “Qui siamo un po’ come a casa, in quarantena, ma non proprio a casa – scrive sui social Colibasanu – Oggi abbiamo fatto flessioni, addominali e genoflessioni in camera, ieri abbiamo portato i bagagli al magazzino e domani pianifichiamo con Peter turni di corsa sulle scale dell’hotel fino al 6° piano… Stiamo cercando di prepararci per quello che troveremo a casa. Speriamo di farcela.”

Secondo l’American Johns Hopkins University, finora sono state segnalate solo cinque infezioni da coronavirus in Nepal, anche se questo potrebbe essere dovuto al piccolo numero di  test Covid-19 eseguiti finora (neanche 1000), e solo a Kathmandu. Ora i test sono stati estesi a tutte le sette province del paese, ma un controllo diffuso, anche nei villaggi più remoti, è completamente illusorio in un paese povero come il Nepal.

In tutto il mondo continua la quarantena di alpinisti, climber e altri sportivi

Continua l’autoisolamento anche per  tutti gli altri aspiranti scalatori himalayani di tutto il mondo, imposto per contenere  i contagi prodotti dalla pandemia.

Mentre i social media  e i gruppi di WhatsApp vengono invasi dai  video di climber e alpinisti che si arrampicano sui mobili della cucina e scalano le rampe delle scale con  attrezzature d’alta quota, Kilian Jornet, l’altro ieri, ha annunciato attraverso un video, di volersi ritirare dalla scena del trail running per dedicarsi alla famiglia .. ma era solo un pesce d’aprile!