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26 Ottobre 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Jost Kobusch in partenza per il Nepal

Jost Kobusch, invernale all’Everest 2020. Foto: J.Kobusch/instagram

Il 29enne alpinista tedesco ritenta l’invernale all’Everest in solitaria e senza O2 supplementare

Tra pochi giorni, il 29 ottobre, Jost Kobusch partirà per il Nepal per tentare nuovamente  l’invernale all’Everest: in solitaria, senza ossigeno supplementare, attraverso l’impegnativa via raramente salita su Colle Lho La (un passo alto 6.000 metri tra Nepal e Tibet), la cresta Ovest e il canale Hornbein, sulla parete Nord. Nel suo primo tentativo in solitaria, effettuato sempre su questa via nel febbraio 2020, Jost aveva raggiunto un’altitudine di 7.366 metri.

Il 29enne tedesco, si è allenato dalle 30 alle 40 ore a settimana sulle montagne intorno a Chamonix, dove ha trasferito la sua casa un anno e mezzo fa, lavorando “su vie simili a quelle che mi aspettano sull’Everest”, ha riferito Jost a Stefan Nestler che lo ha intervistato.

Per acclimatarsi per il suo progetto sull’Everest, Kobusch affronterà un Seimila inviolato insieme a un compagno di cordata.

Kobsch si è fissato un obiettivo minimo: “voglio raggiungere gli 8.000 metri di altitudine. La quota più alta mai raggiunta in inverno sulla Cresta Ovest è stata di 7.500 metri (nell’inverno 1984/85 da una spedizione francese). Anche se riuscissi a superare quel traguardo, in qualche modo sarebbe un successo”.

In realtà vorrebbe salire più in alto, almeno dare un’occhiata al canale Hornbein, “per poter valutare se ha senso lassù in inverno…. Non so cosa aspettarmi lassù”.

Kobusch ha fissato il periodo tra il 21 dicembre (inizio inverno) e il 28 febbraio come finestra temporale per la sua scalata all’Everest. “Sarò in montagna durante questo periodo, non prima e non dopo”, dice Jost –“Dopo tutto, se dovessi raggiungere la vetta il 27 febbraio, scenderei ancora l’ 1 marzo”.