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18 Gennaio 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Europa

I due alpinisti che hanno bivaccato sul Monte Bianco replicano alla denuncia del sindaco di Saint-Gervais

Axel e Alexis sul Monte Bianco ©Instinct Sauvage

Parlano i due alpinisti accusati di non aver rispettato il divieto di bivacco in essere dal 1° ottobre 2020

Ricordate i due giovani alpinisti denunciati a fine dicembre dal sindaco di Saint-Gervais per aver  bivaccato in cima al Monte Bianco? Axel e Alexis, questi i loro nomi, avevano trascorso nove giorni in montagna e allestito un bivacco sulla cima, filmando la loro avventura per il canale YouTube di uno di loro, “Instinct Sauvage”.

Se volete conoscere il loro punto di vista in merito alla vicenda, vi invitiamo a leggere il comunicato stampa che hanno divulgato. Lo pubblichiamo integralmente per onor di cronaca:

“Eravamo consapevoli delle restrizioni messe in atto per proteggere questo sito sensibile da un’eccessiva frequentazione e dall’inciviltà, ma non avevamo previsto un divieto totale per diversi motivi:

– Questo decreto mira a regolamentare l’eccessiva frequentazione del sito. In questo periodo di bassa stagione, abbiamo fatto il percorso fino alla cima e non abbiamo visto nessuno per più di due giorni, né il giorno prima né il giorno dopo il bivacco.

– Il bivacco è parte integrante dell’alpinismo e ha il suo posto in montagna, come ricorda il Comité Alpinisme Unesco France nel comunicato stampa sulla nostra avventura.

Siamo orgogliosi di aver realizzato questa sfida con il sudore della fronte, in bassa stagione, senza impianti di risalita, senza aiuti esterni e in totale autonomia per 9 giorni. Eravamo ben preparati e non abbiamo corso alcun rischio, non abbiamo esitato a rinunciare e non abbiamo fatto affidamento su alcun aiuto esterno.

Siamo rispettosi nei confronti della gente del posto e dei nostri compagni di cordata. Abbiamo aiutato una cordata a orientarsi nella nebbia e abbiamo condiviso le nostre provviste. Siamo anche molto rispettosi delle capanne che puliamo dopo ogni viaggio e, naturalmente, dell’ambiente. Dubitiamo che il nostro impatto ambientale possa essere misurato con quello degli elicotteri turistici che sorvolano questo fragile sito tutto il giorno.

Abbiamo trovato interessante questa sfida alpinistica: logistica, acclimatamento, scelta della finestra meteorologica, immagini, ecc. Dietro questa sfida c’era anche una domanda: siamo in grado di dormire a quasi 5000m per pensare a sfide a quote più alte?

Il SNGM (Syndicat National des Guides de Montagne) afferma che il nostro approccio è compatibile con lo spirito dell’alpinismo.

Siamo rimasti sorpresi dalle affermazioni diffamatorie del sindaco di St Gervais. Siamo rimasti discreti fino a questa denuncia. Chi è alla ricerca di visibilità, dopotutto?

Come sottolinea il Syndicat Interprofessionnel de la Montagne in una petizione lanciata contro le esternazioni giudiziarie del sindaco di St Gervais: “Jean-Marc Peillex usa la ‘sua’ via normale del Monte Bianco come trampolino di lancio politico e mediatico e fa polemica su tutto e per tutto, senza alcun discernimento, misura o coerenza”.

 

Bivacco sul Monte Bianco. ©Romary Alexis