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25 Gennaio 2021

Resto del Mondo

Invernale al K2 2020-2021: Snorri e i Sadpara interrompono un rapido tentativo in vetta

John Snorri, Ali Sadpara e suo figlio Sajid. Fonte: John Snorri/facebook

L’islandese e i pakistani hanno lasciato il campo base sabato, con l’obiettivo di raggiungere la vetta oggi. Sono stati costretti a ritirarsi ai piedi della Piramide Nera (6.800 m) a causa del vento

Dopo la prima invernale del K2 firmata da dieci nepalesi  e il tragico incidente a Sergi Mingote, il vento ha dominato la scena per cinque giorni consecutivi sulla seconda montagna più alta della terra, fino a ieri, domenica 24 gennaio, quando in quota erano previste condizioni perfette. Una  finestra favorevole molto breve, di appena 36 ore. Poi i venti si sarebbero intensificati nuovamente.

John Snorri, Muhammad Ali Sadpara e suo figlio Sajid Ali  non hanno voluto lasciarsi sfuggire tale occasione. Così sabato nel tardo pomeriggio hanno lasciato il campo base (4.950 m) del K2, con l’idea di raggiungere il C3 (7.200 m) domenica mattina, e salire in vetta (8.611 m) questa mattina. Un piano ambizioso  nonostante la via fosse attrezzata e i tre alpinisti  fossero acclimatati. Snorri ha utilizzato da subito l’ossigeno supplementare per accelerare la marcia, mentre  i due pakistani non lo hanno escluso, ma non l’hanno utilizzato.

Secondo il localizzatore GPS di John Snorri, sabato 23 hanno dovuto trascorrere la notte al C1 Giapponese, situato a circa 5.700 metri, tra il CBA (5.300 m) e il C1 (6.050 m). Ieri, hanno proseguito la loro salita superando la Chimney House e il C2 (6.700 m) e fermandosi un po’ più in alto, all’incirca ai piedi della Piramide Nera, a circa 6.800 metri (in base al dispositivo satellitare dell’islandese). Avevano ancora un po’ di tempo per tentare di salire la Piramide Nera e raggiungere  C3, da dove avrebbero voluto lanciare l’ultimo tentativo intorno alle 18:00 di ieri pomeriggio. Il vento non era però calmo come avrebbero voluto e hanno dovuto rinunciare.

Questa mattina, vista la distanza che ancora li separava dalla vetta e l’imminente arrivo di venti più forti, hanno deciso di rientrare in sicurezza al campo base.

Il localizzatore GPS,  in questo momento, li segnala a 5.288 metri di quota, poco sotto il CBA, probabilmente in discesa.

 

Nessun membro della spedizione di Seven Summit Treks ha scelto di mettersi al lavoro sulla montagna. Tutti sperano in  una finestra abbastanza ampia (almeno 3 giorni consecutivi di bel tempo) per tentare la cima o, almeno, trascorrere una notte a 7.000 metri e completare la fase di acclimatamento.

Un nuova finestra meteo breve, potrebbe arrivare venerdì 29, ma le previsioni non sembrano indicare condizioni adeguate fino ai  primi giorni di febbraio. Il capo spedizione di SST, Chhang Dawa Sherpa, ha stabilito il 28 gennaio  per fare il punto della situazione e per  eventuali decisioni.