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1 Giugno 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Holecek e Groh battezzano “Heavenly Trap” la loro nuova via sul Baruntse (7129 m)

Marek Holecek e Groh a Kathmandu dopo la scalata del Baruntse, primavera 2021. Fonte: Marek Holecek/facebook

I due scalatori cechi sono in attesa di un volo per rientrare nel loro paese

Dopo l’apertura di una nuova via sulla parete Nord-Ovest del Baruntse (7129 m) e diversi giorni bloccati in parete durante la discesa, i cechi Marek Holecek (46 anni) e Radoslav Groh (32 anni) sono finalmente  rientrati a  Kathmandu in elicottero.
“Tutta la scalata non è stata niente in confronto al ritorno a Kathmandu – racconta Holecek dalla sua pagina facebook –  E’ qui che inizia l’esperienza per la lotta alla sopravvivenza. Premetto che sto bene, ma il momento è speciale. Prima, dopo l’atterraggio dell’elicottero, mi hanno portato nella clinica “internazionale” come da procedura obbligatoria. Lì mi hanno prelevato il sangue tre volte, quindi mi hanno dissanguato regolarmente. Poi mi hanno fatto una radiografia e hanno stabilito che avevo bisogno di ossigeno, successivemente mi hanno prescritto 1000 pillole. Avrei potuto diventare  un distributore di farmaci in loco. Quando mi sono rifiutato di prenderli e di fare qualsiasi altra cosa, sono arrivati a dire che ero pazzo e sarei morto di sicuro. Mi sono assunto il rischio e sono ritornato in ambulanza al mio Buba Hotel attraversando una città deserta alla velocità della F1. Detto ciò, “Heavenly Trap”, è il nome della nostra nuova via  sul Baruntse, un successo mondiale. L’ unica cosa che negativa è che non abbiamo ancora un biglietto [aereo] per rientrare a casa. Potremmo dover raggiungerla a piedi.”
Approfondimenti sulla spedizione

Marek Holecek e Groh a Kathmandu dopo la scalata del Baruntse, primavera 2021. Fonte/ Marek Holecek/facebook