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5 Luglio 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Karakorum. Aggiornamenti dagli 8000 pakistani: Broad Peak, Nanga Parbat, K2

Broad Peak. fonte: Karakorum Expedition

Primi vertici sul Broad Peak (8.047 m)

Ieri 4 luglio, il team di Karakorum Expeditions  ha raggiunto la vetta del Broad Peak (8.047 m). Tra i membri,  Mingma Dorchi, in cima dopo soli tre giorni dal suo arrivo dal campo base.

Anche Furtenbach Adventures ha confermato i primi vertici della stagione sul Broad Peak. “Dopo aver aperto la via, la nostra squadra ha raggiunto la vetta del Broad Peak questa mattina: il leader Max Berger ha effettuato una salita  flash (acclimatazione fatta a casa con  tende ipobariche), e senza ossigeno supplementare, a due sole settimane dalla partenza da casa”, ha reso noto ieri l’operatore. L’alpinista avrebbe, inoltre, effettuato la discesa con il parapendio da C3 (7200 m) fino al CB del Broad Peak.

Nanga Parbat (8.126 m): niente vetta per Ali Sadpara a causa di un problema al piede. Fiamoncini, è il primo brasiliano in vetta

Fonte; Moeses Fiamoncini/facebook

Sempre ieri,  Trango Adventures ha segnalato che, tra gli 11 alpinisti in vetta al Nanga Parbat, c’era anche Ali Sadpara. Oggi, altre fonti informano che la notizia è falsa. Secondo quanto riportato da La Gazzetta,  mentre al pakistano stava attrezzando la via Kinshofer vicino al C2 ha accusato il riacutizzarsi di un problema alle dita dei piedi (provocato da un inizio di congelamento avvenuto durante la precedente salita del Makalu), pertanto – su consiglio medico – non avrebbe partecipato al tentativo.

Confermata invece la vetta per Moeses Fiamoncini, primo brasiliano in cima al Nanga Parbat, (impresa realizzata senza ossigeno supplementare il 3 luglio scorso).

K2 (8.611 m)

Conclusa con successo la scalata del Nanga Parbat, Moeses Fiamoncini rimane in Pakistan per scalare il K2 (8.611 m), la seconda montagna più alta del pianeta, con la connazionale Karina Oliani, atleta e membro della Wilderness Medical Society, specializzata in medicina e soccorso in aree remote.

Mike Horn e Fred Roux ieri sono arrivati al Campo 2 (6700 m) dopo una salita di 12 ore,  il punto più alto raggiunto, finora, dai due alpinisti.  Horn: “Ci sentiamo entrambi in forma e anche fortunati ad avere il tempo dalla nostra parte. Ora siamo al campo e dormiamo qui stanotte, per continuare il nostro acclimatamento. Domani torniamo al Campo Base”. Una volta rientrati al CB, Horn e Roux si riposeranno per un paio di giorni prima di partire per l’ultima parte del loro processo di acclimatamento: salire fino a Campo 3 (7200 m) e passare una notte lì prima di tornare alla base.

Mike Horn e Fred Roux da C2 del K2. Fonte: facebook M. Horn