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24 Gennaio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Invernale al K2. La scuola kazaka di Vassily Pivtsov

Vassily Pivtsov. Foto: © David Fait, 2010

Scopriamo meglio chi è il leader del team russo-kazako-kirghiso impegnato quest’inverno sul K2

Sebbene il nome di Vassily Pivtsov non sia molto noto sulla scena internazionale, il kazako ha una solida esperienza sulle  vette più alte del pianeta, avendo al suo attivo tutti i 14 Ottomila, di cui 13 conquistati senza ossigeno supplementare.

Iniziò ad allenarsi sui 7.000 dell’ex URSS, Lenin Peak, Khan Tengri (che ha scalato 5 volte) o Pobeda e, sebbene abbia vinto diverse vette dell’ex Unione Sovietica in inverno, non ha un’esperienza specifica sugli 8.000 nella stagione più fredda.

Pivtsov è nato 16 agosto 1975 ad Almaty, capitale del Kazakistan fino al 1997.

Parallelamente agli studi di biologia, debutta  in montagna con lo Sport Club of Kazakhstan Army. Laureatosi nel 2002, diventa assistente di laboratorio presso l’Istituto di Fisiologia Umane e Animale e,  sul fronte montagna,  si unisce alla famosa squadra nazionale di alpinismo, nata dopo la proclamazione dell’indipendenza del Kazakistan nel 1991.

Anche se gli scalatori kazaki avevano già ottenuto alcuni risultati sugli 8.000, il Kazakistan vuole diventare il primo paese ad inviare una squadra nazionale a scalare  le 14 vette più alte del pianeta e ad istituire un ambizioso programma di allenamento coordinato da Ervand Iljinsky. Oltre a Pivtsov, la squadra comprende una dozzina di forti alpinisti  come Damir Molgachev, Serguey Brodsky e il talento Denis Urubko. La nuova generazione succede alla formidabile squadra del CSKA, il cui maggiore rappresentante fu probabilmente Anatoli Boukreev, morto nell’Annapurna nel 1997.

K2, inverno 2019: Team russo-kazako-kirghiso “on the road”. Fonte: facebook

K2, inverno 2019: CBA team russo-kazako-kirghiso. Fonte: facebook

Le imprese dei kazaki iniziano nel 2001 con la conquista del Gasherbrum I e II. L’anno seguente raggiunsero Kangchenjunga e Shishapangma e, nel 2003, Nanga Parbat e Broad Peak. Dopo il successo al Makalu nel 2004, le cose si complicano per la squadra nazionale. Gli sponsor hanno difficoltù a seguire il team e possono supportare solo due scalatori dal punto di vista finanziario. Saranno Vassily Pivtsov e Maxut Zhumayev. I due uomini partono nel 2005 per una spedizione di al Cho Oyu, che chiudono con successo. Il 30 aprile 2007, il duo raggiunge la cima dell’Everest, senza ossigeno supplementare. Ma durante la discesa, Pivtsov viene colpito da edema polmonare e deve usare l’ossigeno per evitare il peggio (questo evento gli costerà la  menzione “senza ossigeno supplementare” sul certificato rilasciato dal Database himalayano, dove sono registrati i suoi successi sui quattordici 8.000, tutti saliti senza ossigeno supplementare, tranne l’Everest).

Il 23 agosto 2011, Pivtsov e Zhumayev giungono in cima al K2, concludendo il progetto iniziato dieci anni prima. Una curiosa coincidenza:  quel giorno, sulla stessa montagna, l’austriaca Gerlinde Kaltenbrunner chiudeva i  quattordici 8000 diventando  la prima donna a salire senza ossigeno supplementare le 14 vette più alte del mondo.

I tentativi di V. Pivtsov sul K2
2003: tentativo invernale sulla North Ridge, con la spedizione polacca
2003: tentativo sulla via classica: Sperone Abruzzi
2005: tentativo sulla via classica: Sperone Abruzzi
2007: tentativo sulla North Ridge
2009: tentativo sulla via classica: Sperone Abruzzi
2010: tentativo sulla via classica: Sperone Abruzzi
2011: successo dalla North Ridge

Gli 8.000 di V. Pivtsov
2001: Gasherbrum I & Gasherbrum II (senza ossigeno supplementare)
2002: Kangchenjunga e Shisha Pangma (senza ossigeno supplementare)
2003: Nanga Parbat e Broad Peak (senza ossigeno supplementare)
2004: Makalu (senza ossigeno supplementare)
2005: Cho Oyu (senza ossigeno supplementare)
2006: Dhaulagiri e Annapurna (senza ossigeno supplementare)
2007: Everest (con ossigeno supplementare)
2008: Manaslu (senza ossigeno supplementare)
2010: Lhotse (senza ossigeno supplementare)
2011: K2 (senza ossigeno supplementare)

Fonti: Montagnes Magazine/Altitudine.com/K2 Blog

K2. Fonte: spedizione russo-kazako-kirghisa/facebook

Aggiornamento dalla spedizione russo-kazako-kirghisa: oggi problema con le comunicazioni

Qualche ora fa, la spedizione russo-kazako-kirghisa, impegnata da gennaio 2019 sul K2 per tentare la prima salita invernale della storia, ha comunicato dal Campo Base che  sono state rimandate a domani tutte le attività sullo Sperone degli Abruzzi previste per la giornata di oggi, poichè non è stato possibile ricaricare i dispositivi per mancanza di elettricità.

Il team guidato da Vassily Pivstov, informa: “La ricarica è possibile solo attraverso i pannelli solari. Non c’è elettricità. Manca il carburante per i generatori, a causa di un’errata valutazione dell’Agenzia. Ora il problema si sta risolvendo.”

Oggi al CB del K2 è ritornato il sole e si prevede una lunga finestra di tempo favorevole.

K2, inverno 2019: team russo-kazako-kirghiso al CB. Fonte: instagram