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11 Maggio 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Karl Egloff e Nicolas Miranda in vetta al Makalu in 17 ore e 18 minuti

Makalu (8.463 m), primavera 2022: Karl Egloff e Nico Miranda fino a 8.020 metri. Fonte facebook N. Miranda

I due ecuadoriani hanno completato la scalata in velocità della quinta vetta più alta della Terra, senza ossigeno supplementare, rientrando al Campo Base Avanzato  nel tempo complessivo di  25 ore e 48 minuti (andata e ritorno no-stop)

Karl Egloff e Nico Miranda hanno scalato in velocità la vetta del Makalu (8.463 m), senza effettuare soste e senza ossigeno supplementare. I due ecuadoriani hanno iniziato la loro salita dal CBA alle 21:15 (ora nepalese) di domenica 8 maggio e hanno raggiunto la vetta  in 17 ore e 18 minuti.

Avrebbero preferito partire per  il ​​loro tentativo al seguito di tutte le spedizioni commerciali presenti sulla montagna, per beneficiare così di una traccia perfettamente battuta; questo il motivo per cui avevano indicato inizialmente l’11° come opzione migliore. Tuttavia, a causa del vento eccessivo previsto in quota  per il 10, la cordata ha preferito anticipare la partenza all’8 e tentare la vetta il 9 maggio.  Domenica, al momento della partenza, avevano ancora molti dubbi.

Tutto è andato bene fino al Campo 3, ha scritto Miranda. “Poi il vento è aumentato e ha coperto le tracce di coloro che erano saliti prima di noi, costringendoci a fare nuovamente traccia”.

“Dal Campo 4, è andata anche peggio, con nuvole e venti più forti”, ha proseguito Miranda. “Abbiamo anche valutato se continuare o tornare indietro. Ma siamo andati avanti, abbiamo superato gli 8.200 m, e poi… il sole è sorto, il vento si è fermato e abbiamo visto la vetta. La motivazione è cresciuta e anche se dal Campo Base ci hanno comunicato  che eravamo un po’ in ritardo, eravamo troppo concentrati sull’obiettivo”.

Le emozioni provate sul vertice sono state indescrivibili. La discesa è stata una storia diversa. I due scalatori erano completamente esausti e la discesa è stata la parte peggiore. “Potevamo prendere desametasone e scendere senza problemi, ma non volevamo assumere farmaci”, riconosce Egloff alla testata spagnola Desnivel, sottolineando che durante la prima sezione della discesa, dovevano sedersi ogni tre passi.

Scesi  lentamente, si sono fermati a C2 per una zuppa. I due sono rientrati ​​al Campo Base in 25 ore e 48 minuti (andata e ritorno no-stop), stanchi ma felici e con tutte le dita delle mani e dei piedi intatte.

“È la cosa più difficile che abbiamo mai fatto, ma anche l’esperienza più profonda ed emozionante della nostra vita”, ha scritto Karl Egloff sui suoi canali social. La cosa più sorprendente è che questa è stata la loro prima esperienza sugli Ottomila e, per di più, senza ossigeno supplementare.