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21 Maggio 2018

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

Hervé Barmasse e il primo workshop di allenamento per un alpinismo pulito

Hervé Barmasse. Foto: arch. H.Barmasse

L’alpinista valdostano condivide a in un workshop, a Cervinia, metodo, alimentazione e programmazione di una scalata

Diffondere la cultura per un alpinismo “pulito e rispettoso della natura”: è questo l’obiettivo del valdostano Hervé Barmasse che per promuovere questa visione della scalata organzza il primo workshop sull’alpinismo, in programma a Cervinia  a fine estate.

“Anche in questa stagione tutti sognano l’Everest e le altre 13 montagne più alte della terra – spiega – ma il 99,9% di chi raggiunge questo obiettivo lo fa con l’ossigeno e le corde fisse da tempo considerati rispettivamente doping e doping tecnologico. Così facendo si falsano le carte e si contribuisce a sporcare la montagna. Preparandosi in modo adeguato ci si potrebbe provare in modo onesto. Il miglior alpinista è chi difende e preserva la montagna, chi la scala in modo pulito rispettando la natura e non chi la sale ad ogni costo e ad ogni mezzo”.

La tesi di Barmasse è confermata anche dai dati: il suo allenamento sperimentale  lo ha portato, infatti, ad abbassare di un ora, dalle 4 ore e 30 dell’anno scorso alle 3 ore e 30 di quest’anno, la salita alla cima dell’Island Peak (in Nepal) partendo da Chhukhung, 1.500 metri di dislivello positivo, a una quota compresa tra i 4.730 e i 6.189 metri, affrontati con normale equipaggiamento da montagna.

Hervè Barmasse è stato intervistato dalla nostra redazione in occasione del 66° Trento Film Festival. Vai all’intervista.